Prima di tutto oggi inauguriamo, non ufficialmente (ve ne accorgerete quando ne parlaremo seriamente), la pagina facebook dedicata alla mia rubrica e al lato più "otaku" di Orgoglio Nerd, eccola qui! Potete anche scrivermi a questo indirizzo (redazione@orgoglionerd.it) per sottopormi i vostri crucci otaku, le vostre mail verranno pubblicate! Ma ora iniziamo… Un giorno, qualche tempo fa, mi è capitato di vedere un video musicale.
Non era naturalmente la prima volta che avevo a che fare con musica asiatica, dal J-rock al K-pop chi più ne ha più ne metta, e spesso ne ero stata attratta anche per la “peculiarità” delle performances.
Ma proprio dai primissimi istanti di questo video di cui vi dicevo, ho sentito nascere in me sensazioni contrastanti: da una parte una sorta di repulsione. L'istinto a chiudere immediatamente la pagina di internet, per poi andarmi a lavare gli occhi con la candeggina, non senza aver dato fuoco al pc. Giusto per sicurezza.
D'altra parte una certa fascinazione che mi impediva di distogliere lo sguardo. Mi ha portato a vedere tutti i 4 minuti e 13 secondi della durata della canzone e una volta finito mi ha spinto a vederlo una seconda volta (con una dovuta pausa in mezzo), quindi vederlo una terza.
Non contenta ho iniziato a guardare qualche video correlato, mostrarlo agli amici, agli amici degli amici e così via, in una spirale di perdizione che non ha ancora raggiunto una fine.
Sappiamo tutti di chi sto parlando, del fenomeno coreano del momento: Psy e la sua Gangnam style!
Ora, potrei lanciarmi in una complicata e molto profonda analisi di quello che in realtà questo video rappresenta, della critica sociale, soprattutto della satira e dell'importanza che abbia un messaggio del genere nella Corea contemporanea… Ma non lo farò.
Non lo farò perchè ci piace vederlo come un fenomeno mediatico esploso al pari di un fuoco d'artificio la notte di Ferragosto. Con la sua canzone ritmata, forse un po' troppo truzza ma divertente, di cui non capiamo assolutamente una parola tanto che potrebbe stare insultando tutti noi europei senza che neanche ce ne accorgessimo: una volta sentita non si riesce facilmente a togliersela dalla testa.
Ci piace l'idea di questo coreano, che va per al quarantina, con il potere di mobilitare folle intere (perché sì, ho visto anche il video di uno dei suoi concerti e il pubblico era una marea di puro delirio ed estasi) con il suo balletto sgraziato ma spassosissimo.
È il suo modo di porsi che appassiona. La convinzione che ci mette nel fare anche le cose più stupide, come gridare contro il sedere della ragazza che sta facendo yoga o il camminare “da figo” mentre l'esplosione alle sue spalle fa volare via i vecchietti. È un video composto di scene quasi random, da una sauna, a lui che balla su una barca -ovviamente dotato di giubbotto salvagente- a un parcheggio sotterraneo. Per non parlare del momento nell'ascensore, una manciata di secondi in cui lui imperterrito canta sdraiato sotto un ragazzo impegnato in una danza del “movimento pelvico” -ovviamente un termine tecnico- , oppure quando, più avanti, l'inquadratura si apre e lo si vede vestito di tutto punto, ma con i pantaloni calati, seduto sulla tazza del water.
Credo di aver cominciato a ridere all'inizio del video per non smettere più fino alla fine, tra un misto di sbigottimento e incredulità.
Se la sta spassando, si prende in giro, ci prende in giro… E il mondo lo ama.
Versioni della sua danza sono state applicate a qualsiasi video e immagine che poteva venire in mente, da Gundam a Gandalf, da Miko di Vocaloid ai meme con "Zuckerberg", e sempre di nuove ne stanno nascendo.
Appare anche quella che dovrebbe essere una “sexy lady”, HyunA, che balla con lui negli ultimi istanti del video. Per chi non lo sapesse esiste una versione della canzone in cui canta anche lei, insomma fanno un duetto. Sarà un'esperienza, un'altra esperienza, per le vostre orecchie dato che la sua voce ha tonalità tali che quasi potrebbe essere il personaggio di un anime.
Sono sempre stata convinta del fatto che quando qualcosa supera un certo livello di trash, o di kitsch se preferite, immediatamente muta da pessimo prodotto a potenziale fonte di puro divertimento da condividere. Credo proprio che si sia arrivati a superare questo limite, nel caso di Park Jae-Sang, vero nome di Psy (싸이 ), che calca le scene dal 2001 e che finalmente, al suo sesto album, è riuscito a superare le barriere della distanza.
Tanto per non essere noiosa con le solite citazioni… in Nepal gli uomini (persino i vigili!) camminano mano nella mano.
E’ semplicemente epico e si è aggiunto ad un lungo elenco della mia collezione di video J o K senza (apparente) senso.
Vero. E’ così tamarro che fa il giro e diventa stylish.
Lo trovo orripilante, insensato, ridicolo ma devo ammettere che mi strappa una risata.