A partire dal 30 gennaio nella cittadina francese di Angoulême si terrà uno degli eventi francesi più conosciuti e rilevanti dedicati al fumetto, il Festival de la bande dessinée d’Angoulême. A partire dal 2019 il Festival francese e Lucca Comics & Games hanno dato vita ad una collaborazione allo scopo di promuovere i rispettivi autori nazionali in Francia ed Italia. Primo ambasciatore francese è stato Alex Alice, sceneggiatore e disegnatore francese che durante l’ultima edizione di Lucca Comics ha potuto incontrare i lettori italiani.
Due festival, Angoulême e Lucca Comics, con una ricca storia alle spalle e molte similitudini, luoghi in cui il fumetto è diventato parte integrante del tessuto culturale cittadino. La partecipazione di Alice a Lucca Comics 2019, in veste di Angoulême Guest of Honor, ha permesso una riscoperta di una fra le sue opere più famose. Stiamo parlando de Il Castello delle Stelle, pubblicato in Italia da Oscar INK.
Il Castello delle Stelle, esplorazione spaziale nel XIX° secolo
Scritto e disegnato dallo stesso Alex Alice, Il Castello delle Stelle è un racconto che immagina cosa sarebbe successo se l’esplorazione spaziale fosse avvenuta verso la fine dell’800. Partendo da un contesto storico ben definito Alice racconta l’ipotetico viaggio di un gruppo di esploratori verso le stelle, immaginandosi cosa sarebbe potuto succedere se l’uomo fosse arrivato sulla Luna cent’anni prima rispetto alla missione Apollo 11.
Realizza così futuristiche macchine volanti che grazie alla forza dell’Etere luminifero, leggendario elemento cercato fin dalla nascita dell’uomo, saranno in grado di portare i nostri protagonisti oltre i confini della Terra.
Il lavoro di Alice riesce a catturare totalmente il lettore grazie a disegni evocativi, realizzati ad acquerello, che perfettamente si sposano con il periodo che l’autore decide di narrare. Un racconto, quello de Il Castello delle Stelle, capace di far volare con la fantasia i propri lettori, facendoli viaggiare dalla Terra alla Luna, passando per Marte e presto anche Venere.
Durante Lucca Comics & Games abbiamo avuto il piacere di parlare con Alex Alice del suo lavoro su Il Castello delle Stelle e avere una piccola anteprima di ciò che ci aspetta nel prossimo futuro.
Prima volta di Alex Alice in Italia, come ospite della manifestazione grazie alla collaborazione con il Festival di Angoulême. Come ci si sente ad essere ambasciatori del fumetto francese in Italia?
Sono felice di trovarmi qui, sono 20 anni che sento parlare di Lucca Comics & Games ma non ho mai avuto l’occasione per parteciparvi. Questo tipo di festival, prettamente europeo, è molto piacevole. L’evento interessa tutta la città, con i suoi padiglioni e le botteghe direttamente in strada, Lucca Comics & Games ingloba tutta la città e da quello che so è diventato parte integrante della cultura cittadina. Si riesce a vivere l’atmosfera del Festival insieme ai suoi visitatori, in maniera molto simile a quanto accade al Festival di Angoulême.
Trovandosi davanti i volumi di Il Castello delle Stelle si viene prima rapiti dalla parte grafica del libro per poi scoprire una storia profonda e sfaccettata. Com’è nato il racconto?
Non ho problemi a lavorare da solo, sebbene inizialmente avessi pensato alla collaborazione dello sceneggiatore Alain Ayroles, un autore che stimo molto; alla fine però sono stato contento di occuparmi di tutti gli aspetti di questa storia.
Per realizzare Il Castello delle Stelle la mia idea di partenza sono state delle immagini. Immagini che non erano disegnate ma presenti come fotogrammi nella mia mente, elementi che passo dopo passo annotavo in un apposito taccuino. Queste immagini sono talmente cariche di potenza emotiva e di significato che riescono a stimolare la scrittura del racconto. Prendo parecchi appunti che sono poi il motore dell’intera storia, l’immagine alimenta e si integra completamente con la narrazione.
La sua produzione ha spaziato per diversi generi narrativi, quali sono state le principali influenze artistiche?
