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Il Porto Proibito: tra letteratura inglese, mare ed emozioni

Abel, giovane naufrago senza memoria, restituito dal mare perché sveli un mistero che il mare ha inghiottito. La storia di un amore così puro da squarciare il velo della morte e il cuore di chiunque la legga.
È da poco uscito, in fumetteria e libreria, l’ultimo capolavoro firmato Teresa Radice (sceneggiatura) e Stefano Turconi (disegni) edito da Bao: Il Porto Proibito
Forse un po’spinti dalla nostra curiosità o dalla passione di alcuni della redazione per le storie di mare, ci siamo imbarcati con la “ciurma” del Porto. Abbiamo così conosciuto gli autori che ci hanno rilasciato un’intervista precedentemente pubblicata.
Ma ora siamo qui per parlarvi del libro. 
Si dice “mai giudicare un libro dalla copertina” ma oggi noi vorremmo partire proprio da quella. Il libro si presenta rilegato in brossura con copertina rigida di colore blue navy. Su di essa salta all’occhio il disegno a colori incorniciato in un arabesco tipico delle mappe nautiche. Ad un occhio, ma soprattutto, ad un tocco più attento il disegno risulterà immerso nella copertina e non solo stampato sopra. L’utilizzo delle pagine ingiallite, poi, risulta azzeccato per far risaltare i disegni di Stefano. La scelta di stampare questo romanzo a fumetti come se fosse uno di quel vecchi libri che si trovano nella libreria di Rebecca, uno dei personaggi chiave della storia, è stato un tocco di classe ed è uno dei motivi per cui abbiamo amato questa graphic novel.
Guardandolo senza aprirlo non si direbbe mai che è un romanzo a fumetti. Aprendolo, invece, inizia la magia. La storia di Teresa si armonizza alla perfezione con il disegno di Stefano. Lei scrive tutte le sue sceneggiature a mano usando le matite. Lui ha scelto il tratto a matita come stile grafico per la realizzazione dei disegni. Si può dire che le emozioni che la sceneggiatrice ha messo nel soggetto sono passate al disegnatore che è riuscito a trasformarle in disegni. La matita come testimone di una staffetta ideale, come tramite tra idee e realtà.
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Questa è una storia che non va spoilerata perché bisogna amarla e viverla dalla prima all’ultima tavola, quindi cercheremo di dirvi il meno possibile sulla storia. Citando le parole di Teresa riassumiamo la trama cosi: È la storia di un ragazzino che cerca la sua identità. Una volta trovata dovrà cercare la sua strada e come risolvere delle cose. È una storia di crescita, di ricerca, di mare, d’amore con dei risvolti gotici, di incontri e di addii.
Detto questo noi abbiamo letto più volte il libro. La storia ci ha rapito alla prima lettura e stregato durante la seconda che, grazie ad un elenco di musiche suggerito dagli autori a fine libro, è risultata molto più emozionante della prima.
 La narrazione è divisa in quattro capitoli. In ognuno di essi l’Io narrante cambia diverse volte, ma la storia non ne risente, anzi, questi cambi ne amplificano il senso. Leggendolo non potrete fare a meno di imbattervi in continue contaminazioni da letteratura inglese, che aumentano il phatos del racconto e ne esaltano il dramma. La cosa bella è che mentre starete leggendo un fumetto, vi troverete sotto gli occhi le parole di grandi scrittori quali Samuel Taylor Coleridge o William Blake.
I disegni tolgono il fiato sia perché riescono a trasmettere le forti emozioni tavola dopo tavola, sia perché l’accuratezza nel ricercare i dettagli per rendere il soggetto credibile dal punto di vista storico è quasi maniacale. Dovete sapere che dietro ad ogni singolo disegno Stefano ha fatto un sacco di ricerche e studi al fine di rendere il più veritiera possibile la collocazione storica. Le navi, le divise le case, persino la ricostruzione fedele della mappa della città di Plymouth. Tutto perfettamente e fedelmente ricreato grazie ad una passione fortissima da parte di entrambi gli autori.
Il libro, nonostante sia un fumetto noi continueremo a chiamarlo così, regala forti emozioni pagina dopo pagina. Se leggendo un normale romanzo ci si affeziona ai personaggi, Il Porto Proibito ha questa marcia in più che è essere un romanzo a fumetti. I personaggi sono li davanti a te e pagina dopo pagina l’empatia nei loro confronti aumenta. Ti ritrovi a gioire, a soffrire, a ridere e addirittura a piangere con loro e per loro.
Stefano e Teresa hanno messo il cuore in questo libro che si sta dimostrando un ottima occasione per il fumetto italiano che grazie alla Bao si sta rivalutando in tutto il mondo.
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Questa storia, a differenza delle precedenti pubblicate dagli autori come viola giramondo o le storie su Topolino, è esplicitamente per un pubblico adulto. Ciò non vuol dire che chi lo legge deve essere per forza maggiorenne, ma i temi affrontati non sono di certo per bimbi. Quindi, ai genitori che conoscono e seguono gli autori grazie a viola giramondo diciamo che questo romanzo a fumetti non è per i vostri figli ma per voi!
Il porto proibito è una storia che vi terrà incollati alle pagine facendovi dimenticare il trascorrere del tempo. Vogliamo concludere con le parole di Abel, il protagonista di questo libro: “…credo che ogni poesia desideri trovare la strada per parlare al cuore di chi la ascolta e farsi intimamente sua! E quando succede… chi l’ha scritta ha assolto il suo compito”. Per noi Teresa e Stefano con Il Porto Proibito hanno assolto alla grande il loro compito di seminatori di emozioni.

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