Spesso i sequel di un film, salvo eccezioni straordinarie, non sono all’altezza delle aspettative create dal primo capitolo. Così non è per Hotel Transylvania 2.
Questo film ci è piaciuto sia per le risate che ci siamo fatti, sia per il messaggio che la trama apparentemente banale ci dona. Ma andiamo con ordine.
In uscita nelle sale italiane dall’8 ottobre 2015, diretto da Genndy Tartakovsky, Hotel Transylvania 2 farà tornare sul grande schermo Dracula e la sua cricca di mostruosissimi amici: Wayne il Lupo Mannaro, Murray la Mummia, Frankenstein (il mostro, non il dottore che ha creato il mostro) e Griffin l’Uomo Invisibile.
Il film scorre veloce per tutti i suoi 89 minuti, le gag si susseguono in rapidità e purtroppo alcune di queste perdono il loro vero potenziale comico a causa del doppiaggio. Quest’ultimo è reso alla perfezione grazie alle voci di Claudio Bisio (Dracula) e Paolo Villaggio (Vlad). Noi consigliamo, di cercare una proiezione in lingua originale per apprezzare le voci di Mel Brooks (Vlad), Adam Sandler (dracula), Steve Buscemi (Wade), David Spade (Griffin), Kevin James (Frankenstein). È buffo vedere come, ultimamente, in ogni film prodotto da Adam Sandler vi siano presenti sempre gli stessi attori.
Il film ci regala anche riferimenti (comici) a film “vampireschi” celebri quali ad esempio Dracula di Bram Stoker (1992) con Gary Oldman o ad un più recente Twilight con la comparsa, nel campo estivo per Vampiri, di uno spaventato baby Edward.
Il film fa ridere, e fin qui tutto nella norma e, visto che non sia atteggia a pellicola impegnata, potrebbe essere già un successo. Ci ha sorpreso positivamente come il tema della differenza razziale e dell’accettazione del diverso è stato affrontato.
La coppia Mavis e Jonathan formatasi alla fine del primo film e convolata a nozze all'inizio di questo (non è uno spoiler dai) e a tutti gli effetti definibile come coppia mista: lei mostro, lui umano. Il film mostra tutte quelle situazioni di disagio che si potrebbero andare a creare con le rispettive famiglie dei neo sposini e neo genitori. La chiusura mentale nei confronti del diverso è affrontata in maniera comica ma esaustiva. Se per di più ci si aggiunge un bimbo, che non si sa ancora se è umano o vampiro, allora il tema diventa la chiave portante del film e troviamo un nonno (Dracula) alle prese con un bimbo che apparentemente non è come lui vorrebbe.
Questo lo porterà a cercare di cambiarlo regalandoci divertenti situazioni.
La frase che racchiude tutto lo spirito del film è racchiusa nel dialogo iniziale di Dracula: “Umano, mostro o unicorno. Non mi importa perché gli vorrò bene comunque”. Questo è quello che dovremmo imparare tutti.
L'unica nota che ci ha lasciato un po' di magone è vedere ancora Genndy Tartakovsky alla regia, una regia funzionale e ben costruita ma lontana anni luce dalla qualità vista in Samurai Jack che, ancora, non ha un finale.
In conclusione, Hotel transylvania 2 ci è piaciuto e ve lo consigliamo, proprio perchè non si prefigge molto riesce a soddisfare. Se siete genitori e portate i vostri bimbi al cinema, godetevi anche voi la pellicola, solo con un occhio un po’ più adulto.