Per quanto riguarda Il Castello delle Stelle una parte è autobiografica, quando ero piccolo visitai alcuni castelli della Baviera insieme ai miei genitori. Erano i castelli di Ludovico II di Baviera, un visionario che ha fatto realizzare questi castelli, quasi stilizzati e che oggi tutti conosciamo come Il castello di riferimento. Lui oltre ovviamente a Jules Verne sono stati i due personaggi che più mi hanno influenzato per la stesura de Il Castello delle Stelle.
Per la realizzazione de Il Castello delle Stelle ha svolto delle ricerche per quanto riguarda la coerenza tecnologica e scientifica dell’epoca?
Ho effettuato molti studi relativamente alla visione scientifica dell’epoca in cui ho ambientato il mio racconto, prima della guerra Franco-Prussiana del 1870. Una visione estremamente specifica e precisa, sopratutto dopo averne approfondito i testi scientifici. Parlando di Marte, per esempio, si pensava come i canali che si vedono chiaramente dalla Terra rappresentassero un chiaro segno di vita sul pianeta rosso. La presenza di civiltà e quindi di vita intelligente.
Parlando invece della Luna, mano a mano che le tecnologie miglioravano, si appurava come molte credenze fossero in realtà false: non vi erano città sul nostro satellite e la presenza della Selenite venne messa in discussione. Nonostante questo il lato oscuro della Luna continuava a stuzzicare la fantasia degli studiosi dell’epoca.
Parliamo poi di Venere. All’epoca si pensava che i pianeti del Sistema Solare fossero nati in base all’ordine di allontanamento dal Sole, dunque Venere più giovane rispetto alla Terra. Osservando il pianeta si vedeva una nebbia e questo portava a pensare alla presenza di umidità; umido significa caldo e quindi si supponeva che il pianeta fosse ricoperto di un ambiente simile alla nostra giungla. Fermi nella convinzione di un ambiente primordiale, all’inizio della vita per come la conosciamo, si pensava che su Venere ci fossero i dinosauri. Assolutamente logico, questo lo sanno anche i bambini (Ride).
In Italia Il Castello delle Stelle è stato pubblicato da Oscar INK in due volumi dal grande formato, edizione che racchiude i quattro tomi dell’edizione integrale francese. Quando potremo vedere il continuo del racconto?
Sto ora lavorando al quinto volume francese della storia, mentre in contemporanea stiamo realizzando anche uno spin-off ambientato su Venere. Chiaramente ci saranno i dinosauri (ride). In questo caso incontreremo personaggi diversi rispetto ai protagonisti che abbiamo imparato a conoscere e per l’occasione mi appoggerò allo sceneggiatore Alain Ayroles. Parliamo di un professionista di cui rispetto molto il lavoro e che, come dicevo, inizialmente avevo pensato potesse sceneggiare l’intero racconto.
Quali sono i consigli che si sente di dare a degli artisti italiani, sceneggiatori o disegnatori, che vorrebbero proporre i propri lavori nel mercato del fumetto francese?
Posso sembrare ingenuo ma credo che in Francia sia la passione e l’essenzialità a far funzionare le storie. Sono convinto che i fumetti realizzati con il cuore siano quelli che riescono a raggiungere i lettori, e quindi a fare successo. Il pubblico riesce a percepire la passione degli autori
Si nota quando un lavoro è realizzato con passione rispetto ad uno svolto su commissione. Il mio esempio personale è Il terzo testamento, racconto di cui ho seguito i disegni, dove dopo aver letto la storia fui veramente convinto di concentrarmi completamente nella sua realizzazione.
Quello che secondo me conta veramente sono storia e personaggi. Se questi due elementi funzionano state tranquilli che i lettori rimarranno catturati dal racconto che avete ideato.
- Alice, Alex (Autore)
- Audience Rating: X (Solo per adulti)
- Alice, Alex (Autore)
Giunti al termine di quest’intervista con Alex Alice non possiamo far altro che ringraziare l’autore e Oscar INK per l’opportunità e la disponibilità. Se ancora non conoscete Il Castello delle Stelle questa è la giusta occasione per scoprire un racconto che vi porterà ben oltre la porta di casa. Prossima fermata il cosmo.