Sarebbe proprio il caso di dirlo: i vampiri sono tornati! Ma perché, se ne sono mai andati? No, aspetta… quelle non erano le streghe!? Ok, cerchiamo di tornare seri. In fondo, in quanto immortali, è davvero difficile che un vampiro possa andarsene; al massimo, si fa qualche decennio (o secolo) di sonno in attesa di tornare in tempi migliori e più proficui.
L’ultimo anno ha cominciato a vedere un ritorno non di poco conto nei vari media, a partire dal cinema passando per il mondo videoludico (Astarion, Astarion, quanti guai che stai facendo!), fino ad arrivare a quello ludico, del gioco di ruolo e non solo.
Se si parla di vampiri e gioco di ruolo, il primo pensiero non può non andare a Vampire: The Masquerade; oggi, però, voglio consigliarvi qualcosa di diverso. Qualcosa che vi permetterà di giocare anche in solitaria e, perché no, se siete scrittori o aspiranti tali o se vi piace dilettarvi in qualche racconto, anche esercitarvi con qualche spunto di scrittura creativa. E, se ve lo stesse giustamente chiedendo, sto parlando di due journaling games a tema vampiri editi da Narrattiva: 1000 anni da vampiro e Dead Letter Society.
1000 anni da vampiro, il journaling game che cambia sempre
Creato da Tim Hijtchings nel 2020 e vincitore di diversi ENNIE Awards, 1000 anni da vampiro è sicuramente un journaling game sui generis, adatto per chi ama il gioco in solitaria, i vampiri e la scrittura.
A solo roleplaying game of loss, memory, and vampires.
Lo scopo del gioco è quello di scrivere la cronaca della lunga vita secolare di un Vampiro, a partire proprio dal suo momento più tragico: la perdita della mortalità e, di conseguenza, la sua umanità. Su quest’ultimo punto, però, dipende molto dal giocatore. La chiusura della cronaca avviene, inevitabilmente, con la distruzione del Vampiro, la quale può essere scaturita da numerosi fattori.
A definire lo scorrere della vita del Vampiro, ovviamente sono le scelte che il giocatore è chiamato a fare. Alcune comandate, altre complesse e, altre ancora, dilanianti. Il gioco chiede di rispondere ad alcuni spunti che possono portare su infiniti sentieri, così come chiede al giocatore una grande introspezione sul personaggio, riflettendo tanto sui suoi atti più spregevoli quanto su quelli più misericordiosi, celebrando vittorie e piangendo compagni.
La cosa interessante è che il Vampiro in questione non ha memoria della sua vita mortale passata, ma alcuni gesti, movimenti o azioni, portano con sé una specie di ricordo lontano, come di qualcosa impresso nella propria memoria muscolare di cui, però, non si ha piena consapevolezza. E questo vale non solo per le azioni, ma anche per i pensieri, le emozioni, le lingue parlare, canzoni, profumi… Quello che viene chiesto di compiere è un viaggio emozionale (e non solo) nel tempo, alla scoperta di chi si era e di chi si è, nel bene e nel male.
Meccaniche di gioco
Come funziona effettivamente il gioco? La prima cosa è la creazione del personaggio: immaginare un personaggio umano, in una location passata, divenuto vampiro. Cosa faceva, dove viveva, come si è trasformato. Un piccolo background di base che andrà a costituire la prima Esperienza del Vampiro che andrà ad inserirsi nei suoi Ricordi. Al proprio Vampiro andranno poi associate Abilità e Risorse, le quali creeranno delle ulteriori Esperienze da aggiungere in un nuovo Ricordo. Fatto il personaggio, gli andranno affiancati tre Personaggi Mortali ed un Immortale.
Da qui, il gioco procede rispondendo agli Spunti, la parte più creativa e stimolante, proposti dal libro che serviranno a creare, conoscere e far andare avanti il proprio personaggio. Bisognerà rispondere in modo naturale e coerente, proprio come farebbe il nostro personaggio – questo vuol dire comportarsi come farebbe lui – ricordandoci che ogni scelta corrisponde ad una conseguenza, ed ogni conseguenza porterà ad una nuova azione e scelta da compiere che andrà ad influenzare tutta la storia del personaggio.
