Un fantasy che inizia nel Medioevo e continua ai giorni nostri, scavando in una mitologia italianissima. Abbiamo letto in anteprima Livania e non vediamo l’ora di raccontarvi il fumetto di Francesco Vacca e Alessandro Costa in questa recensione. Questa storia unica e senza tempo edita da Tatai Lab debutta a Lucca Comics & Games 2022.
La nostra recensione di Livania
I libri sono potenti, le storie sono importanti. Livania, la protagonista femminile di questa storia, lo sa bene. E mentre il suo amato Aimone si prepara per partire soldato in una non meglio precisata guerra medioevale, cerca proprio un libro per assicurare la fortuna di entrambi.
Livania vuole infatti diventare una Masca, che nelle mitologia del Piemonte sono vere e proprie streghe. Ma non quelle cattive inventate dalle fiabe moderne, bensì le guaritrici ed esperte di riti propiziatori per il raccolto del periodo pre-cristiano. Prime che venissero demonizzate.
Aimone però non si fida delle Masche. E la sua mancata fiducia costerà davvero cara a entrambi. Perché il suo intervento nella cerimonia in cui Livania riceve il proprio Libro del Comando, da cui verrà la sua magia, li separerà a lungo. Ma il vero amore non conosce tempo, neanche quello inarrestabile dei secoli: dura per sempre.
Non vogliamo rovinarvi le sorprese, tutte nate dal folklore piemontese ma rilette con un gusto davvero moderno. Questa è una storia che sembra cambiare direzione ogni decina di pagine e non vogliamo rovinarvi questo viaggio pieno di strepitose curve.
Una storia d’amore fuori dal tempo
Ma qualcosa sui due protagonisti ve la possiamo dire. Perché questa storia funziona solo se i protagonisti si amano davvero. E Francesco Vacca e Alessandro Costa hanno creato due (anzi, qualcuno in più) con una chimica davvero interessante.
All’inizio della vicenda, Aimone sembra il classico protagonista di un fantasy medioevale. Il suo amore per Livania si sente dalle prime pagine, da quando lei lo chiama con un “Sveglia, dormiglione!” che diventerà un richiamo davvero elegante durante la trama. Ma vede Livania come una donna da proteggere.
Livania però non ha bisogno di nessuno che la protegga, ci riesce benissimo da sola. Una donna forte e decisa, che non le manda a dire. E come tutti i personaggi femminili di questa storia, sa bene quello che vuole e ciò le serve. Nel corso delle pagine Aimone imparerà questa cosa, il suo amore si arricchirà di un rispetto più profondo. Elevando la storia d’amore “classico” del fantasy a qualcosa di più moderno e interessante.
Leggende e mitologia all’italiana, con un tocco moderno
Nell’edizione di Livania che abbiamo letto per questa recensione, Francesco Vacca spiega che tutte le leggende di cui abbiamo letto in questo fumetto arrivano dal folklore piemontese. Non solo le Masche, ma anche i Tellurici del sottosuolo e il Demone Arboreo, che hanno un ruolo centrale nella trama.
Una mitologia che non ha nulla da invidiare a quella di altri luoghi più esplorati dal fantasy. Ma che noi, come molti dei lettori che speriamo leggano questa ottima storia, non conosciamo. Per questo motivo, specialmente nelle prime pagine, i dialoghi di Vacca risultano molto densi di informazioni.
Ma durante la storia, sebbene ci siano sempre nuovi dettagli folkloristi che emergono, impariamo a conoscere i miti piemontesi come fossero nostri. E il carattere nelle parole di Livania e le espressioni suoi volti ben disegnati da Alessandro Costa fanno sì che queste informazioni si digeriscano senza troppa difficoltà.
Ma come la trama di questa storia, anche lo stile non resta solo nel passato. I due autori riescono a combinare in maniera armonica il passato e il presente, creando una trama che sembra diventare più moderna (e anche un po’ post-moderna) con ogni pagina che passa. Non solo perché le illustrazioni di Costa ci immergono nell’esatto momento storico in cui si trovano i protagonisti. Ma anche perché Vacca trova diversi modi per legare questa storia che corre per i secoli: frasi che si ripetono, gesti che assumono un valore diverso con il tempo.
Insomma, abbiamo iniziato a leggere Livania per questa recensione con l’idea che fosse una interessante retrospettiva sul folklore made in Italy, abbiamo finito di leggerlo innamorati dei personaggi e pieni di domande esistenziali. Un volume che promette bene e finisce per dare molto di più di quanto pensavate. Vi consigliamo di passare dallo stand di Tatai Lab a Lucca per portarvi a casa una copia di Livania: una storia davvero senza tempo.
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