Direttamente da Lucca una speciale anteprima per tutti voi sul nuovo manga di J-Pop: Liar Game. Molti anni fa era stato annunciato per il mercato italiano, ma poi se ne erano perse le tracce; fortunatamente J-Pop ci ha ridato la speranza di vederlo anche sul suolo italico, e infatti il primo numero uscirà a Novembre, e noi lo abbiamo potuto leggere in anteprima qui al Lucca Comics.
Cominciamo ad analizzare il primo numero di questo seinen dalla forte componente psicologica, che a molti potrebbe ricordare Death Note come impostazione a battaglie di intelligenza e intrighi.
Partiamo dalla storia: Kanzaki Nao è una ragazza che ha appena iniziato l’università, con una situazione familiare non proprio rosea, infatti sua madre è morta quando era ancora piccola e il padre ha un tumore in stato terminale e ormai gli resta poco tempo da vivere. Nonostante questi problemi la ragazza vive una vita serena. La peculiarità principale di Kanzaki è dovuta al fatto che è talmente onesta e ingenua da risultare spesso stupida agli occhi di chi la guarda. La sua vita cambia completamente quando un giorno le arriva un pacco in casa che la invita a giocare al “Liar Game”. Pensando sia uno scherzo Kanzaki nota che dentro al pacco ci sono cento milioni di yen (all’incirca 1 milione di euro) e lì capisce che non si sta affatto scherzando. Le regole del gioco sono spiegate brevemente nella lettera allegata ai soldi: ogni giocatore parte con 100 milioni di Yen, lo scopo è rubare a un altro giocatore i 100 milioni entro un mese dall’inizio della sfida, si può usare qualsiasi mezzo e non c’è rischio di essere denunciati per furto. Alla fine del mese i soldi devono essere restituiti altrimenti si resta indebitati, mentre i soldi extra rubati agli altri si possono tenere. Presto Kanzaki, che spera di poter uscire da questo folle gioco, conosce il nome del suo avversario: un suo ex professore delle scuole medie. La ragazza è contenta di avere come avversario una persona a lei familiare e con cui aveva buoni rapporti. Ma la realtà è un'altra e presto viene fregata dal suo ex professore perdendo tutti i soldi. Chiedendo consiglio a un avvocato la ragazza capisce che il suo unico modo per non rimanere indebitata per una cifra abnorme è quella di chiedere aiuto a un truffatore professionista. Presa dalla disperazione Kanzaki si precipita a chiedere aiuto a Akiyama Shinichi, un ex truffatore appena rilasciato dal carcere famoso perché da solo era riuscito a far fallire una compagnia multimilionaria solo con le sue truffe, insomma Akiyama è un vero genio nel truffare gli altri. Nonostante la riluttanza iniziale Akiyama vedendo la determinazione della ragazza decide di aiutarla a riprendersi i soldi.
Il primo numero introduce i due personaggi principali, per l’appunto Kanzaki e Akiyama, e getta le basi per la storia, iniziando con le domande e i misteri che fanno da contorno alle vicende: cos’è il Liar Game e chi sono gli uomini mascherati che gestiscono il dietro le quinte? Perché Kanzaki è stata scelta per parteciparvi? Quali sono i motivi che hanno spinto Akiyama a diventare un truffatore? L’incontro fra Kanzaki e Akiyama è stato solo un caso oppure qualcuno ha spinto la ragazza a coinvolgerlo nel gioco per qualche motivo particolare?
Queste sono solo alcune delle domande che il primo numero ci pone davanti, ma le vicende catturano subito l’attenzione del lettore, specie se siete amanti del mistero e delle battaglie a suon di intelligenza piuttosto che di forza. Le somiglianze con Death Note si fermano infatti solo all’uso delle grandi capacità di truffatore di Shinichi Akiyama, oltre che ottimo bugiardo anche un maestro del travestimento e un freddo calcolatore. Già dalle prime storie assistiamo a degli ottimi colpi di genio del protagonista che non hanno nulla da invidiare a Light Yagami, per il resto non troverete nessun shinigami e nessun potere sovrannaturale. Anche Kanzaki si dimostra un buon personaggio con un ampio margine di sviluppo per i numeri futuri; infatti notiamo sin da subito che nonostante l’apparente ingenuità cronica e a tratti odiosa, inizi a cercare di non fuggire più di fronte i problemi ma anzi tenta di affrontarli in prima persona.
Il disegno è molto semplice con tratti duri e marcati ma piacevoli da vedere, sicuramente anche qua ci sarà un margine di miglioramento per i numeri futuri come spesso avviene per le serie lunghe. Gli sfondi sono un po’ scarni ma non pesano più di tanto dato che non sono fondamentali ai fini della lettura. L’edizione J-Pop è ben curata sia come qualità che come contenuti come ci ha sempre abituato.
In definitiva un buon manga che cattura sin dal primo numero e che ha le potenzialità per diventare un classico nel suo genere. Se preferite le storie più cervellotiche, basate su misteri e intrighi e con una forte caratterizzazione dei personaggi allora vi consigliamo caldamente questo manga, non ve ne pentirete.