The Irishman potrebbe essere l’ultimo film di Martin Scorsese: in una lunga intervista rilasciata al Guardian il regista ha toccato svariati argomenti. La sua analisi inizia dai cinecomic, sui quali si è già espresso anche in passato. “I cinema sono stati praticamente sequestrati dai film di supereroi, – ha ammesso – il che va bene se davvero tanti vogliono vederli. Solo che non c’è spazio per film di altro tipo”. Una realtà che lo sta spingendo verso il ritiro: “Non so quanti ancora io ne possa fare, forse The Irishman è l’ultimo, così la mia idea era almeno quella di realizzarlo e mostrarlo anche per un giorno solo, fosse in una proiezione speciale o alla Cinémathèque di Parigi, non sto scherzando”.
Martin Scorsese: “come proteggeremo il cinema come forma d’arte?”
La riflessione seguente verte sul come proteggere l’arte: “Ciò che ha consumato le sale è il prodotto, perchè un prodotto deve essere consumato e gettato via. Guarda in film come Singin ‘in the Rain, all’epoca era commerciale anche quello ma puoi guardarlo ancora e ancora. Quindi la domanda è: come proteggeremo il cinema come forma d’arte?” Riguardo la proiezione del suo ultimo film per poche settimane spiega il motivo di questa scelta: “Ho accettato la condizione che The Irishman fosse mostrato nelle sale per una sola settimana, la mia sola preoccupazione era fare un buon lavoro per gli attori, per l’Academy, per il pubblico”.
Naturale la scelta di proporre il film anche sulla piattaforma streaming Netflix: “Non era per me, non era neppure per il film. So di essere alla fine di un lungo, lungo viaggio. La cosa principale è realizzare il film e abbracciare questa nuova modalità distributiva”. Ricordiamo che le riprese del prossimo film di Martin Scorsese l’adattamento cinematografico di Killers of the Flower Moon. dovrebbero partire il prossimo marzo.