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I piani di Magic the Gathering: Zendikar

Zendikar è il Piano di Magic: the Gathering che apre una nostra serie di articoli sui vari Piani del gioco e sulla loro storia.  La scelta di partire da questo Piano è ovviamente legata all’uscita di Zendikar Rising, la nuova espansione del gioco, nei negozi proprio da oggi! Questo articolo è rivolto a tutti gli appassionati di Magic, veterani o principianti, che scoprendo gli avvenimenti che hanno caratterizzato il Piano potranno vedere le relative carte con nuovi occhi.

Zendikar: il Torbido e gli Eldrazi

Ci sono due elementi assolutamente caratteristici di questo Piano. Il primo è il Torbido: si tratta di scosse di terremoto generate dal mana del Piano, capaci di modificare il paesaggio e la forma dell’intero Piano. Grazie al Torbido antiche rovine tornano alla luce mentre secolari monumenti vengono distrutti. Questo fenomeno ha fatto sì che gli insediamenti su Zendikar siano piccoli e sparsi.

Zendikar

Esistono poi gli Eldrazi. Sono un’antica razza di creature divoratrici di mana, native dello spazio vuoto del multiverso. Per soddisfare la loro fame si diffondono nei Piani e li divorano finché non ne resta più nulla. Tutti gli Eldrazi sono nati da covate generate da uno dei tre Titani a comando di questa razza: Emrakul, Ulamog e Kozilek.

La prima battaglia su Zendikar contro i Titani

La fame insaziabile di mana degli Eldrazi attirò, secoli fa, l’attenzione di alcuni Planeswalker. Sorin Markov, un Vampiro di Innistrad che utilizza il mana bianco e nero, Ugin, un antico drago dal mana incolore, e Nahiri, una Planeswalker autoctona, della razza Kor ed utilizzatrice del mana bianco e rosso.

I tre si uniscono e riescono a intrappolare gli Eldrazi grazie alla creazione degli Edri. Si tratta di pietre fluttuanti ricoperte di rune draconiche, di varia dimensione. Sono disseminati per tutto il Piano, ma ricoprono una zona particolare, detta Campi di Edri. I tre siggillarono anche i tre Titani, in una camera segreta chiamata Occhio di Ugin. L’Occhio poteva essere riaperto, ma solo con il potere di tre Plaeswalker e l’utilizzo di mana incolore. Quindi sconfitta degli Eldrazi.

La liberazione dei Titani

La vittoria però è solo momentanea. Passano i secoli ed Ugin viene sconfitto dal fratello Nicol Bolas. Questo legge nella sua mente e scopre l’esistenza dell’Occhio e come aprirlo. Si mette quindi in azione.

Anzitutto mandò il Planeswalker Sarkhan Vol a fare la guardia all’Occhio. Poi manipolò Chandra Nalaar e sfruttò la curiosità di Jace Beleren per farli andare entrambi al santuario, dove finirono per essere presenti contemporaneamente tre Planeswalker. Sarkhan Vol combatté contro i due e venne sconfitto. Il potere dei tre Planeswalker danneggiò l’Occhio, ma non bastò a liberare i Titani. Di compenso riuscirono a liberarsi la covata e le progenie degli Eldrazi.

Sorin percepì l’indebolirsi dell’Occhio e cercò di contattare i suoi due alleati per rinsaldare la prigione, ma nessuno rispose alla sua chiamata. Si alleò allora a Nissa Revane, una Planeswalker elfa dal mana verde autoctona di Zendikar. Fu lei a liberare i Titani, convinta che così sarebbero scappati su un altro Piano invece di attaccare il proprio.