Qui si dovrà decidere come giocare: Partita Breve o Partita con Diario. La Partita Breve può durare una manciata di ore e il giocatore dovrà rispondere agli Spunti usando solo lo spazio per i Ricordi sulla Scheda Vampiro. Si può rispondere a voce agli Spunti, oppure segnarli sullo stesso libro o su dei fogli per tenere un ordine cronologico. Se, invece, avete davvero voglia di mettervi alla prova, la Partita Diario è quella che vi consigliamo. Qui avrete bisogno di un vero diario e potrebbe durarvi anche settimane. Utilissima anche come esercizio di scrittura creativa, soprattutto se state lavorando alla caratterizzazione di un personaggio.
Detto questo, in base al modo in cui si deciderà di rispondere, si andrà ad accumulare ulteriore Esperienza e il gioco indicherà come modificare i Tratti del proprio Vampiro. Per muoversi da uno spunto all’altro si possono utilizzare o il d6 e d10 di un comune set di dadi di D&D, oppure l’Appendice presente nel libro.
Allerta trigger warning: considerate che stiamo parlando di un gioco con protagonisti vampiri, quindi temi come morte, violenza, uccisione di vittime di ogni tipo (sì, anche bambini ed animali), tortura, abuso, egoismo, ipocrisia e chi più ne ha più ne metta, sono la base. Non a caso, 1000 anni da Vampiro è consigliato ad un pubblico adulto e, soprattutto, consapevole. Se vi aspettate vampiri buoni ed etici che sbrilluccicano al sole, avete sbagliato gioco. E anche creatura!
Un gioco più unico che raro
La grande particolarità di 1000 anni da Vampiro sta nel fatto che non esiste un libro uguale all’altro. Tutti i libri sono unici ed originali. Come è possibile? Prima di tutto per la quantità degli Spunti, tutti mescolati in modo causale e messi in maniera diversa nei libri. Quindi in un libro potreste trovare degli spunti che in un altro non ci sono.
Gli Spunti all’interno sono quelli addizionali scritti per l’edizione inglese dall’autore, quelli scritti dall’autore per l’edizione italiana, quelli scritti da autori “ospiti” dell’edizione inglese, quelli scritti da autori ed editori “ospiti” dell’edizione italiana e, ciliegina sulla torta, quelli della community che il sito di Narrattiva stesso raccoglie ogni tanto.
E poi ci sono le 12.500 possibili copertine (contando le parti variabili in quarta), frutto di una combinazione diverse di illustrazioni a tema vampiri! Pertanto l’ipotesi che possano esiste due copie simili non sussiste!
Dead Letter Society, il journaling epistolare
Se del romanzo di Stoker, Dracula, avete tanto amato la sua forma epistolare, allora il gioco che fa per voi è decisamente Dead Letter Society. Qui parliamo di un jounaling game epistolare, creato da Rori Montford nel 2023 e che ha ricevuto una menzione d’onore ai Indie Groundbreaker Awards, che si adatta allo stile del giocatore o dei giocatori (per un massimo di due).
La morte non è una buona scusa per ghostare.
Lo scopo del gioco è quello di vivere la miglior vita – o non vita – possibile da vampiro come nuovo membro della Dead Letter Society, un’organizzazione segreta che si occupa di mantenere una rete di comunicazione riservata tra vampiri. Bisogna porsi degli obiettivi, portare avanti la propria ambizione e, soprattutto, mettere in discussione scopi e metodi della società stessa.
Questo, ovviamente, in base ad una corrispondenza che si potrà avere o con un altro giocatore o, giocando in solitaria, con personaggi fittizi, decidendo se tenere traccia delle lettere su fogli sparsi o attraverso un diario. Il gioco verrà guidato dalle intenzioni stesse del giocatore e da un sistema – interno al libro – di tarocchi (se non possedete un mazzo a casa, potete anche usare un sistema di estrazione numerica).
