Mentre scrivo queste righe la campagna pubblicitaria relativa a I Guardiani della Galassia Vol.2 è al suo apice: anteprime, interviste al cast, continui spot ed annunci hanno letteralmente invaso i mezzi di comunicazione per un film dal successo assicurato.
Fra tutte queste iniziative Marvel si sta impegnando direttamente a preservare l'ecosistema del nostro pianeta grazie alla #GrootDancebomb Challenge, sfida mediatica che porterà Marvel a piantare fino a 250.000 nuovi alberi.
In occasione del Mese della Terra, la Casa delle Idee ha incaricato lo youtuber Dominic "D-trix" Sandoval di ideare un movimento ispirato a quelli di Groot, che potete vedere anche in questo video. Ogni condivisione sui diversi social effettuata entro il cinque maggio farà si che Marvel e Disney Conservation Fund donino 1$ per la piantumazione di un nuovo albero.
Il massimo traguardo è rappresentato da 250.000 dollari che saranno devoluti a The Nature Conservacy, organizzazione che si occupa della conservazione del territorio e della vita.
L'iniziativa Marvel è sicuramente lodevole e degna di nota ma ci porta a riflettere sullo smisurato uso di carta che l'industria del fumetto necessita ogni anno: solo negli Stati Uniti nel 2016 sono stati stampati 99 milioni di nuovi fumetti (Diamond), escludendo raccolte ed edizioni di lusso. Una cifra enorme se consideriamo che ogni comic book americano conta una media di circa 25 facciate di fumetto, alle quali dobbiamo aggiungerne 3 fra introduzioni, crediti e pubblicità. Negli spillati americani, sopratutto di casa Marvel e DC, è infatti normale che le storie vengano interrotte per fare spazio agli annunci delle aziende più differenti.
Consideriamo quindi una media di 28 pagine, distribuite su 14 fogli per volume spillato.
Da ogni singolo albero si possono ricavare circa 80.000 fogli di carta, il che ci porta a considerare come a ognuno di essi corrispondano 5.715 comics made in USA.
Ipotizziamo quindi che venga raggiunto l'obiettivo massimo prefissatosi di 250.000 nuovi alberi, si possono quindi calcolare 1.428.750.000 di fumetti prodotti esclusivamente dall'operazione Marvel.
I nostri calcoli sono meramente indicativi, eseguiti basandosi su cifre incerte, ma ci permettono di comprendere la portata di questa operazione, che potrebbe coprire il fabbisogno dell'industria fumettistica americana di un decennio.
Sebbene bisognerà aspettare qualche anno prima di poter trarre i benefici di questa iniziativa, mi sento di affermare che Marvel è sulla strada giusta, ma per fare la differenza ha bisogno del supporto di tutti i suoi fan, Groot ve ne sarà indubbiamente grato.
Parlando invece di fumetto stampato in Italia la cura verso l'ambiente è garantita da diverse case editrici come Panini Comics, Bao Publishing o Tunué, le quali utilizzano carta certificata FSC. Massimo ente certificatore in questo ambito il Forest Stewardship Council è l'organizzazione internazionale che verifica la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati dalla lavorazione del legno. FSC conta attualmente circa 900 membri dislocati in tutto il globo ed entro il 2020 si è prefissato l'obiettivo di portare al 20% la quota globale di commercio di legname certificato secondo i propri standard.
Discorso simile per Sergio Bonelli Editore che dal 2013 utilizza carta certificata PEFC, Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes, altro ente relativo alla verifica della sostenibilità ambientale e tutela la biodiversità delle foreste. Nello specifico i volumi Bonelli sono prodotti con legname proveniente dai paesi scandinavi, non contribuendo alla deforestazione delle aree tropicali.
Per scoprire se il fumetto che avete appena acquistato rispetta i criteri di sostenibilità FSC o PEFC è sufficiente verificare la pagina con i crediti dell'albo, solitamente la seconda di copertina, e controllare la presenza dei loghi dei due enti certificatori.
Un impegno importante dei nostri editori, rivolto a una stampa a basso impatto ambientale, che deve farci riflettere sull'uso smodato che ancora oggi viene fatto della carta.