Quante volte abbiamo sentito il bisogno di mollare tutto e partire, iniziare un viaggio per staccarci dalla routine quotidiana andando alla ricerca di noi stessi? Il viaggio, l’avventura, gli incontri di luoghi, persone e culture. Proprio di questo parla Inni alle Stelle, ultimo lavoro di Giopota pubblicato da BAO Publishing.
Un racconto di crescita e presa di coscienza del proprio valore che vede come protagonista il giovane Inni, rampollo di buona famiglia insoddisfatto della sua attuale vita. In gran segreto il ragazzo fuggirà nel cuore di una notte stellata, abbandonando nome e privilegi, per mettersi in cammino lungo la Via Francigena. Un percorso ricco di incontri e ostacoli indispensabili ad Inni per comprendere meglio se stesso e l’intero mondo che lo circonda.
Inni alle Stelle, in viaggio con se stessi
Il lavoro di Giopota, per la prima volta come autore unico su una storia lunga, mostrerà il viaggio intrapreso dal giovane Inni alle prese con problemi quanto mai reali. Nonostante l’ambientazione tragga forza dalla presenza di diversi elementi fantastici, questi non allontanano il lettore dalla propria realtà quotidiana. Insicurezze, batoste, presa di coscienza dei propri limiti. Passaggi fondamentali della crescita di ognuno di noi, momenti che diventano traguardi da conquistare per poter tornare completare il proprio viaggio.
Un percorso che mai quanto in Inni alle Stelle assume un valore cruciale, il cui completamento non sarà sancito dal raggiungimento di una meta ma da una consapevolezza delle proprie reali capacità. Un viaggio che abbiamo avuto il piacere di approfondire con lo stesso Giopota durante l’ultima edizione di Lucca Comics & Games in un’intervista in cui discutere della nuova sfida affrontata dall’autore. Addentriamoci nel mondo di Inni alle Stelle per scoprire i segreti di questo viaggio e cosa ci aspetta nel prossimo futuro di Giopota.
Inni alle stelle è la tua prima storia lunga come autore unico, come ti sei trovato a lavorare in autonomia?
Ho sempre voluto lavorare come autore unico, ai testi e ai disegni. Ho maturato molta esperienza al fianco di altri autori, come nel caso di Un anno senza te (scritto da Luca Vanzella, BAO 2017). Mi è stato molto utile, una scuola che si è rivelata necessaria per realizzare una storia come Inni alle stelle. È stato faticoso, impegnativo, ma anche bello e gratificante vedere la propria idea prendere forma. Sono contento di questa esperienza!
Come presenteresti Inni alle stelle ad un nuovo lettore?
Inni alle stelle è una storia in cui il protagonista vuole essere il classico eroe, ma non lo sarà mai. Inni – il personaggio principale – inizia un viaggio per dimostrare a sé stesso il proprio valore, perché chi gli sta intorno lo mette in dubbio. Parte col pretesto di trovare il famigerato tesoro del Santo, ma altri avventurieri sono già alla sua ricerca. Infatti, succede più volte che diversi personaggi gli ricordino che, sì, lui è il protagonista, ma l’eroe che troverà il tesoro è qualcun altro.
Nonostante questo, il ruolo di Inni è fondamentale e scoprirà che il suo destino è diverso da quello che immaginava. Non volevo far passare l’idea che tutti possono farcela, non lo trovo realistico, ma tutti possono tentare un’impresa e scoprire cose nuove nel proprio percorso. Arrivare alla meta non è fondamentale, l’importante è l’esperienza che si vive e la gratificazione che ne deriva.
Ci troviamo a leggere un racconto in cui il viaggio dell’eroe, classico e conosciuto, viene rielaborato presentando in realtà un doppio percorso di crescita. Ci sono degli elementi autobiografici?
L’ispirazione, in parte, arriva dal cammino di Santiago, che anch’io ho percorso. Spesso ripenso a quell’esperienza, immaginandomi come un personaggio fra i tanti viaggiatori. Inni alle stelle è un libro che parla dei propri limiti, che sono una parte fondamentale della personalità di ognuno di noi e ci aiutano a dare forma al nostro percorso. Non sono per forza dei punti deboli.
In Inni alle stelle l’elemento magico ricopre un ruolo fondamentale, cosa puoi dirci a riguardo?
Volevo realizzare esattamente una storia fantasy, un genere che adoro. La poetica del libro, narrativa e visiva, passa attraverso la presenza di componenti magiche. Molte scene sono più potenti proprio grazie a questi elementi! La storia che volevo raccontare poteva tranquillamente non avere bisogno di alcuna parte fantastica, ma per me è un immaginario importantissimo ed è stata una sfida in più creare questo mondo alternativo.
Il titolo, Inni alle stelle, presenta subito alcuni elementi del racconto. Come lo hai scelto?
All’inizio, avevo proposto come titolo “Ultreia”, un concetto legato alle aspettative del viaggio. Insieme a BAO, abbiamo poi iniziato a pensare a un titolo più immediato. Il protagonista si è sempre chiamato Inni e ad un certo punto mi è venuta l’idea di questo gioco di parole, che evoca l’idea dei viaggiatori guidati verso il loro destino. Poi, non vorrei fare spoiler, ma c’è un altro collegamento che si capisce verso la fine del libro.
Infine, cosa possiamo aspettarci dal futuro di Giopota?
Sto valutando alcune collaborazioni, dovrei tornare a fare solamente il disegnatore per lavori più rapidi e con una pubblicazione veloce. Ho l’idea per un lavoro più grande, una serie di più volumi brevi. Sentirete ancora parlare di me!
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Non possiamo far altro che ringraziare Giopota e BAO Publishing per la disponibilità dimostrata durante tutta l’intervista. Il viaggio di Inni è già iniziato ma potrete incontrarlo lungo la strada, approfondire la sua conoscenza e seguirlo lungo il cammino. Siete pronti ad accompagnarlo in questa nuova sfida?
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