La storia riprende più o meno da poco dopo che Katniss e Peeta sono tornati a casa, non indenni, dalla 74esima edizione dei giochi. In quanto “vincitori” non sono però finalmente liberi di riposare, debbono infatti partire per il Tour della Vittoria e attraversare ogni distretto fino a tornare a Capitol City, dove li aspettano party e interviste.
L'edizione degli Hunger Games che ha visto per la prima volta due sopravvissuti invece di uno soltanto, ha lasciato però degli strascichi che il Presidente Snow vorrebbe nascondere. Gli animi cominciano a scaldarsi, gli oppressi cominciano a lamentarsi di quanto siano strette le catene.
Per tentare di sedare i primi accenni di ribellione vengono preparate grandi sorprese per la 75esima edizione dei giochi.. L'edizione della Memoria…
Il film di Francis Lawrence (Constantine) dà allo spettatore esattamente quello che promette e quello che si aspetta chi decide di andarlo a vedere.
Una trama di cui abbiamo sentito/visto/letto già numerose volte in passato ma che, se siamo abbastanza aperti ai piaceri semplici, ci dà sempre quel piccolo brivido. Gli oppressi che trovano la speranza, in un oggetto, in una persona (come in questo caso), e di conseguenza il coraggio per cominciare a reagire.. Tifiamo ogni volta per loro, anche se facciamo finta di storcere il naso per la mancanza di innovazione.
Il desiderio di rivalsa di un popolo soggiogato legato al torpore di un altro gruppo di esseri umani impastoiato senza averne coscienza. I media che nelle mani sbagliate diventano un giogo facile fa posizionare, una ricchezza che stordisce cucendo occhi e orecchie. Maiali al macello e pecore al pascolo.
Non basteranno mai film di questo tipo, libri di questo tipo, perché non mancano mai quelli che per il quieto vivere decidono di non vedere, o che rimangono impantanati in circoli viziosi creati per offuscare le menti. Forse ciclicamente c'è bisogno di qualcosa che ci dia una svegliata.
Esteticamente colpisce lo sguardo, nello stesso modo in cui la Collins aveva costruito lo stile del suo mondo, la follia della moda della capitale, la semplicità dei distretti e, a parte, tutti gli abiti e il make up pensato per i due protagonisti. Appagano il desiderio dell'occhio di cibarsi del particolare un po' più estroso. Una menzione speciale va alle opere di Cinna (Lenny Kravitz) che fanno davvero trattenere il respiro, com'è giusto e doveroso che sia.
Le persone (e i loro abiti) rubano la scena.. Bè alla scena!
Le scenografie sono abbastanza nella norma, rimangono in secondo piano e aspettano che ogni attore finisca di girare la sua parte, dicendo tutte le battute.
Jennifer Lawrence (vincitrice di un oscar per Il lato positivo- Silver Linings Playbook ) si impegna molto per essere la cinica Katniss, che non pensa a cominciare rivolte ma a salvarsi la vita e tornare da chi ama. In un certo senso una anti eroina bloccata in un ideale che non le appartiene. Non delude la sua performance, anche se in certi momenti il suo volto pare troppo gentile e simpatico per il ruolo che interpreta.
Di Josh Hutcherson si vedono prima le spalle, sembra quasi che si siano dimenticati di togliere le grucce dalle giacche che indossa, poi si vede il volto squadrato pieno di spigoli e infine l'ombra che getta su di lui la Lawrence. Sicuramente ci sta molto simpatico, ha quell'aria ingenua che ci fa voler bene al suo personaggio, ma certo è che viene surclassato dalla sua partner sul grande schermo.
Haymitch ruba i nostri sorrisi e Cinna gli applausi.
I Coldplay danno una buona mano con la colonna sonora per dare quel tocco fondamentale che la musica apporta ad ogni pellicola.
146 minuti che, se si è appassionati alla storia, passano senza pesare.. Neanche un istante. Si arriva alla fine sperando di veder esplodere qualcos'altro e con il desiderio di veder bruciare Capitol City, ci direte se con o senza gli abitanti all'interno.
Uscirà nei cinema italiani il 27 di novembre.
Se il primo vi è piaciuto, il secondo non vi deluderà.