Il fumetto viene spesso considerato un semplice mezzo di intrattenimento, un volume illustrato grazie al quale poter passare un po' di tempo senza pensieri. Indubbiamente quest'affermazione trova riscontri positivi in buona parte delle pubblicazioni che invade le nostre fumetterie, ma c'è anche un tipo di fumetto che fa pensare, che tratta di temi attuali dalla forte valenza sociale. Poi c'è Long Wei, una serie che si trova a metà fra queste realtà e che stravolge alcuni dei canoni classici del fumetto nostrano.
Dopo una lunga campagna virale portata avanti tramite volantini ed adesivi distribuiti in ogni angolo della Chinatown milanese e non solo, ha visto la luce la nuova serie di Editoriale Aurea, un progetto nato da un'idea di Enzo Marino e Roberto Recchioni.
Long Wei è un noir metropolitano in cui l'azione la farà da padrona: ambientato nella Milano odierna in cui si incontrano moltissime etnie quella cinese è senza dubbio una delle più numerose e radicate. Per la prima volta ci troveremo a leggere una storia dove il protagonista sarà un immigrato, cinese per l'appunto, giunto in Italia in cerca di fortuna e riscatto sociale.
Long Wei è un attore disilluso che non ha trovato la fama sperata in patria, un uomo deluso e senza stimoli che possano farlo andare avanti; proprio per questo decide di cambiare aria, di emigrare verso un Paese ricco e che possa donargli un futuro migliore.
Quello che Long Wei ancora non sa è che lo zio, ristoratore in Italia, a cui sta chiedendo aiuto non se la stia passando molto bene a causa di problemi legati ad un brutto giro di scommesse.
Toccherà dunque al giovane usare tutte le sue abilità per salvare la propria famiglia combattendo contro la malavita.
Leggendo il primo volume ci troveremo immersi nelle classica atmosfera di un film di Bruce Lee o Jackie Chan dove l'eroe si erge a paladino dei più deboli cercando di rimediare alle ingiustizie. Il nostro protagonista è infatti abile nelle arti marziali orientali, capacità che sperava di poter utilizzare nella sua carriera cinematografica, e che inaspettatamente risulteranno fondamentali nella vita moderna.
State dunque pronti a scazzottate e combattimenti!
In questo scenario, che viaggia sul confine fra comico e reale, Milano non è semplicemente il luogo in cui prende vita la storia; il capoluogo lombardo è ricostruito in modo dettagliato al fine di di valorizzarne le peculiarità, oltre che dare dei punti di riferimento noti a tutti i lettori, i quali verranno invogliati a scoprire nuovi angoli della città meneghina.
L'idea di creare una storia come questa nasce dalla chiara presa di coscienza rispetto la società moderna, sempre più crogiolo di culture e civiltà: Long Wei è il primo fumetto dove il protagonista è un migrante cinese e che, proprio per questo, ribalta i ruoli canonici del genere a tal punto da presentare come spalla del personaggio principale un giovane italiano invischiato nella criminalità locale.
Long Wei sarà una piacevole lettura per tutti coloro che sono alla ricerca di botte da orbi, per i nostalgici del mitico Bruce Lee e per chi adora le città italiane.
Un volume fresco e diretto, che non si perde in troppi fronzoli o preamboli, una storia che sicuramente avrà ancora molto da dire e che vi farà venir voglia di girovagare per Chinatown alla scoperta di tutti i suoi segreti.
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