Benvenuti alla Thunder Hammer Special Summer Edition! Ormai in pieno periodo di vacanze, molti di voi saranno al mare spiaggiati da qualche parte a prendere il sole e a fare un bel bagno rinfrescante. Dunque per rimanere in tema vacanze, ho deciso di trattare un argomento in linea col periodo, qualcosa che ha a che fare con le nuotate e le immersioni, ovvero i livelli acquatici nei videogiochi. Ora che ho annunciato l’argomento possiamo abbandonare il tono scanzonato che ho usato fino ad ora, perché i livelli acquatici non sono affatto un argomento allegro, anzi. Come i nostri genitori ci hanno sempre detto da bambini, con l’acqua non si scherza, specie se il mare è mosso o se abbiamo appena mangiato, ma qui il pericolo non si annida dietro a un’onda o a una congestione. L’acqua è sempre stata un pericolo mortale nel mondo videoludico, tanto che spesso bastava caderci dentro per morire miseramente. Il peggio comunque lo si è raggiunto con i livelli acquatici, alcuni degli stage più contorti e malefici che la razza umana abbia mai concepito. Gli elementi che generano disagio sono tanti: innanzitutto una mobilità limitata, che ci rende molto più vulnerabili contro le varie creature marine che popolano gli abissi, inoltre il fatto che di solito anche le capacità o le armi dei personaggi non sono sfruttabili una volta immersi. C’è poi il problema dell’ossigeno, che ci mette sotto pressione nel tentativo di non morire affogati. Insomma, i livelli subacquei popolano ancora gli incubi di molti poveri videogiocatori, compreso il sottoscritto. Ecco dunque una mia personale classifica dei livelli acquatici il cui ricordo mi dà ancora i brividi. Scrivetemi pure, nei commenti, quali sono stati gli stage legati all’acqua che più vi hanno traumatizzato.
{Tomb Rider 2}Ho sempre avuto un certo timore delle acque profonde dopo aver visto Lo Squalo di Spielberg, figuriamoci di trovarsi in un relitto sottomarino circondato da queste creature. Ambientazioni claustrofobiche, con la barra dell’ossigeno sempre in riserva e un misero spara arpioni come arma rendevano queste sezioni subacquee di gran lunga una delle parti più difficili del gioco. L’unico mio pensiero è che non vedevo l’ora di tornare sulla terraferma.
{Monster Hunter 3} Ok, l’idea di cacciare i mostri sott’acqua non era male e Capcom ha provato a realizzarla. Peccato che una telecamera molto instabile e la lentezza dei movimenti del nostro personaggio abbiano reso ogni caccia subacquea un vero inferno. Ci sarà un motivo se nel 4 e nel Generations questa modalità è stata esclusa, e per fortuna direi.
{Super Mario 64} L’anguilla, gente! Ho ancora il terrore di Unagi The Eel, la mostruosa anguilla che infestava le acque di Jolly Roger Bay. Ricordo che da bambino mi dovetti armare di molto coraggio per cercare di superare quella parte e affrontare il terribile Unagi.
{Half Life} Cosa c’è di peggio che immergersi e trovarsi contro un grosso squalo pronto a divorarci? Certamente trovarsi un grosso squalo di un pianeta alieno. Le parti acquatiche di Half Life non erano molte, ma spesso e volentieri dovevamo immergerci col terrore di trovarci contro questo enorme pesce alieno. Ricordo ancora i momenti passati a guardarlo al sicuro fuori dall’acqua, mentre lui ogni tanto si faceva vedere come per prendermi in giro, consapevole del fatto che avrei dovuto per forza passare di lì se avessi voluto proseguire nel gioco.
{Zelda Majora’s Mask} Sicuramente uno dei livelli più difficili che mi siano mai capitati riguardanti le sezioni subacquee. Il Great Bay Temple è un immenso labirinto dove mi sarò perso mille volte prima di capire dove andare, inoltre il continuo cambio di maschera risultava alquanto tedioso. Lo scontro col boss finale dell’area era poi la perfetta ciliegina sulla torta. Una volta superato questo intricato livello acquatico ho quasi pianto di gioia.
{Sonic} In prima posizione non poteva che esserci il traumatico livello acquatico di Sonic. Oltre a essere anche questo un discreto labirinto, faceva vivere il giocatore costantemente in ansia per il fatto di dover trovare bolle d’ossigeno così da garantire la sopravvivenza del riccio blu. La musichetta che si sentiva ogni volta che l’ossigeno stava per esaurirsi mi fa venire un senso di panico ancora oggi.
{Kingdom Hearts 2} Consideratelo come il +1 di questa classifica. Questo rhythm game a base Sirenetta merita una menzione d’onore per la sua inutilità come livello acquatico. Se paragonato all’Atlantide del primo capitolo, un livello molto ben fatto e con meccaniche divertenti, capiamo quanto possa essere deludente. La canzoni proposte, a parte Under the Sea, sono dimenticabili e alcune, oserei dire, proprio fastidiose. Il minigioco è inoltre parecchio noioso e cercare di completarlo al 100% è stata la parte più brutta di questo secondo capitolo della saga. Continuo poi a sostenere che Paperino mezzo polipo sia degno di essere inserito fra le creature da incubo di H.P. Lovecraft.