Signore e signori, benvenuti a “Si può fare(?!)” l’unico show televisivo in onda esclusivamente nella Via Lattea. Ringraziamo innanzitutto il nostro sponsor, le grandi case editrici dell’Orsa Minore, grazie alle quali abbiamo a disposizione questo magnifico ritrovato di tecnologia: lo sghiribizzo temporale pentadimensionale. Grazie a questo delicatissimo oggetto, saremo in grado di interrogare i maggiori esperti mai vissuti nella storia dell’universo, ponendogli una semplicissima domanda “Ma quello che ho visto in quella serie tv, si può fare?” Nella puntata di oggi, il motore a curvatura!
*applausi del pubblico*
I: Bene, procediamo! Grazie al motore a Spritz, utilizzando un solo prosecco, saremo in grado di richiamare la prima grande celebrità da intervistare. Ecco, inseriamo la bevanda e comincia la magia!
*fumo, una esplosione*
I: Ed eccolo, qui, oggi, solo per voi, il Dottor Frankenstein!
F: *coff coff* Si pronuncia Frankenstin!
I: Sì, giusto, ecco a voi il Dottor Frederaick Frankenstin!
F: No, Frederick. Frederick Frankenstin.
I: Sì, sì, certo dottore, come vuole lei, sicuramente è scombussolato dal viaggio
F: Ma no, io sto benissimo
I: Sì, certo, come vuole lei signore, ma passiamo alle cose serie. Lei è il primo ospite del nostro programma televisivo, “Si può fare?!”. Abbiamo bisogno del suo aiuto! Dopo aver visto Star Trek, ci chiedevamo: il motore a curvatura si può fare? Insomma, questo motore che permette di viaggiare a velocità più alta di quella della luce sembra ridicolo!
F: Beh, signore, qui bisogna partire un poco da lontano, dalle leggi della relatività di Einstein.
I: Perfetto, ci dica tutto.
F: Bene, nei primi del novecento Einstein ancora non se lo filava nessun e nessuno lo aveva visto fare la linguaccia, ma il giovanotto aveva delle ottime intuizioni. Dovete sapere che la fisica del tempo era assai problematica, sembrava che le leggi che regolano il moto degli elettroni, chiamate leggi di Maxwell, non fossero covarianti per cambiamento di sistema di riferimento. In pratica pareva che funzionassero in un modo a casa mia e in modo totalmente diverso a casa sua, una cosa totalmente inaccettabile per la fisica tutta. Ma il buon Albert riuscì a trovare una soluzione: supponendo che la velocità della luce sia costante, quindi sempre uguale, da qualsiasi sistema di riferimento la si guardi, aveva riaggiustato la fisica.
I: Non una cosa da tutti, senza dubbio, ma cosa c’entra Einstein con i viaggi superluiminali?
F: Una diretta conseguenza dell’assunzione che la velocità della luce sia uguale in tutti i sistemi di riferimento è che tutti i corpi dotati di massa devono viaggiare a velocità inferiori a quella della luce. Solo particelle come i fotoni posso arrivare a quella velocità e nessuno potrebbe superarla, teoricamente.
I: Quindi mi sta dicendo che i motori a curvatura non si possono fare, eh? Perfetto, adesso possiamo insultare il Capitano Kirk e compagni!
F: Aspetti a saltare così velocemente alle conclusioni. Secondo un articolo del 1994 di Miguel Alcubierre, sarebbe possibile. Vede, Alcubierre ha pensato il viaggio in una maniera del tutto innovativa. Noi siamo abituati a pensare di infilarci in macchina, premere l’acceleratore e far scorrere le ruote, tuttavia c’è un altro modo in cui possiamo viaggiare: facendo spostare ciò che è intorno a noi. Il fisico messicano, infatti, propone di starsene fermi e modificare lo spazio che ci circonda, in modo che sia esso stesso a portarci a destinazione. Un’idea simile a quella del ben più celebre professore Farnsworth.
I: Quindi, mi faccia capire, in pratica sarebbe come se stessimo surfando su un’onda fatta dalla struttura stessa dello spaziotempo?
F: Esattamente, ha colpito nel segno. Alcubierre propone di modificare il tessuto spaziotemporale, accorciandolo nella direzione verso la quale vogliamo andare e allungandolo nella direzione opposta. In questo modo sarebbe virtualmente possibile spostarsi da un punto all’altro dell’universo a qualsiasi velocità, perfino più veloci della luce. Per gli ascoltatori matematici curiosi, nell’articolo originale, disponibile su ArXiV, è possibile anche trovare la forma della metrica, con tanto di conti annessi.
I: Mi scusi, ma come facciamo noi a modificare lo spaziotempo?
F: Beh, all’attuale non siamo in grado di farlo, non conosciamo il modo, ma il punto è che il viaggio a velocità superiore a quella della luce non sembra essere proibito. Avremo bisogno di materia esotica per riuscire nell’impresa, ma chi può sapere cosa succederà in futuro. Io ho ridato vita ad un collage di carni umane, magari la prossima particella che scopriremo avrà delle caratteristiche tali da permetterci il viaggio superluminale.
I: Incredibile! Sembra magia! Ma mi scusi, ho ancora una domanda, dottor Frankenstin. Sa, ho sentito molto parlare del paradosso dei gemelli e del fatto che se una persona viaggia a velocità simili a quelle della luce, il tempo per lui scorre diversamente rispetto agli altri, questo fenomeno che effetti ha sul viaggio con motore a curvatura?
F: Dato che la velocità della luce è costante in ogni sistema di riferimento, il tempo è percepito in maniera diversa a seconda della velocità a cui ci stiamo muovendo. In pratica, se un astronauta partisse con una navicella che va quasi alla velocità della luce, al suo ritorno per lui sarebbero passati pochi giorni, mentre per la moglie sarebbero passati anni e lo avrebbe lasciato per passare il resto della vita con il vicino di casa. Il modo in cui Alcubierre piega lo spaziotempo, però, è tale da non far avvenire questo fenomeno, salvando migliaia di famiglie di astronauti nei prossimi anni.
I: Ottimo, ottimo, quindi non ci sono problemi?
F: Beh, in realtà ci sono alcuni problemi, anche piuttosto importanti. Nessuno sa se questi motori a curvatura siano stabili. In pratica questo modo di curvare lo spaziotempo potrebbe portare a flussi spaventosi di radiazione Hawking-like.
I: Ah, certo, sì, certo, no. Che diamine ha detto?
F: In pratica probabilmente esplodono. Ha presente Willy il Coyote con i razzi ACME?
I: Quindi, signor Frankenstin, mi dica: si può fare il motore a curvatura?
F: Sì. Però fatelo lontano da me.
*applausi*
I: Ringraziamo quindi il Dottor Frankenstin, ci ritroveremo qui tra un mese con il prossimo appuntamento con “Si può fare?!” con altri grandiosi ospiti. Vuole salutare qualcuno prima che la rispediamo nel suo castello?
F: Vorrei ringraziare Inga, Aigor, la Creatura e tutti quelli che mi seguono da casa, compresa Frau Blücher.
*nitrito di cavalli*
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Mi sono molto divertita e ho pure imparato qualcosa, vorrei sapere se per fare le pulizie posso semplicemente spostare la casa e lasciare lo zozzo altrove, sempre che lo faccia lontano dall’autore dell’articolo ovviamente……..
spassoso ed istruttivo allo stesso tempo!
un ottimo modo per fare divulgazione scientifica.
bravi! spero di poter leggere un seguito
grazie ????