Hawkeye sta per arrivare su Disney+ e la nuova serie con Clint Barton e Kate Bishop sembra avere tanti addobbi natalizi quante frecce. Ma non è il solo prodotto Marvel a essere ambientato sotto le feste: Iron Man 3 è il primo film di Natale del MCU. Non solo per il periodo dell’anno in cui è ambientato e perché Tony Stark dice “Buon Natale” a Pepper Potts.
Iron Man 3 è il primo film di Natale Marvel
Chi ama il cinema ha almeno una volta avuto questa discussione: basta che un film sia ambientato a Natale perché sia un “film DI Natale”? La nostra risposta non conta certo più di quella di chiunque altro (a meno che Babbo Natale non abbia pubblicato un saggio breve sui suoi canali social). Ma crediamo che ci voglia qualche elemento in più perché un film possa entrare nel canone ufficiale dei film da guardare sotto le feste.
Una Poltrona Per Due è il classico che va sempre in onda in Italia sotto Natale. Funziona non solo perché c’è la neve ma anche per l’atmosfera da “Dickens ai giorni nostri” e per la morale del film. Die Hard vede John McClane cercare di raggiungere e salvare la propria famiglia, un tema che si sposa con il Natale, oltre che essere ambientato durante una festa dicembrina a Nakatomi Plaza. Oltre al periodo dell’anno in cui è ambientata la storia, serve almeno un tema facilmente ricollegabile al Natale o una trama da che ne incarni lo spirito.
Il prossimo Hawkeye sembra avere alcuni di questi elementi, con Clint Barton che vuole festeggiare Natale con la famiglia ma prima deve fare l’eroe, un classico natalizio. Ma anche con il rapporto da mentore per Kate Bishop, che promette di tirare fuori il “buono” che c’è in Occhi di Falco come in ogni buona storia da raccontare attorno all’albero.
Disney+ ha messo Iron Man 3 nella categoria dei film natalizi l’anno scorso, e Marvel sembra approvare. Ma ci sono abbastanza elementi per convincervi a riguardare Ben Kingsley che fa il Mandarino durante le vacanze natalizie?
Tony Stark e il fantasma del Natale passato
In Iron Man 3, Tony Stark non se la sta passando alla grande. Ha appena salvato New York da una bomba atomica e il mondo intero da un esercito di alieni guidati da Loki in Avengers. Ma in mezzo a divinità norrene e superuomini, lui resta un semplice uomo (sebbene sia il miglior ingegnere al mondo). Ha attacchi di panico, non riesce a gestire la pressione. Non si sente un buon partner per Pepper, un buon amico per Rhodey e un supereroe all’altezza.
Quando Aldrich Killian arriva ad affrontarlo e minaccia il mondo intero, sembra un fantasma dal suo passato. Un brillante ingegnere come lui, che Tony ha trattato con sufficienza quando ancora era solo un genio pieno di sé e non un supereroe. In Iron Man 3, questa scena in cui Tony tratta malamente un giovane Killian arriva subito, appena seduti sulle poltrone del cinema. E funziona al contrario del fantasma del Natale passato di Dickens in Canzone di Natale.
Se Scrooge deve ricordarsi di quando era ancora giovane e capace di bontà e amore, Tony si trova di fronte lo spettro di quando non solo non era un eroe, ma nemmeno una buona persona. Ora è cambiato. Ma nessuno può cambiare da solo, neanche uno come Tony Stark, che ha costruito un’armatura invincibile in una caverna in mezzo al deserto e ha inventato un nuovo elemento per mantenersi in vita.
Avrà bisogno di fidarsi di Pepper e Rhodey, che ormai gestiscono le loro armature quasi meglio di lui. Ma soprattutto ha bisogno del giovane Harley, che gli ricorderà che lui non è un eroe come gli altri, perché usa l’ingegno per vincere. E che gli renderà evidente che anche lui, a volte, ha bisogno di chiedere aiuto. Se questo non è un messaggio di Natale, allora sotto le feste possiamo guardare solo La Vita è Meravigliosa.
La sceneggiatura di Shane Black, il maestro dell’avventura di Natale
Se non vi basta il messaggio positivo e il cambiamento in meglio di Tony proprio sotto le feste, proprio come il nostro eroe nel finale con Pepper e il Presidente degli Stati Uniti, dobbiamo tirare fuori l’artiglieria pesante. Ecco Shane Black, regista e sceneggiatore di questo film. Criticatissimo per la scelta di modificare il ruolo del Mandarino (che però ha avuto il suo arco in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli), ma che di film d’azione sotto Natale se ne intende.
Nella sua carriera, Black ha ambientato a Natale: Arma Letale, Last Action Hero, The Long Kiss Goodnight, Kiss Kiss Bang Bang e di recente The Nice Guys, oltre a Iron Man 3. E non l’ha fatto a caso. Il Natale per lui rappresenta una nicchia del tempo perfetta per l’evoluzione di un personaggio. Il cinema è cambiamento e sotto Natale c’è un incentivo in più a farlo.
Parlando dell’ambientazione natalizia di Iron Man 3 ha detto: “Crea il suo piccolo evento incapsulato nel tempo. Nello stesso modo in cui andate a vedere i disaster film, dove un gruppo di persone vive insieme in una città sotto un vulcano che sta per esplodere. Il Natale fa unire e cementifica la storia. Sentite come se ci fosse un’unità comune fra le persone nel film. È qualcosa che il pubblico sente costantemente nello sfondo. Rappresenta un sapore. E c’è quel senso di ‘siamo qui tutti insieme'”.
Nella scena in cui Tony è sotto la neve nel piccolo paesino dove Harley lo ha salvato, sembra il classico protagonista del film di Natale che sta ritrovando le forze per fare la cosa giusta. Non è solo la neve. Ma la neve insaporisce la sua decisione di lottare per gli altri. In The Avengers aveva già deciso di sacrificare tutto per salvare la Terra. Ora deve collaborare con chi ama per poter vincere e passare un Natale felice insieme.
La trama di Iron Man 3 potrebbe svilupparsi in qualsiasi periodo dell’anno. Ma lo spirito natalizio che aleggia nelle scene permette di capire, senza nemmeno bisogno di esplicitarlo, perché vuole cambiare. La famiglia che si è scelto, i valori che ha deciso di adottare per essere un uomo migliore. Tutto si sposa perfettamente con il clima festivo. E poi c’è la questione che tutti desidererebbero un’armatura robotica volante per Natale.
Hawkeye quindi vuole riprendere il filone dell’Action-Christmas movie che Iron Man 3 ha già lanciato, sposando l’ambientazione natalizia con il cambiamento del protagonista e i temi della storia. Voi siete d’accordo con questa categorizzazione, o per voi se non c’è Babbo Natale non conta? Se Tony avesse volato con una slitta avrebbe aiutato? Fatecelo sapere nei commenti.
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