Il Signore degli Anelli è una delle poche saghe cinematografiche che è riuscita a mettere d’accordo praticamente tutti. Critica e pubblico hanno adorato in grandissima parte il progetto di Peter Jackson e questo non è passato certo sotto traccia. Negli anni successivi è emerso sempre più come questa trilogia sia stata fondamentale per la settima arte, lasciando un segno importantissimo su quello che è venuto dopo. Per questo motivo, dopo aver parlato di come il cinema abbia cambiato Il Signore degli Anelli, oggi andiamo a esplorare come Il Signore degli Anelli abbia cambiato il cinema.
Il Signore degli Anelli, tutti i modi in cui ha influenzato la settima arte
Un progetto rischioso, su cui non era facile scommettere. C’erano già stati diversi tentativi di portare la complessa opera tolkeniana in sala, ma quasi sempre non erano andati a buon fine. Animato dalle nuove tecnologie, Peter Jackson è riuscito nell’impresa, ottenendo un risultato che ha superato ogni aspettativa. Questo successo ha aperto le porte a tanti progetti successivi, cambiando per sempre il mondo dell’intrattenimento.
Ma quali sono i cambiamenti fondamentali che questa trilogia ha portato alla storia della settima arte? Andiamo a scoprirli insieme!
Ha riportato in auge il fantasy
E così, complice anche il successo quasi parallelo dei libri e dei film di Harry Potter, le case di produzione hanno ritrovato la fiducia in progetti di questo genere. Tantissimi film, celebrati o bocciati da pubblico e critica, non avrebbero potuto esistere senza la trilogia di Jackson. Ed è difficile immaginare che anche show di successo come Game of Thrones avrebbero ottenuto la stessa fiducia in un mondo senza Il Signore degli Anelli
Maxiature ed effetti speciali
Tra le caratteristiche più affascinanti si trovano le ‘maxiature‘ (o meglio, big-atures come le chiamavano sul set). Si tratta di modelli in miniatura dei set, ma di dimensioni comunque consistenti: alcuni erano alti anche 7 metri! Questi si usavano per riprese aeree e d’ambiente per poi rifinirle in digitale. Un lavoro complesso ma il cui risultato è stato decisamente positivo.
Ha scoperto le potenzialità di Internet
Era l’inizio degli anni 2000. Internet era ancora un mondo dove le e-mail e le chat room erano qualcosa di incredibile e non potevi accedervi se un genitore stava telefonando. Ancora non si sapeva quale rivoluzione avrebbe portato nelle vite di tutti. Solo qualcuno che riusciva a vedere più lontano degli altri ne poteva immaginare le potenzialità e fra questi c’era la produzione de Il Signore degli Anelli. Chissà, forse Legolas con i suoi occhi di elfo li ha aiutati…
Già, perché il lancio della trilogia fu uno dei primi a sfruttare a pieno il mondo del web. Da una parte con il debutto di un trailer dedicato che fu uno dei primissimi a ‘rompere l’Internet’. Dall’altra coinvolgendo sempre di più i siti di fan e le community nel corso della produzione, creando le basi per l’evoluzione del rapporto con il fandom e le opere. Questo anni e anni prima della nascita di Facebook, YouTube e Twitter.
Andy Serkis e la sua eterna vita in una tuta aderente
Tuttavia è con Il Signore degli Anelli – Le due torri che il mondo scopre davvero le sue potenzialità. La rappresentazione eccezionale dei movimenti di Gollum, unita alla grande interpretazione di Andy Serkis, ha fatto capire al cinema cosa potesse offrire il motion capture. Da allora, ci sono stati tantissimi utilizzi creativi di questo strumento in altrettante pellicole e opere. Grazie a questa si sono rotte barriere, permettendo agli attori di interpretare (e non solo dar loro la voce) ogni tipo di creatura, dagli alieni di Avatar alle scimmie, ai robot, fino al gigantesco drago Smaug.
Ha insegnato a credere in una storia più ampia
Fortunatamente la storia è andata in un’altra direzione e tutti e tre i film furono un successo internazionale, cresciuto anno dopo anno. Questo ha spinto sempre più blockbuster non tanto ad adottare questo stile di ripresa, ma a credere nelle storie più ampie.
Anche dopo Il Signore degli Anelli infatti ci sono stati pochi progetti che sono nati con tanti capitoli girati insieme. Uno di questi è Lo Hobbit, ovviamente, ma tanti altri hanno adottato questa tecnica solo per i seguiti, come avvenuto per Pirati dei Caraibi, Hunger Games o Harry Potter. Tuttavia, è evidente come dopo la trilogia di Jackson ci sia stata una sempre maggiore disponibilità a mettere in cantiere progetti a lungo termine. Saghe che fin dall’inizio nascessero con ulteriori capitoli in mente. Certo, questa saga non è l’unica ad avere meriti in questo senso, ma senza dubbio il suo contributo è stato fondamentale.
- Warner Bros
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- Elijah Wood, Ian McKellen, Sean Astin (Attori)
- Peter Jackson (Direttore) - J.R.R. Tolkien (Scrittore) - Peter JacksonProdotto - Fran Walsh (Autore)