Meccaniche di gioco
Come si gioca? Prima di tutto va presa confidenza con il mondo/i mondi proposti dal gioco, a cominciare da cosa voglia dire essere vampiri, cos’è la Dead Letter Society e la sua gerarchia, in base anche al tipo di ambientazione scelta. Appreso questo, sarà fondamentale costruire il proprio personaggio, contestualizzato al meglio.
Nel gioco non sono previste Abilità o Statistiche ma Risorse (ne esistono di diverso tipo), le quali diventeranno moneta di scambio con la stessa Società. Bisognerà fare richiesta di ammissione alla Società, “pagare” una tassa di iscrizione una volta accettata la richiesta e poi cominciare! Il gioco è diviso in tre fasi:
- Lettera
- Società
- Diario
La prima fase, quella Lettera, è abbastanza intuitiva: scrivere una lettera, come farebbe il proprio personaggio. Non ci sono regole, se non quella che le lettere sono la storia. Si può parlare del background, di sentimenti, emozioni, interessi, viaggi, dubbi. Scrivere di argomenti a cui si tiene per poterli esplorare nel corso del tempo.
Si possono introdurre anche delle intuizioni, degli spunti da voler perseguire, e via discorrendo. Si può scrivere come meglio si crede in base al proprio personaggio, da una prosa più poetica ad un tratto più immediato e telegrafico. Il gioco fornisce diversi suggerimenti su come impostare una lettera. Il resto, viene da sé. Ed, infine, va inviata. Nel caso in cui ci fosse un altro giocatore, basta solo fargli sapere che “c’è posta per te”!
La fase successiva è quella Società, dove bisogna interagire con la Dead Letter Society attraverso il pescaggio di un Arcano Maggiore. Nel libro c’è tutta la legenda magnificamente illustrata, un po’ come tutto il testo. Come detto prima, si può pescare direttamente una carta se si possiede un mazzo di tarocchi, oppure usare un software per computer o app ad estrazione randomica. Presa la carta e controllato a cosa corrisponde, va presa nota, risolto lo spunto ed, eventualmente, modificate le Risorse. Bisogna sempre tenere conto che questa fase è quella che più impatta sul nostro personaggio e sul progredire della storia.
Terza ed ultima fase, quella del Diario, è il momento in cui si aspetta di ricevere una lettera di risposta, si prende nota di quanto accaduta e degli obiettivi che vogliamo portare avanti. Ogni fase Diario inizia con tre Punti Cronaca, spendili proprio per approfondire alcuni argomenti. Qui si ricorrerà all’uso degli Arcani Minori per avere altri Spunti da risolvere e Risorse da aggiungere. Il giro ricomincia una volta ricevuta la lettera, letta e segnata.
Giocando in due, si può anche evitare di scrivere le lettere e mandare dei messaggi audio, oppure leggere le lettera ad alta voce, tanto che si sia in presenza quanto che si sia in video.
Il gioco termina una volta raggiunti i propri obiettivi o con la morte – volontaria – di un personaggio.
Ambientazioni
Come detto prima, però, l’elemento interessante risiede nel poter adattare il gioco al proprio stile. Sono, infatti, presenti sei ambientazioni che coprono una vasta gamma di generi (politico, thriller, horror, fantascientifico), ognuno caratterizzato da elementi differenti e che offrono la possibilità di “ruolare” il proprio personaggio nel modo che più piace. Se si preferisce di più il gioco di potere rispetto al romanticismo gotico, se invece si vuole osare con un’ambientazione meno canonica su di una navicella spaziale o restare nelle atmosfere più horror ed inquietanti.
Ognuna delle ambientazioni ha delle regole di cui bisogna tenere di conto, mondi in cui vampiri sono “alla luce del sole” e mondi in cui popolano a stento gli incubi delle leggende, poteri e abilità differenti. Tenere a mente come cambia l’essere vampiro di epoca in epoca è fondamentale per poter giocare in maniera coerente e anche con lo stile che meglio si sposa con noi. Le ambientazioni proposte sono:
- Londra lovecraftiana (1878 circa)
- Roma – dalla Repubblica all’Impero
- Il XXI secolo
- Prima guerra mondiale
- Gotico
- Spazio
Detto questo non resta che scegliere l’avventura che più potrebbe rispecchiare il nostro vampiro e cominciare a giocare!
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