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I naufraghi del tempo

La J-pop questo mese "riporta in auge" un grande mangaka che da tempo mancava nel panorama fumettistico italiano. Torna infatti Kohta Hirano, famoso per aver realizzato Hellsing, manga già pubblicato e concluso in Italia proprio da J-pop. Se come noi avete adorato l’incredibile storia e i combattimenti brutali (quanto spettacolari) del manga su vampiri e nazisti preparatevi perché questo primo numero di Drifters parte subito col botto.

Scena iniziale: Sekigahara luogo della battaglia culmine fra le forze di Tokugawa e i fedeli di Hideyoshi Toyotomi. Shimazu Toyohisa combatte valorosamente fino all’ultimo contro le forze scelte dei Tokugawa per far fuggire l’esercito del suo clan. Ormai ferito a morte sta per crollare ma si ritrova improvvisamente in un corridoio pieno di porte, dove un uomo seduto a una scrivania consulta alcuni documenti. Ben presto viene liquidato dall’uomo in questione e si ritrova catapultato in un altro mondo a lui sconosciuto. Qui viene raccolto da due creature dalle orecchie lunghe simili ad elfi. (Confusi?) Ben presto farà la conoscenza con altri due personaggi molto particolari, Oda Nobunaga, il famosissimo generale vissuto alcuni anni prima di Toyohisa e l’effemminato Nasu no Yoichi, un samurai arciere che combatté al fianco del clan Minamoto molti secoli prima degli altri due eroi. Ben presto i tre si ritroveranno a combattere contro le forze autoctone di questo nuovo mondo, ma la loro potenza schiacciante non lascerà scampo agli avversari. I tre vengono definiti Drifters dagli abitanti del luogo, nome che li identificherebbe come dei “naufraghi” del tempo.

Insomma abbiamo trovato l’incipit alla base della storia di Drifters geniale, Kohta Hirano stavolta si è superato. Per farvi un idea prendete un mondo fantasy, con tutte le sue caratteristiche più classiche: quindi elfi, nani, hobbit, draghi, goblin, orchi,ecc. Poi prendete una fazione di maghi e dategli il potere di evocare i più grandi personaggi storici del nostro mondo di qualsiasi tempo (idea simile a Fate/Stay Night, ma le similitudini finiscono qui) . Da quel che si è capito in questo primo numero pare che i personaggi storici siano divisi in due fazioni contrapposte, i Drifters, composti da personaggi storici in genere morti in circostanze misteriose, che comunque sono rimasti fedeli ai propri ideali; mentre dall’altra fazione troviamo invece gli Ends, capitanati dal misterioso e temuto Re Nero. Anche loro  personaggi storici, sono invece morti in circostanze violente e hanno abbandonato la loro umanità, provando solo un grande impulso a distruggere tutto ciò che li circonda. Gli Ends inoltre sono dotati di poteri sovrannaturali: vediamo infatti che fra gli illustri membri di questa fazione troviamo Hijikata Toshizo, capo della Shinsegumi, con l'abilità di generare copie fatte di fumo da se stesso, Giovanna d’Arco invece, rappresentata con una croce capovolta disegnata sul petto controlla le fiamme.

Insomma se ancora non vi siete convinti degli incredibili livelli di epicità che questo manga può raggiungere sappiate che già solo in questo primo numero potete assistere a delle scene fantastiche come Scipione l’Africano e Annibale che battibeccano fra di loro come due vecchi amici, mentre sono pronti a muovere guerra contro l’esercito composto da goblin, orchi e draghi del Re Nero. Oppure un caccia giapponese della seconda guerra mondiale ingaggiare duelli aerei con dei draghi!
Kohta Hirano non si smentisce al disegno e notiamo come il suo caratteristico tratto torna in modo evoluto in questo manga. Se volete farvi due risate riguardo la follia del maestro (chi ha letto Hellsing saprà cosa intendiamo) leggete la sua descrizione alla fine del volume e soprattutto provate a guardare sotto la sovracoperta.
J-pop oltre a consegnarci un edizione identica all’originale di grande qualità, dimostra una cura maniacale nel distribuire le note che spiegano ogni minimo riferimento ai personaggi storici che appaiono nel volume, così da non lasciare i lettori troppo spaesati di fronte a certe citazioni.

Insomma Drifters dal nostro punto di vista è un manga imperdibile se amate l’azione, la storia avvincente vi terrà col fiato sospeso per tutto questo primo numero. Se dobbiamo proprio trovare un difetto, a certi piace, sta nella lentezza dell’autore. Il buon Hirano purtroppo ha fatto  uscire solo 2 volumi in patria con il terzo previsto entro l’anno, ma chi ha letto Hellsing conosce i ritmi del sensei.  Noi siamo già in trepidante attesa del secondo Tankobon per sapere quali altri grandiose idee riuscirà a tirare fuori. Una dritta: leggetevi con attenzioni i titoli dei diversi capitoli e armatevi di lettore MP3!

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Un commento

  1. Ho trovato bellissimo questo primo numero di Drifters (comprato al TC in combo con il primo numero di Blood Blockade Battlefront di Yasuhiro Nightow, altra novità succosa di JPop): la passione e gli studi di Kohta Hirano, già ampliamente esposti in Hellsing, qui sono espressi in maniera che definire esplicita è un eufemismo; la ricerca e la compotenza dell’autore nel rendere i personaggi verosimiglianti a quelli descritti nei libri e nei documenti e lo sforzo di inserirli in maniera logica nella storia è lodevole…tutto è incastrato con una minuzia chirurgica e senza apparire esagerato o forzato.
    Se poi a quello da me scritto qua sopra aggiungiamo anche la grandiosa vena comica che Hirano ci ha fatto amare in Hellsing (con gag all’interno del manga che riescono a non smorzare l’azione e che non sono “a loro stanti” ma perfettamente coesistenti con i toni più seri dell’opera, le honkoma a fine volume e la copertina alternativa in versione comica che questa volta JPop ci propone dal primo volume e non a serie inoltrata come successe in passato) e un’edizione che per quanto apparentemente proibitiva dal punto di vista economico si dimostra confezionata allo stato dell’arte (con pagine a colori, sovracopertina patinata, carta limpida di qualità quasi da libro e inchiostro steso discretamente) come ormai prassi della sezione mangosa dell’Editrice BD possiamo benissimo dire che Drifters è un manga che dovrebbero leggere svariate persone, dato il target ampissimo e i cenni storici, e Hirano dovrebbe essere il mangaka che ogni appasionato dovrebbe citare tra i veri maestri della nostra epoca.
    PS: La chicca dei titoli dei capitoli che costruiscono un’ipotetica colonna sonora è grandiosa, un valore aggiunto all’opera. Rileggerlo con le canzoni di sottofondo è stato davvero piacevole.

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