C’è tanto da dire nella recensione di Luigi Proietti detto Gigi, il docu-film di Edoardo Leo nelle sale italiane dal 3 al 9 marzo 2022. Un Maestro il cui talento è cresciuto nell’ambito teatrale, per poi riversarsi nella televisione e al cinema; un artista completo che ha saputo regalare emozioni intense e durature al suo pubblico.
Il regista ha costruito un racconto commovente – in parte inedito – sulla vita di Gigi Proietti. La sua idea originale – lo ricordiamo – era quella di concentrarsi sullo spettacolo che più lo ha reso celebre negli anni: A me gli occhi, please; uno spettacolo ripreso più volte nel corso del documentario. D’altronde, come i fan più accaniti ben sapranno, lo stesso Proietti ha ripetuto l’esibizione in più occasioni durante la sua vita, aggiungendo di volta in volta materiale nuovo per intrattenere il pubblico.
Dopo la morte dell’attore, e con l’approvazione della sua famiglia, Leo ha deciso di trasformare il suo progetto iniziale, regalando agli spettatori un docu-film “completo” sul protagonista della storia; un progetto che presenta materiali mai visti prima e video di repertorio introvabili. Durante il film evento assistiamo anche all’ultima intervista dell’uomo, unita alle chicche svelate dalla famiglia sull’artista a tutto tondo, fino ad arrivare al doppiaggio e alla televisione con il Maresciallo Rocca. A proposito di quest’ultima fiction, la famiglia di Gigi Proietti svelerà un aneddoto molto divertente.
Tra aneddoti e curiosità, scopriremo qualche dettaglio in più sul compianto attore. Qual è la parola che più ha segnato la carriera di Gigi Proietti? Il documentario, la cui profonda voce fuori campo di Edoardo Leo va e viene per per tessere le fila della storia, risponde anche a tale domanda. Il quesito più importante che il regista si pone però è un altro: qual è il segreto del suo grandioso successo?
Luigi Proietti detto Gigi: recensione
Nella recensione di Luigi Proietti detto Gigi abbiamo detto che il progetto è “completo”, ma in due ore di docu- film, avendo presente la lunga carriera artistica dell’artista, è impensabile riuscire a inquadrare in modo approfondito la sua vita. Qualcosa deve essere necessariamente messa da parte. Eppure Edoardo Leo sa come puntare al cuore degli spettatori, amalgamando in maniera consapevole e incisiva tutti gli eventi più importanti che hanno contribuito a rendere Proietti l’uomo che tutti conosciamo. Sempre sorridente, anche se non sono mancati colpi bassi. Basti pensare a cosa è accaduto con il teatro Brancaccio di Roma, che considerava come casa propria.
La storia inizia quando il protagonista è solo un bambino, prosegue con i suoi esordi nel mondo artistico – a 3 anni ha ricevuto il primo applauso (non vogliamo raccontarvi i dettagli narrati in prima persona dalla sorella Anna Maria) -, e si conclude poco tempo prima della sua scomparsa. A partire dai suoi funerali, Edoardo Leo alterna in modo equilibrato le dichiarazioni dell’ultima intervista di Gigi Proietti, i materiali di repertorio e le parole della famiglia. Nel mezzo, le testimonianze di personaggi affermati nel panorama cinematografico italiano e amici di lunga data di Gigi Proietti.
Tra i nomi più noti ricordiamo quelli di Nicola Piovani, Marco Giallini, Paola Cortellesi, Fiorello e Alessandro Gassman. Con il padre di quest’ultimo, Vittorio Gassman, Proietti aveva un rapporto molto stretto. Nel docu-film, questa relazione, emerge in tutto il suo splendore e in maniera più evidente rispetto ad altre collaborazioni artistiche mostrate nel progetto. Vediamo i due ridere, scherzare e recitare insieme come fossero un tutt’uno. È un rapporto simile a quello che sembrava avere con Renzo Arbore, ma molto più profondo. Niente di più bello, insieme al ricordo che Alessandro Gassman ha di quella relazione amicale.
L’omaggio a un inedito Gigi
Come già anticipato nella recensione di Luigi Proietti detto Gigi, una visione inedita del protagonista è quella che ci aspetta sul grande schermo. Edoardo Leo non si accontenta di tratteggiare – nel miglior modo possibile – la carriera dell’artista, la sua devozione al lavoro e la volontà di fare sempre meglio. Il regista cerca di andare più a fondo, scrutando nell’animo del personaggio; puntando quindi i riflettori sul lato umano, quello più sensibile e meno conosciuto. Dipinto come testardo ma generoso, non si è mai dato per vinto, nemmeno quando la critica ha manifestato pareri negativi sulle sue interpretazioni. D’altronde lo stesso Gigi sosteneva: “se qualcuno ti critica vuol dire che hai un pubblico“.
È bello vedere quanto Gigi Proietti fosse amato dal pubblico. Lo capiamo sia dalla reazione entusiasta delle persone presenti agli spettacoli teatrali sin dagli esordi, sia dalle dichiarazioni di coloro che hanno stretto un legame con lui; persone che nel corso del suo cammino lo hanno aiutato a farsi strada, credendo in lui sin da quando recitava, suonava e cantava nei locali.
Allo stesso tempo emerge quanto lo stesso Proietti amasse i suoi sostenitori, nonché colleghi e amici. I suoi inchini rivolti al pubblico sono ormai nel cuore di tutti per l’immensa gratitudine che ne traspare. Tra l’altro, dal docu-film scopriamo che era solito chiudere i suoi spettacoli con gli amici: lunghe cene, dove pare che Gigi desse il meglio di sé per far divertire i suoi compagni di avventura. Insomma, siamo di fronte a un quadro generale ma autentico di un artista che non si è mai risparmiato sulla scena, dimostrandoci che anche dal basso si possono raggiungere mete incredibili.
Luigi Proietti detto Gigi: la conclusione della recensione
Il regista, con la sua voce, da cui emerge profonda ammirazione verso l’artista, ma anche dolore per la sua scomparsa, ha dato vita a un docu-film rispettoso ed emozionante, che nel finale trova pieno compimento. Parliamo di un finale in cui Edoardo Leo si lascia scoprire dagli spettatori in tutta la sua fragilità, senza lasciare alcun dubbio sulla sua sconfinata stima per l’uomo e l’interprete che era Gigi Proietti.
Tra cavalli di battaglia, tragedie di Shakespeare e Fellini viene da chiedersi “qual è il segreto del suo successo?“. Forse la sua innata capacità espressiva, o il suo impegno nel migliorarsi? Potrebbe riguardare la sua voglia di osare, di dedicarsi a testi impegnativi e all’avanguardia, anche se poi si presta alla commedia? O magari le parole di sua madre alla prima di un suo spettacolo, tanto forti da essergli rimaste dentro per tutta la vita. A volte, semplicemente, siamo destinati a compiere miracoli, e Gigi Proietti l’ha fatto. Con il suo talento, ha reso la nostra vita più serena.
Luigi Proietti detto Gigi arriva nelle sale italiane oggi, 3 marzo 2022, distribuito da Nexo Digital come evento speciale. Siete pronti a immergervi nel mondo di uno degli artisti più amati d’Italia?
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