Halloween sta arrivando: la festa delle streghe, delle zucche decorate, dei dolci e delle feste in maschera. Ma anche delle storie dell’orrore raccontate negli speciali dei Simpson. La Paura fa Novanta (Treehouse of Horror in originale) ha ormai superato i trent’anni, facendoci costantemente ridere prendendo in giro i classici dell’horror e non solo. Abbiamo voluto raccogliere in questo articolo le 10 migliori storie di Halloween dei Simpson raccontate in La Paura fa Novanta. E non perché in realtà siamo Kang e Kodos con un vestito da umano, davvero (Vota Kang).
Le 10 migliori storie degli speciali di Halloween dei Simpson
Compreso l’ultimo speciale uscito il 10 ottobre negli Stati Uniti (l’immagine di copertina è tratta da lì), abbiamo ben 32 speciali di Halloween fra cui scegliere (il primo è uscito nella seconda stagione, quindi La Paura fa Novanta XXXII è quello uscito nella 33^). Ma un po’ per nostalgia dei bei vecchi tempi passati, un po’ perché le ultime stagioni sono state meno seguite, ci siamo concentrati soprattutto nelle prime venti. Anche perché così nessuno può lamentarsi per gli spoiler (che comunque ci saranno!).
Nonostante questo, la lista iniziale aveva praticamente due sketch per episodio, un elenco decisamente impubblicabile. Quindi abbiamo dovuto farci strappare il cuore dal padre-zombie del professor Frink (doppiato dal Mago Forrest in italiano e da Jerry Lewis in inglese) e tagliare la lista. Siamo arrivati a dieci, ma almeno altrettanti potrebbero essere finiti in questo articolo. Nonostante il periodo, vi invitiamo a non riempire la nostra redazione di uova ma di continuare l’elenco nei commenti con i vostri preferiti.
Top 10 di La Paura fa Novanta
Dopo questo preambolo lungo come una gag del divano delle ultime stagioni, cominciamo con il classico dei classici.
Il corvo (La Paura fa Novanta I)
Il nome “Treehouse of Horror” nasce dalla seconda stagione, quando la “cornice” della puntata vede Homer, Lisa e Bart raccontarsi storie dell’orrore nella casa sull’albero di quest’ultimo. Le storie sono tutte eccellenti, con La Casa dell’Incubone che prende in giro il cliché della casa maledetta e Affamati sono i dannati che introduce per la prima volta gli alieni Kang e Kodos. Ma Il Corvo vince per lo stile. In originale abbiamo la voce regale di James Earl Jones che legge una versione modificata (ma non troppo) di The Raven di Edgar Allan Poe. Con Bart nel ruolo del corvo e Homer che finisce terrorizzato da quell’ultimo “nevermore…”.
Questa è una di quelle puntate che, già dalla seconda stagione, ha dimostrato che i Simpson erano qualcosa che in TV non c’era mai stato. Un classico che cita un classico. Sublime.
Componi “D” per delitto perfetto o premi “#” per tornare al menù principale (La Paura fa Novanta XX)
Saltiamo vent’anni ma restiamo in tema grandi maestri del genere. Gli autori dei Simpson hanno dimostrato più volte di amare Alfred Hitchcock, come quando Bart ricrea “La finestra sul cortile”. Ma questa breve storia di Halloween quasi esagera, con tanto di colonna sonora di Intrigo Internazionale e trama da Delitto per delitto.
Bart e Lisa, in questo spezzone in bianco e nero, decidono di vendicarsi delle proprie insegnanti, colpendo la maestra dell’altro per evitare sospetti. Ma i due fratelli hanno un’idea molto diversa di cosa significhi “vendicarsi”. Con una trama incalzante e battute sospirate che gli amenti del maestro del thriller troveranno esilaranti, dimostra che il genio dei Simpson si potrà anche essere affievolito, ma non si è spento: questa è una delle migliori storie di Halloween dei Simpson.
