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La Spada-frusta: oggetto reale o mera arma da videogiochi?

Da Renji Abarai in Bleach ad Ivy Valentine di Soul Calibur fino alla più recente Fury di Darksiders III, di prossima uscita: sono molti i personaggi di manga, anime e videogiochi che, pur essendo molto diversi tra loro, sembrano essere accomunati dalla loro arma preferita, una spada-frusta composta da elementi modulari o una frusta costellata di lame affilate.
Ma sarebbe davvero possibile utilizzare un’arma di questo genere nella realtà?
 
Quando pensiamo ad una spada non pensiamo di certo ad un oggetto flessibile (a meno che non si tratti di un fioretto), quindi l’idea di unirla con una frusta, che è qualcosa di diametralmente opposto, sembra abbastanza assurdo.
Innanzitutto si incontrerebbe un primo grosso ostacolo: la costruzione dell’arma. Le spade-frusta che vediamo nei fumetti o nei videogiochi hanno tendenzialmente l’aspetto di una normale spada, quando non sono utilizzate. Magari sono un po’ più grandi del normale, magari hanno qualche punta aggiuntiva per avere un aspetto più aggressivo ed infliggere danni maggiori, ma tendenzialmente "a riposo” hanno l’aspetto di una semplice lama, il che crea possibilità di inserire colpi di scena ai narratori che decidono di far impugnare quest’arma ad uno dei propri personaggi. Il più delle volte grazie ad un bottone collegato ad un meccanismo o anche grazie ad un semplice movimento del braccio di chi la impugna, la spada si trasforma in una frusta ricoperta da sezioni della lama della spada stessa. Insomma, un meccanismo per niente semplice da costruire, se si pensa che la lama debba anche tornare alla forma originaria quando non viene utilizzata o prima di preparare un nuovo attacco.

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Inoltre un oggetto del genere richiede sicuramente un’abilità non indifferente per essere utilizzato in maniera letale. È molto più probabile che una persona inesperta finisca per farsi del male da sola. Una spada-frusta, proprio a causa del suo essere un’arma inusuale, potrebbe spiazzare i nemici meno preparati, donando il vantaggio dell’effetto sorpresa a chi la impugna. Ma se non si riuscisse a colpire il nemico con le lame orientate nella giusta posizione per ferire, sarà difficile infliggere danni letali al proprio avversario, per quanto la funzionalità della frusta potrebbe ad esempio impedirne i movimenti, fornendoci l’opportunità di sferrare un attacco mirato potenzialmente letale con un’altra arma, come ad esempio un pugnale. Inoltre, su campi di battaglia che non siano spazi aperti, è estremamente probabile che un segmento della lama finisca per impigliarsi in un albero o in qualsiasi altro ostacolo ambientale (o nell’armatura di qualcun altro, se ci ritrovassimo a combattere in mischia), lasciandoci praticamente disarmati. Quindi, a differenza di quanto si vede in anime o videogiochi, non sembra essere un’arma particolarmente funzionale in situazioni affollate come potrebbe esserlo un campo di battaglia.
Insomma, per quanto interessante, non sembra essere l’arma più vantaggiosa del mondo, se utilizzata in un reale combattimento.
Comunque, per quanto improbabile possa sembrare, spade con la lama flessibile come una frusta esistono davvero e sono anche state utilizzate in combattimento. Ne è un esempio l’Urumi, arma originaria del Tamil Nadu, in India. L’arma consta di un’impugnatura simile a quella di una sciabola, dalla quale partono quattro lunghe lame estremamente flessibili. Essendo molto più leggera di una spada, il suo scopo non è penetrare armature ma di smembrare avversari che non la indossano. L’Urumi viene attualmente insegnata come arma finale nel Kalaripayattu, arte marziale dello stato indiano del Kerala, proprio a causa della sua estrema difficoltà di utilizzo e dell’elevato rischio di ferirsi da soli.
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Un altro oggetto molto simile è la Jiujiebian, una frusta a catena composta da nove segmenti di metallo utilizzata nelle arti marziali tradizionali cinesi. Solitamente è composta da nove bacchette di ferro collegate tra loro da anelli. Da un lato si ha l’impugnatura, mentre all’estremità opposta troviamo un peso a forma di cuneo oppure un puntale, che servono sia ad accentuare la velocità di rotazione dell’arma che a ferire quando si effettuano colpi di punta. Anche in questo caso si tratta di un’arma che richiede moltissima pratica per essere utilizzata efficacemente e senza correre il rischio di farsi del male da soli.
In conclusione, per quanto nel mondo reale sia quasi impossibile imparare a maneggiarne un corrispettivo, armi esotiche come le spade-frusta avranno sempre un grandissimo fascino su videogiocatori e lettori. Per questo continueremo a vederle in fumetti, anime e videogiochi e, chissà, magari è proprio il personaggio che le impugna, quello che andremo a scegliere.

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