Circa due anni fa (qui) ci siamo addentrati per la prima volta in uno degl’argomenti più delicati della sfera “nerd”: la netta distinzione tra la figura antiquata dello sfigato mingherlino comunemente definito e lo sportivo sorridente di successo.
Fin da quando è nata la cosiddetta classe di prestigio “nerd” la parola ha sempre trascinato con sé un peso ben preciso e nella cultura popolare è sempre stata etichettata senza darle la possibilità. Oggigiorno una vera e propria esplosione sociale ha portato alla ribalta la classe rendendola cool, di moda e fiera di essere affermata ad alta voce, ma i fatti non cambiano.
Perché è vero che “un Nerd è colui che ha una passione ed è disposto ad essere emarginato pur di seguirla”, ma se si parla di sport, un luogo comune esclude a priori che si stia parlando con un nerd a dispetto di quale sia la passione, e ignorando che questa commistione è ormai ben radicata da molti anni.
Al giorno d’oggi sono molti coloro che leggono fumetti la sera e nuotano il pomeriggio, che frequentano la palestra per vestire al meglio Superman nella prossima fiera o che praticano un’arte marziale sia nella realtà che in un videogioco. Si può quindi tranquillamente dire che affermare “un nerd non pratica sport”, oggigiorno, è antiquato e stupido.
Allora perché questo falso mito non è stato sfalsato? Perché vi è ancora nella cultura popolare questa netta distinzione?
Semplice, perché seppur esistano le eccezioni, la maggior parte risponde ancora a quello stereotipo. E di per sé questa vicendevole esclusione non è una colpa: sono due aspetti prettamente diversi che a volte portano a due stili di vita diversi; chi sceglie di dedicare il proprio tempo e sforzi ad uno dei due, inevitabilmente sceglie di dedicarne sempre meno all’altro.
Impegni lavorativi, pigrizia, mancanza di motivazioni. I fattori possono essere diversi per decidere di non perdere ulteriore tempo al freddo d’inverno e al caldo d’estate ma il risultato è il medesimo.
E questo è davvero IL peccato del nerd moderno. È davvero un peccato perché pochi riescono a vedere quanto i due ambiti potrebbero beneficiare l’uno dell’altro.
Perché da un lato nessuno mette così tanta passione in quello che fa’ come un nerd che ha trovato un valido motivo per farlo. Nessuno ha quell’attenzione ai dettagli, quella cura di ogni aspetto e quell’ossessione maniacale per la perfezione che potrebbe avere un accanito lettore di fumetti, un abile costruttore di modellini o un videogiocatore che deve platinare l’ultimo acquisto.
E l’altro lato, invece, può essere spiegato semplicemente con il motto: “Mens sana in corpore sano”.
Sono indubbi e assodati i benefici derivanti da uno stile di vita sano e una regolare attività fisica ma lo sport non è solo tenersi in allenamento, avere la tartaruga e ottenere uno status tra i pari. Quella è la superficie di un mare ben più profondo.
Lo sport è qualcosa di totale sotto ogni aspetto. Matura, cambia, cesella, modella, ispira, unisce e offre una via alternativa, una via fatta di sudore e fatica ma che se percorsa tutta con un obiettivo alla fine ricompensa.
E soprattutto insegna. Insegna come scendere in campo con la paura e come batterla, insegna come trionfare sulla fatica fisica e, infine insegna a vincere e ad essere un buon vincente.
E il fatto sorprendente che questo maestro non ha costi, non ha restrizioni ma è aperto a tutti.
Lo sport è qualcosa di insito nello spirito di ognuno. Radicato nell’animo di ogni persona c’è la volontà di muoversi, di spingersi oltre. È il motivo del perché al 15° round tra Rocky e Apollo vi siete alzati dalla sedia e avete urlato “STENDILO”; è il motivo per cui avete accelerato andando in ufficio il giorno dopo aver visto Rush ed è il motivo per cui, dopo aver visto Space Jam, siete andati a godervi tutta la carriera di Michael Jordan. Non è qualcosa di proibitivo ma un’opportunità.
E un’opportunità vuole essere anche questo articolo, un’introduzione ad una serie di articoli che tratteranno diversi sport sotto una chiave nuova. Una lettura fusione dei due ambiti per provare a far conoscere e affascinare, perché in fondo tra centinaia di sport ci sarà pure quello perfetto per ognuno di voi.