Oggi abbiamo avuto una prima presentazione di quella che sarà la stazione spaziale russa, ROSS. La Russia infatti ha oggi presentato il modello della sua futura stazione spaziale, che realizzerà e manderà in orbita dopo che l’equipaggio russo avrà lasciato la ISS.
Come sarà fatta la stazione spaziale russa ROSS
L’agenzia spaziale russa, Roscosmos, oggi ha rivelato un primo modello di come dovrebbe apparire la stazione spaziale russa ROSS. Sono previste due fasi per il lancio della struttura orbitale. All’inizio saranno quattro moduli. Ne saranno aggiunti altri due, per un totale di sei più una piattaforma di servizio.
La stazione spaziale russa ROSS avrà un equipaggio di quattro astronauti a rotazione. Secondo quanto riferito dall’agenzia russa, ROSS offrirebbe un monitoraggio della Terra migliore di quello che la Russia ottiene oggi dalla ISS.
Per adesso non ci sono dettagli più concreti. La Roscosmos infatti non ha fornito una data del primo lancio, ne un cronoprogramma per la missione in generale. Tuttavia i media statali hanno già dichiarato le tempistiche delle due fasi. Tra il 2025 e il 2030 si concluderà la prima fase, la seconda tra il 2030 e il 2035. Di conseguenza potrebbe esserci un lungo intervallo tra l’uscita della ISS della Russia, annunciata per il 2024, e la presenza di una stazione russa funzionale.
Roscosmos ha già annunciato il suo abbandono del progetto della Sonda Spaziale Internazionale a luglio, come vi abbiamo già riferito in un’articolo dedicato alla ISS. L’abbandono sarebbe in risposta alle sanzioni occidentali e ad altre misure a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina a febbraio. Se questa scelta verrà portata avanti dai russi, porrà fine a due decenni di presenza permanente e condivisa tra Stati Uniti e Russia a bordo della stazione. La Russia continuerà ad adempiere ai propri obblighi fino al limite del 2024. Ha inoltre un accordo per scambiare i posti di volo con gli Stati Uniti.
Perchè la Russia dovrebbe creare la propria stazione spaziale?
Anzitutto c’è una motivazione legata ad osservazione e ricerca terrestre. La Russia infatti senza un equipaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale e senza una stazione propria stazione si vede limitata la capacità di condurre sia le osservazioni della Terra che la ricerca a bassa gravità.
A questo aggiungiamo la questione dell’orgoglio nazionale. La Russia, che ha portato il primo oggetto artificiale in orbita, lo Sputnik, e il primo uomo nello stazio, Juri Gagarin, ha dismesso la sua ultima stazione autogestita, la Mir, nel 2001. ROSS non solo aiuterebbe la Russia a riprendere da dove si era interrotta, ma ridarebbe nell’immaginario russo un ruolo di rilievo alla nazione nello spazio. Insomma Il paese ha buone motivazioni per far funzionare una propria stazione il più rapidamente possibile.