Teresa Radice e Stefano Turconi sono tornati in libreria con un nuovo lavoro, edito da BAO Publishing. Stiamo parlando de La terra, il cielo, i corvi che da qualche giorno è disponibile sugli scaffali di tutta Italia. Un’opera complessa, che trascina il lettore in un altro mondo, in un’altra epoca alla scoperta delle storie di tre personaggi che sembrano distanti tra loro, ma in realtà sono molto vicini. Anche e soprattutto a ciascuno di noi.
La terra, il cielo, i corvi: di che cosa parla?
Sfuggiti ai primi tentativi da parte dei carcerieri di catturarli, i tre si trovano a percorrere un lungo viaggio a piedi, cercando di nascondersi in ogni modo. Una peregrinazione alla ricerca di una salvezza che sembra sempre più difficile da raggiungere, costretti a una convivenza forzata tra tre persone che faticano a comprendersi, anche (ma non solo) a causa delle barriere linguistiche, con la speranza di un ritorno a casa sempre nel cuore.
La terra, il cielo, i corvi ci porta direttamente nella Seconda Guerra Mondiale, all’epoca della tragica campagna di Russia. Tuttavia è affascinante vedere come in realtà non si tratti di un libro su quel conflitto. La narrazione si muove su un filo sottile, creando una storia che ha profonde radici nell’epoca in cui è ambientata, ma che non dipende da essa. Attilio, Fuchs e Vanja sono tre ragazzi che si muovono in un mondo stravolto dalla guerra, ma che mantiene (e mantengono) un profondo senso di umanità.
Loro sono persone estremamente diverse. Soffermandosi su ciascuno di loro si può notare come, anche al di là della nazionalità o della lingua che parlano, ci siano tanti elementi che li separano. Ognuno ha un’idea diversa della direzione da prendere, tra chi vuole muoversi avanti, chi tornare indietro e chi non sa dove andare. Ognuno ha un suo passato, una mentalità differente, un personale approccio alla vita e al senso di certezza. Alla base però, nonostante tutto, i tre sono più simili di quanto possa sembrare. Il viaggio attraverso i boschi sovietici, verso la primavera, scioglie piano piano le loro maschere, mostrando la vera essenza di ognuno di loro.
La terra, il cielo, i corvi è una sfida
La sceneggiatrice gioca con gli stili di narrazione, scegliendo in alcuni punti di contenere il più possible la forma diretta. Nascono così lunghe sequenze mute che riescono senza parole a raccontare molto al lettore, toccandolo nel cuore. Forse ancora più impegnativo è stato costruire una storia che si articolasse in tre lingue differenti senza l’ausilio di traduzione, risultando perfettamente comprensibile. Espedienti che vanno ben oltre la semplice sfida a sé stessi, ma che anzi ci trasportano ancora di più nelle atmosfere del libro, creando un’identificazione quasi perfetta con il protagonista Attilio.
A questo si accompagnano i disegni di uno Stefano Turconi sempre eccezionale. Le sue tavole, dipinte ad acquerello ispirandosi (come ci ha spiegato) ai lavori di Rien Poortvliet, restituiscono immediatamente l’immensità dell’inverno russo. Non solo nel racconto della Natura, nei boschi innevati che fanno sentire il gelo nelle ossa, ma anche nelle sequenze di interni. Quel calore (letterale, ma soprattutto umano) ci avvolge, creando la perfetta illusione di essere davvero lì a seguire le vicende di Attilio, Fuchs e Vanja e la loro spasmodica ricerca di una meta.
Un titolo che non può mancare in libreria
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Teresa Radice , Stefano Turconi
- Collana:
- Formato: Libro rilegato
- Anno: 2020