Era il 2008 quando per la prima volta Dave Lizewski appariva sulle pagine di un fumetto, appariscente e riconoscibile grazie ad una tuta verde a strisce gialle usata come costume da supereroe.
Dieci anni dopo, con alle spalle 3 volumi e uno spin-off dedicato a Hit-Girl, Kick-Ass torna sugli scaffali delle fumetterie per trasportarci nuovamente in un mondo dove chiunque può diventare un vigilante mascherato. Il 14 febbraio, oltre ai festeggiamenti per San Valentino e la visione di Black Panther, viene pubblicato il primo numero della nuova serie regolare di Kick-Ass, creato dallo storico team composto da Mark Millar e John Romita Jr.
La nuova versione della storia si slega completamente da ciò che abbiamo letto in precedenza, a partire dal suo protagonista: dopo aver appeso gli stivali al chiodo abbiamo perso le tracce di Dave, almeno per ora, e faremo la conoscenza di un nuovo personaggio, Patience Lee.
Militare in congedo, Patience torna a vivere ad Albuquerque, New Mexico, ritrovandosi a combattere contro la quotidianità, l’abbandono da parte del compagno e le difficoltà di crescere due bambini o di trovare un lavoro adeguato alle sue capacità.
In una situazione che sembra senza via d’uscita il primo pensiero di Patience è quello di provare nuovamente l’adrenalina del campo di battaglia, risolvendo al contempo i propri problemi derubando i malavitosi che governano la città. Tutto questo la porterà ad indossare un costume, simile a quello dell’originale Kick-Ass, mettendosi nuovamente alla prova.
Le nuove pagine di Kick-Ass ci mostrano una protagonista completamente diversa dal precedente e non mi riferisco al sesso o al colore della pelle. A differenza del suo predecessore, nerd con la passione per i supereroi e la voglia di fare del bene, Patience è spinta dal semplice istinto di sopravvivenza e autoconservazione, supportata da una formazione militare altamente qualificata che le permette di comprendere i pericoli del suo nuovo mestiere e pianificare al meglio ogni propria azione.
Nonostante questo il passaggio fra l’essere soldato in Afghanistan, ricco di cliché e malvagi uomini col turbante, e il diventare vigilante in New Mexico viene mostrato troppo rapidamente, senza lasciarci il tempo di metabolizzare la scelta di Patience ne comprenderne appieno la transizione. L'albo può essere essere diviso in tre parti ben distinte (Afghanistan, ritorno a casa, fase da vigilante) con poca coesione l'una con l'altra, elemento che non aiuta il lettore nel trovare empatia con la protagonista.
Questo primo capitolo ci sballotta da una zona di guerra ad un’altra grazie ai magistrali disegni di John Romita Jr. che, coadiuvato ai colori da Peter Steigerwald, torna sulle pagine di Kick-Ass per rappresentare graffianti scene di violenza. Grazie ad un tratto dinamico ed espressivo Romita Jr. riesce a trasmetterci le vibranti emozioni dei personaggi, merito anche dei molti primi piani che tratteggiano la personalità di Patience.
Quasi in contemporanea con Kick-Ass, Mark Millar ha dato il via anche alla nuova serie regolare di Hit-Girl. Ogni ciclo narrativo della serie sarà seguito da un diverso team creativo che porterà Mindy a viaggiare per il mondo con l’obiettivo di aiutare più persone possibili.
“La nuova serie di Hir-Girl per me rappresenta una versione distorta di Tintin.”, così la presenta Mark Millar “ricordo tutti questi volumi di Tintin o Asterix ambientati in diverse nazioni ed è quello che faremo anche noi. Saranno tutte storie da quattro capitoli ambientate in Paesi differenti. Voglio che questo continui per almeno tre anni per poter così pubblicare 9 volumi ambientati in altrettante nazioni e, come Tintin, voglio che i lettori li guardino e li desiderino tutti”.
Il primo numero della serie vede nuovamente ai testi Mark Millar con disegni di Ricardo Lopez Ortiz, mentre nel secondo arco narrativo la sceneggiatura passerà nelle sapienti mani di Kevin Smith; successivamente le redini della serie saranno affidate a Rafael Scavone, testi, e Rafael Albuquerque, disegni, i quali porteranno la nostra Mindy a commettere qualche omicidio nel cuore di Roma.
Un espediente che avvicina Hit-Gilr ancor di più al genere supereroistico, come se le sue abilità assassine non fossero abbastanza, permettendo a diversi team creativi di mostrarci il personaggio in situazioni e contesti completamente differenti. Una peculiarità che sono sicuro sarà utile per aumentare la caratterizzazione di un personaggio letale quanto complesso e sfaccettato.
Il 2018 di Mark Millar si appresta a essere un anno elettrizzante e pieno di novità, sopratutto merito dell’acquisizione della sua compagnia da parte di Netflix, e Kick-Ass si presenta come un gradito ritorno al passato.
Dopo il primo capitolo è ancora presto per giudicare in modo approfondito una serie che al momento presenta alti e bassi, i quali spero possano essere limati nei numeri successivi, sopratutto approfondendo la personalità di Patience. Se avete apprezzato le precedenti incarnazioni di Kick-Ass e Hit-Girl queste sono sicuramente due serie da non lasciarvi scappare, di cui non possiamo far altro che attendere l’annuncio per una prossima pubblicazione italiana.
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