L’isola del Dr. Hibbert (La Paura fa Novanta XIII)
Anche in questo caso abbiamo una parodia, quella dell’Isola del dottor Moreau di HG Wells. Ma invece del classico letterario, sembra che i Simpson si siano ispirati al film tratto da quella storia con Marlon Brando. Perché la trama è altrettanto sconclusionata, ma la “stranezza” compensa abbondantemente. La scena in cui Flanders chiede a Homer ‘Mungimi!” sintetizza al meglio la forza delle migliori storie di Halloween dei Simpson: esilarante, ma con quella punta di orrore che non guasta.
E poi siamo abbastanza convinti che la notte d’amore fra Homer e Marge-felina conti come rappresentanza indiretta del mondo “furry”, quindi si prende una lode per il progressismo.
Cercasi Xena Disperatamente (La Paura fa Novanta X)
In generale, preferiamo quando gli spezzoni di La Paura fa Novanta parlano di horror o thriller, quindi questo spezzone che vede Bart e Lisa diventare supereroi (Bislungone e Picchiaduro) è fuori dagli standard. Ma apprezziamo le mille citazioni Nerd dell’Uomo Fumetto, il fatto che fra gli imprigionati ci sia Matt Groening. E soprattutto apprezziamo Xena qualsiasi cosa faccia, dica o pensi, come scelta di redazione.
Alla fine della storia, quando Xena porta i due ragazzi in volo, Lisa le dice “Ma Xena non può volare” e lei risponde “Ve l’ho detto, non sono Xena, sono Lucy Lawless”, ci avviciniamo al top dello humor nonsense della serie. Non siamo certi sia tecnicamente la più bella. Ma è di certo fra le nostre preferite.
Citizen Kang (La Paura fa Novanta VII)
Citizen Kang, che prende in giro il nome inglese di “Quarto Potere” di Orson Wells (cioè Citizen Kane), riesce a fare sia da critica satirica che da storia dell’orrore. Kang e Kodos hanno finalmente spazio per brillare, interpretando una versione esilarante dei due candidati alla presidenza Bob Dole e Bill Clinton. Il fatto che i giornalisti non si rendano conto delle frasi vuote e insensate degli alieni farebbe già ridere. Ma che poi, una volta svelati come mostri da un altro pianeta, gli Stati Uniti preferiscano votare loro piuttosto che “sprecare la scheda elettorale” con un terzo candidato, è geniale.
Aggiungiamo una nota: se dovessimo votare il migliore episodio di Halloween (invece delle storie), questo sarebbe in pole position. Ci sono anche anche La vaschetta della genesi, in cui Lisa crea una società di esseri minuscoli nel suo progetto di scienze, e soprattutto Il mostro e io, in cui conosciamo il gemello siamese di Bart, Hugo. Sono tre fra le migliori storie di Halloween dei Simpson, tutte in un quarto d’ora.
A proposito di episodi di Halloween praticamente perfetti.
Incubo a Evergreen Terrace (La Paura fa Novanta VI)
Freddy Krueger alterna spesso risate alla paura, ma il primo era davvero terrificante: nessuno può proteggervi nel sonno. Questo spezzone racchiude al meglio entrambe le cose, facendovi immedesimare nei ragazzi che non vogliono addormentarsi per paura di Willy, senza rinunciare al ritmo da battute ogni tre secondi che i Simpson hanno perfezionato in questi anni. Una masterclass in come riassumere un film horror e uno comico in pochi minuti.
Anche in questo bariamo, citando anche gli altri due ottimi spezzoni. L’attacco degli scorfani alti 16 metri vede le mascotte giganti dei negozi (compreso l’uomo ciambella) prendere vita. E Homer³ ci porta per la prima volta nel mondo in 3D, facendoci ridere persino con la fisica quantistica.
