Cinema e Serie TV

House of the Dragon e la controversia sul Trigger Warning

Una scena particolarmente forte ha suscitato la reazione dei fan dello spin off del Trono di Spade

Se vivete sul pianeta Terra e avete contatti con il mondo esterno saprete che è uscita la prima puntata di House of the Dragon, l’atteso spin-off di Game of Thrones. I fan si sono subito scatenati in commenti e recensioni e, come spesso capita, non sono mancate le polemiche. La questione però è più delicata di quel che si pensa. Il malcontento è nato dalla la scena in cui Re Viserys (Paddy Considine) ordina un taglio cesareo a sua moglie Aemma Arryn (Sian Brooke). Il pubblico ha lamentato la mancanza di un Trigger Warning (TW), cioè di un avviso per annunciare l’arrivo di immagini forti.

Trigger Warning: si parlerà di immagini forti, violenza, sangue

House of the Dragon e le scene forti

Certo, assistere ad un parto in diretta, con annesse urla di sofferenza e perdite di sangue, è certamente un evento difficile da scordare. Diversi fan si sono sentiti ‘triggerati’ ovvero hanno avvertito che la scene stava innescando in loro una reazione di malessere. Non hanno tutti i torti. La cosa strana è che nessuno abbia chiesto un TW per le scene di violenza, che non sono mancate.

Serie TV come Game of Thrones e House of the Dragon propongono spesso immagini forti di violenza, sangue, stupri, maltrattamenti. Insomma, si tratta di prodotti cruenti e estremamente triggeranti per chi è sensibile a questi temi. Queste serie HBO turbano, danno fastidio e disturbano lo spettatore presentano una società in cui ci si fa giustizia da soli, le donne sono oggetti e i rapporti di potere si risolvono nella legge del più forte. Forse però sarebbe il caso di mettere un Trigger Warning all’inizio di ogni puntata, poiché non mancano praticamente mai momenti estremi, violenza (verbale e fisica) e vendette a base di amputazioni.

Ma come si sceglie quando usare un Trigger Warning?

La vera difficoltà è capire quando usare un avviso alla Trigger Warning. Si tratta di una questione personale e soggettiva, ma che i produttori dovrebbero prevedere. Ma come? In molti sostengono che scene cruente e sangue facciano parte di House of the Dragon, così come di Game of Thrones, e che chi soffra alla vista di determinati contenuti dovrebbe semplicemente evitare la visione di queste serie TV. In sostanza l’argomentazione di chi non sostiene il bisogno di un TW nella puntata è la seguente: stai guardando lo spin off del Trono di Spade, devi dare per scontato di trovare violenza e scene forti. Una tesi un po’ superficiale.

Inoltre, il problema non è legato solo a questa serie TV. Ci sono moltissimo contenuti che propongono scene forti e potenzialmente traumatizzanti, che non utilizzano l’espediente del Trigger Warning. Ad esempio, aveva fatto scalpore la scena di stupro di Tyler nel bagno della Liberty High School nella seconda stagione di Tredici. Immagini fortissime, davvero cruente e dolorose, messe li senza alcun preavviso che hanno indignato (giustamente) moltissimi fan. Ma la lista è infinita. Banalmente, la comunità che si batte per la fat acceptance ha più volte denunciato battute grassofobiche in serie TV come How I Met Your Mother o in And Just Like That, che magari una buona parte del pubblico non ha notato. Qui nasce il secondo problema: cosa merita un Trigger Warning?

La sofferenza personale nei contenuti del grande pubblico

Per ciascuno i temi che suscitano sofferenza e risvegliano sensazioni ed emozioni dolorose, sono diversi. C’è chi non tollera la vista del sangue, chi la violenza fisica, altre persone invece non tollerano razzismo, omofobia, grassofobia (in un mondo ideale nessuno le tollera). Ci sono anche scene maschiliste e misogine che turbano spesso il pubblico, così come richiami ai disturbi alimentari. I Trigger Warning dovrebbero preannunciare l’arrivo di determinati contenuti, così chi si sente offeso o ferito può scegliere di passare oltre e salvaguardare il proprio benessere.

Il problema è che spesso i temi triggeranti non vengono riconosciuti come tali da una buona fetta di pubblico e della produzione stessa. Così ci si trova davanti agli occhi scene che innescano dolore, che portano a galla traumi e ricordi difficili, scatenando reazioni di sofferenza. Il mancato riconoscimento della propria sensibilità e del proprio dolore è una violenza, una forzatura. Questo probabilmente è ciò che è accaduto con House of the Dragon, la produzione, che mette in scena violenza e maltrattamenti senza TW, ha probabilmente dato per scontato che il parto (anche un parto violento come questo) non fosse un evento potenzialmente disturbante.

La cosa più triste è che si così a nostro agio ad assistere a film e serie TV che propongono immagini violente, sangue e abusi che ci si è abituati, al punto che questi eventi quasi non turbano più. Così si finisce per dare per scontato che momenti di dolore e soprusi possano venire tranquillamente trasmessi al pubblico, senza aspettarsi una reazione di alcun tipo. L’utilizzo del Trigger Warning invece, è uno strumento utilissimo per consentire agli spettori e alle spettatrici di scegliere cosa vedere. La possibilità di dire di no a scene di violenza dovrebbe essere sempre garantita.

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