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La cultura barbara

Prima un po' di chiarezza: il bonus cultura del quale si va tanto parlando è un provvedimento del governo rivolto ai giovani, quelli dei quali prevalentemente diffidiamo, ma a cui invidiamo l'età, dimenticandoci di quanto fossimo odiosi anche noi a quei tempi.
I diciottenni insomma.
È stato pensato per i 574.953 ragazzi nati nel 1998 e residenti in Italia, secondo LaStampa, ed è già stato riproposto per quest'anno.
Per usufruirne c'è una tiritera non troppo complicata da superare e riuscire ad ottenere lo Spid, che non è un amuleto magico che ti permette chissà quale trasformazione, ma un Sistema pubblico di identità digitale, (Spid, appunto).
Con lo Spid si può accedere a 18app.it per ottenere i buoni: con essi è possibile comprare libri (anche di testo), film, ingressi museali, a teatro e al cinema. Se aderiranno altre realtà perfino musica e fumetti.
C'è del buono insomma, in più di un senso. 
L'ondata di veleno di serpente arriva da Repubblica che, dopo una piccola indagine, scopre che molti diciottenni rivendono a metà prezzo il loro bonus cultura, come?  Mettendosi d'accordo con "l'acquirente" tramite chat si fanno accreditare su postepay metà del costo del libro (sembra che alcuni abbiano anche venduto in blocco tutto il bonus), indirizzano la spedizione a casa del "mecenate" e loro hanno moneta sonante in tasca.
Certo, solo la metà di quella che lo stato ha dato loro, ma almeno non sono costretti a comprare degli stupidi libri o ad andare in un museo. Tsk.
Alcune testate hanno anche cercato di argomentare in favore dei ragazzi, in fondo i libri vanno a qualcuno che li potrà apprezzare sul serio no? Se quel diciottenne non ha mai sfogliato uno di quegli strani robi rettangolari che ci fa con un bonus cultura?
1484865128 Conan 1 1
Se siete uno di quei diciottenni che non leggono non potete sapere che Conan il Barbaro prima di un film con Jason Momoa è stato anche un altro bel film, e prima ancora un fumetto e soprattutto un libro, uno di quelli che schifate.
Nella pellicola del 1982 Conan, insieme al Ladro Subotai e alla Guerriera Valeria, si impadronisce dei tesori della Torre del Serpente, faro del culto di Thulsa Doom.
Tra le grandi fortune c'è anche "l'occhio del Serpente" una pietra rosso sangue che nei fumetti sarà anche veicolo di enormi poteri magici.
Ma a rubare, se non lo si fa in giacca e cravatta (Conan è in perizoma), non si va lontano, Thulsa Doom cattura il Barbaro lo tortura e, peggio ancora, lo rimprovera.
L'Occhio del Serpente è stato regalato a una ragazza per una notte d'amore, così Thulsa si scontra con l'ignoranza di Conan che non ha capito il valore, l'enorme potere del piccolo monile che ha stretto tra le sue mani.
Conan ha preferito darlo via in cambio del guadagno immediato, affamato, accecato, non riuscendo ad andare oltre l'ombra proiettata dalla sua spada.
Questo è un libro, estremamente potente, unico, magico che può portare ad acquisire enormi abilità e poteri, anche a un barbaro. Ma come spiegare a un cimmero, diciottenne magari, quale fortuna ha avuto? Ciò che ha perso? Quale opportunità gli è stata portata via da un mago affamato di potere?
Come si può difendere l'ignoranza, come puoi promulgarla approfittando dell'inconsapevolezza di un barbaro per guadagnarne, ne diventi complice, non sei più degno di chiamarti appassionato, lettore: la lettura è condivisione non egoismo. A niente poi servirà ripetersi "un barbaro sarà sempre un barbaro."
Questi amanti dei libri dovrebbero dare l'esempio, insegnare a chi ha ancora la mente barbara per giovane età, per disinteresse, quale potere ha un libro.
La strada, come sempre, è l'educazione costante e martellante come i colpi di un barbaro in frenesia berseker. Non dimenticare mai, mai, che i libri, la cultura non va trattata come bieco guadagno, va condivisa sia in "entrata" che in "uscita".
Quando il messaggio echeggerà come un barbarico Yawp fra le aule degli atenei, le stesse che hanno formato i diciottenni che svendono le loro possibilità, solo allora potremmo smettere di ripetere, sempre, che l'ignoranza è una scelta, la cultura una opportunità.
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