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Non posso vivere senza te mascherata (La Paura fa Novanta XVI)
Il classico concorso del migliore costume lo vince una strega vera. E quando la città vuole toglierle quel titolo, perché tecnicamente non si era travestita, lei si infuria facendo diventare tutti in ciò da cui si erano mascherati. Lisa diventa Einstein, Apu diventa R2-D2, Telespalla Mel diventa Spider-Man. Ma il migliore resta l’Hans Moleman, che diventa una talpa perché non si era travestito. La puntata si chiude con Maggie, travestita da strega, che trasforma tutti in ciucci.
La puntata prende in giro Halloween stesso, offre un milione di gag visuali. E poi c’è un piccolo easter egg. Il titolo inglese “I’ve Grown a Costume to Your Face” è una citazione del musical di My Fair Lady: la stessa canzone che Telespalla Bob canta a Bart quando decide di non poterlo più uccidere perché si “abituato alla sua faccia”. Raccontate questo aneddoto che solo noi troviamo interessante alla festa di Halloween quando volete che tutti gli altri se ne vadano, funziona.
Clown senza pietà (La Paura fa Novanta III)
Più temibile di Annabelle e Chucky, la bambola di Krusty il Clown ha una passione per l’omicidio. Specie quello di Homer, che tenta di assassinare in un modo più divertente dell’altro. Se lo merita, visto che è lui ha comprare la bambola come regalo dell’ultimo minuto per Bart. Anche se c’è da dire che ha il merito di regalarci una delle migliori storie di Halloween dei Simpson di sempre.
Le gag visuali fanno ridere per ogni secondo di questa storia, ma la punchline perfetta arriva alla fine. Quando il tecnico si limita a spostare l’interruttore della bambola da EVIL a GOOD. Bastava leggere le istruzioni. Ma non sarebbe quello il vero orrore?
The Shinning (La Paura fa Novanta V)
Non si può parlare delle migliori storie di Halloween dei Simpson senza nominare il maestro dell’orrore, Stephen King. Questo spezzone riprende la trama della versione cinematografica di Shining (che in realtà King non apprezza molto) quasi nei dettagli. Homer impazzisce come Jack Nicholson (“no TV and no beer make Homer go crazy“), insegue la sua famiglia con un’ascia. Che usa per uccidere Willie, richiamato da Bart grazie al suo Shinning, che è come il giardiniere pronuncia Shining.
Ma Homer si calma quando vede la TV portatile che Willie aveva portato con sé. In qualche modo, gli autori dei Simpson sono riusciti a riprendere un classico del cinema horror e a tornare a fare satira sociale con un ultimo magistrale colpo. E il fatto che siano passati ormai più di 25 anni non la rende meno geniale.
Il Diavolo e Homer Simpson (La Paura fa Novanta IV)
Ormai non potete nemmeno più pensare al termine “ciambella” senza fingere di sbavare come il capofamiglia dei Simpson. Quindi quando il Diavolo, impersonato da Ned Flanders, gli offre un dessert col buco in cambio della sua anima, sapete che accetterà. Fra battute a raffica e un processo con i peggiori malfattori degli Stati Uniti come giuria, a cui gli autori aggiungono Richard Nixon e la prima linea dei Philadelphia Flyers del ’76, la puntata fa ridere ogni secondo.
Ma come i Simpson sapevano fare perfettamente nel periodo d’oro, il finale eleva le gag a storia quasi commovente e da ricordare. Quando Marge mostra una fotografia con una scritta che dimostra che l’anima di Homer appartiene legalmente a lei. E per coronare il finale romantico, il diavolo trasforma la testa di Homer in una ciambella, che lui inizia a mangiarsi. Con fuori tutto il corpo di polizia di Springfield che lo aspetta per fare colazione. Perfetta.
Voi cosa ne pensate della nostra selezione? Le ultime due ci sembrano piuttosto intoccabili, ma sulle altre siamo aperti a suggerimenti: quali sono le vostre puntate preferite? Ditecelo nei commenti (ma non provate a nominare la parodia di Twilight).
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