È appena uscito il video del suo singolo Alphabet of Love, ed è stato annunciato il quinto capitolo del gioco di carte da lui ideato, Squillo, nel quale il giocatore veste i panni griffati di un pappone che deve gestire le sue prostitute. Questo capitolo in particolare, “Megere e Meretrici” è ambientato nel medioevo, e realizzato in collaborazione con Feudalesimo e Libertà, l’ironica pagina Facebook che lotta per “il ripristino dei diritti feudali in Italia e in Europa”. Il dissacrante Immanuel Casto ci racconta delle ultime novità e dei succosi progetti per il futuro.
- Tu sei nato come cantautore, hai parlato di sesso come pochi in Italia hanno fatto e hai fatto tanto parlare di te. Poi da una tua costola è nato Squillo, che ha fatto parlare di sé tanto quanto te. Come è nata l’idea di fare questo gioco di carte?
Come praticamente tutto quello che faccio è nato per divertimento personale, era un gioco a cui volevo giocare con i miei amici e ci divertivamo un sacco. È stato il mio manager a dire “sai, dovremmo provare a commercializzarlo”, il resto è storia. Un passo dopo l’altro, adesso ho una vera e propria società che produce giochi. Tutto è nato da quel gioco fatto per divertimento e credo che questo sia emblematico di quello che faccio. Mi spiego: a volte vengo definito un provocatore e devo dire che non mi piace molto come definizione. Nonostante io abbia in alcuni casi utilizzato la provocazione come mezzo di comunicazione, come esperimento, quando penso a un provocatore penso a qualcuno che si siede a tavolino, con l’intento di dar fastidio a una categoria di persone per far parlare di sé. Io invece mi rivolgo sempre a chi vede le cose come me, è un effetto collaterale che poi qualcuno se la prenda. Squillo è nato così, assolutamente per divertimento.
A Lucca annuncerò un nuovo gioco che ho realizzato di nuovo per divertimento, chissà che non abbia lo stesso successo. Per ora lo sto giocando molto con i miei amici e lo trovo molto divertente.
- Nonostante qualcuno lo abbia trovato provocatorio, c’è anche chi lo ha trovato molto divertente, infatti siamo già al quinto capitolo. Quindi, andiamo al sodo, parlaci un po’ di questo quinto capitolo, “Megere e Meretrici”. Perché questo periodo storico? Cosa ti piace particolarmente di questa espansione rispetto alle altre? Cos’ha di diverso?
Questa probabilmente sarà l’ultima collana di Squillo, arrivando a un totale di sei capitoli. Gli ultimi tre sono del ciclo Squillo Time Travels, cioè la prostituzione in varie epoche della storia. È stata una scelta difficilissima: ci sono momenti storici meravigliosi, dove l’immaginario è ricchissimo, si pensi alle corti del ‘700, che meraviglia. Sono partito dall’antica Grecia e ho fatto fondamentalmente una sosta di mezzo al medioevo, che per gli amanti del fantasy ha sapore di casa.
Innanzitutto mi piacciono le splendide illustrazioni, a cura di Jacopo Dronio, che ha già lavorato per il capitolo precedente, ma che ha dato il meglio in questo capitolo. È pieno di riferimenti fantasy, gotici, da film anni ’80 a telefilm odierni. Oltre ad amministrare le proprie Squillo, in questo capitolo, si potrà anche invocare il maligno per lanciare delle maledizioni, e tutti noi abbiamo sempre sognato di farlo. È un capitolo che mi piace molto. Io personalmente rido da solo ogni volta che guardo le immagini, sono veramente belle e sono molto soddisfatto della meccanica.
Rimanete sintonizzati domani per la seconda parte dell'intervista, nella quale parleremo con Immanuel dell'essere nerd, di sessualità e, rullo di tamburi, di una succosa esclusiva dal suo prossimo gioco.