La Battaglia per Zendikar: Portale Marino

Zendikar venne quindi nuovamente attaccata dagli Eldrazi. In un paio d’anni la situazione del Piano diventò catastrofica, al limite del collasso. Stavolta però erano presenti anche molti Planeswalker, coinvolti nel tentativo di salvare Zendikar: Nissa Revane, resasi conto dell’errore compiuto liberando i Titani. La piromante Chandra Nalaar ed il Patto delle Gilde di Ravnica Jace Beleren, indirettamente responsabili della liberazione degli Eldrazi. Jideon Jura, combattente di Theros e Planeswalker dal mana bianco, che vide il Titano Emrakul e capì quanto fosse una minaccia per l’intero Multiverso.

Nel frattempo una massa di Eldrazi attaccò e rase quasi al suolo Portale Marino, una città costiera. Gideon rimase con i superstiti di Portale Marino e li guidò alla riconquista della città, anche grazie alle creature marine del Planeswalker tritone Kiora ed agli elementali evocati da Nissa. Quando sembrava che la battaglia fosse finita, la tritona Jori En portò a Jace e Gideon una brutta notizia: il Titano Ulamog era in marcia verso Portale Marino.

Ob Nixilis: vittoria dei Titani

Come affrontare questa nuova minaccia? Kiora era convinta di poterlo abbattere col proprio tridente. Jace invece sosteneva che qualunque attacco non riuscito avrebbe spinto Ulamog ad invadere un altro piano. La soluzione da lui proposta era di creare una rete di Edri per imprigionarlo. Kiora era l’unica non convinta della bontà del piano di Jace, quindi se ne andò.

Jace e Nissa posizionarono gli Edri mentre Jideon prendeva tempo resistendo agli attacchi di Ulamog grazie alla propria magia di Resistenza. Quando gli Edri furono in posizione Ulamog venne bloccato nella rete. Allora intervenne Ob Nixilis, un ex Planeswalker che, assorbendo l’energia della rete riottenne la Scintilla, liberando perà il Titano. Non ancora soddisfatto, Ob Nixilis usò i poteri riacquistati per risvegliare anche il Titano Kozilek e indirizzarlo verso Portale Marino.

A quel punto la battaglia di Portale Marino era persa. Gideon, Nissa e Jace vennero sconfitti uno alla volta da Ob Nixilis, che li prese come prigionieri. Nel frattempo l’esercito di resistenti riuscì a salvarsi. Dopo la cattura dei Planeswalker, Chandra si mise alla ricerca della prigione, individuandola in una caverna. Qui affrontò Ob Nixilis e riuscì a liberare i compagni. A quel punto in 4 contro 1 sconfissero il carceriere, che abbandonò il Piano.

Il Giuramento dei Guardiani

Kiora intanto si era riunita alla Resistenza. Gideon, Nissa, Jace e Chandra decisero di restare su Zendikar e cercare di salvare il Piano. Per questo fecero un Giuramento, che li vincolava a proteggere non solo Zendikar ma tutto il Multiverso.

Però i Guardiani erano già stati sconfitti, quindi come fare? Jace elaborò un nuovo piano, grazie ai consigli giuntigli da Ugin ed ai ricordi nella mente di Nissa. Il nuovo piano era incentrato sulle Leyline, linee di mana che scorrono come fiumi lungo tutti i Piani ancora vivi. Nissa riuscì a realizzare un glifo per far si che le leyline ancorassero Ulamog e Kozilek. I due Titani diventando fisicamente più grossi, ma erano bloccati sul Piano dalla magia dell’elfa. Ma così il Piano rischiava di collassare, così Kiora tradì i suoi alleati e attaccò Nissa. Kiora però venne fermata da Jace.

I Guardiani capirono che non potevano né liberare i Titani, né trattenerli in quel modo. Decisero di provare a distruggerli con un unico attacco. Nissa trasfuse a Chandra tutto il mana di Zendikar, e la piromante lo confluì tutto in un attacco magico, uccidendoli.

La Rinascita di Zendikar

In attesa di Zendikar Rising, la storia del Piano è ferma a questo punto. Cosa succederà ora, lo scopriremo sfogliando le carte della nuova espansione, costruendo mazzi e leggendo le storie pubblicate dalla Wizards.

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