Haxa, la saga di Nicolò Pellizzon, giunge a conclusione con il suo terzo volume, arrivato proprio in questi giorni sugli scaffali grazie a BAO Publishing. Questo racconto catapulta il lettore all’interno di un mondo fantastico, che scardina tante etichette, e diventa sempre più affascinante pagina dopo pagina. In occasione del gran finale, vogliamo raccontarvi un po’ di più su questo titolo, che merita un po’ di attenzione.
Haxa, alla scoperta di una Terra magica e futura
Questa saga si svolge in un futuro lontano, a cavallo dell’anno 2110, in una Terra stravolta da un cataclisma che ha cambiato per sempre l’umanità. Il crollo della torre di Al Hillah, ha portato alla luce un segreto che fino a quel momento era rimasto nascosto: la magia esiste. Si tratta di un’energia che permea in qualche modo l’esistenza stessa, chiamata Haxa, e che solo alcuni sono in grado di manipolare.
Da lettori seguiamo le vicende di Sophia, che si trova coinvolta suo malgrado nel grande conflitto che avvolge il mondo. Uno scontro a tre pieno di intrighi e segreti, di manipolazione e di violenza, che vede contrapposte le due principali vie per l’uso dell’haxa e la popolazione umana che vede con diffidenza le persone con queste capacità. Una battaglia che è destinata ancora una volta a cambiare le sorti dell’umanità oltre che delle persone che vi prendono parte.
Il primo impatto con il mondo di Haxa non è semplicissimo. Per quanto le prime pagine siano effettivamente una spiegazione degli eventi chiave che hanno creato questa nuova realtà e siano presente diverse schede tecniche che ne approfondiscono gli elementi più rilevanti, resta complesso orientarsi tra i termini, i concetti e le idee. Ma questo è forse proprio uno degli aspetti più affascinanti della saga di Pellizzon.
Pagina dopo pagina, volume dopo volume, non solo si riuscirà a comprendere meglio tutti i dettagli (facendo venire una gran voglia di rileggere tutto), ma si avrà la sensazione di avere ancora moltissimo da esplorare. Giunti alla fine del terzo libro, che conclude la storia principale, si ha la sensazione che ci siano ancora tanti angoli nascosti da scoprire in questa realtà.
Creare tanto e usare ciò che serve con il giusto bilanciamento
Il fascino di questo mondo è dato proprio dal fatto che è più grande della storia che seguiamo. Al lettore arriva l’idea di un mondo vivo, che non si limita a quello che passa davanti ai suoi occhi, ma che continua a muoversi e influenzare gli eventi anche ‘off-paper’. In questo aiuta molto la scelta di far passare del tempo tra un capitolo e l’altro, che in parte si riempirà tramite flashback e in parte no.
Perché un pregio assoluto dell’opera di Pellizzon sta nel fatto che riesce a bilanciare perfettamente la quantità di informazioni che riceve il lettore. L’autore stesso ci ha raccontato di aver creato molto di più di quello che è presente nei volumi. Esistono backstory per tantissimi personaggi secondari, che magari un giorno saranno pronte a dare vita a spin-off dedicati (ce l’ha svelato proprio Pellizzon in una chiacchierata). Ma in Haxa si parla solo di una storia e il focus resta alto su essa.
Nonostante le digressioni tecniche, le schede che approfondiscono l’ambientazione, non si ha mai la sensazione di seguire strade parallele. Tutto è orientato allo sviluppo della storia che seguiamo (che è sì quella di Sophia, ma anche di tanti altri personaggi).
Il lettore riceve sul mondo di Haxa esattamente le informazioni che servono a comprendere l’evoluzione del racconto e anzi, deve fare un piccolo sforzo per ricollegarle fra loro. Un espediente che sta prendendo sempre più piede nella narrativa e che Pellizzon bilancia magnificamente soprattutto con il procedere del racconto. A questo si aggiunge solo un pizzico di dettaglio in più, quello che serve per farci immaginare quello che si nasconde oltre la cornice delle pagine.
Haxa è fresca, sregolata e creativa
Un altro aspetto della saga di Haxa che la rende così intrigante è la sua tendenza a non aderire completamente ad archetipi classici. Il primo approccio può sembrare piuttosto tradizionale, con una protagonista che si ritrova a rivoluzionare la propria vita e l’evoluzione sua e dei compagni facile da prevedere, la realtà è che non è assolutamente così.
Haxa si slega in gran parte dalle convenzioni, proprio come i suoi protagonisti. E se questo può in qualche modo contribuire alla sensazione di straniamento (perché volenti o nolenti siamo abituati e confortati da storie che seguono binari prestabiliti) diventa rapidamente una delle forze trainanti del racconto. Non sappiamo esattamente dove ci porterà e ci troviamo sballottati qua e là, ma senza mai avere la sensazione di perderci. Questo perché pur lasciandosi andare, Pellizzon ha sempre in mano le solide redini della storia, portandola a una chiusura ideale che sa di fresco.
Lo stesso principio di libertà creativa vale anche dal punto di vista grafico. I disegni di Haxa sono di impatto e non seguono mai uno stesso modello, con pagine che sono sempre una diversa dall’altra. Il tratto deciso è perfetto accompagnamento degli eventi e restituisce alla perfezione il feeling delle sequenze ritratte, in particolare quelle più concitate.
Haxa è una storia magica
Il risultato finale è un’opera che è più della somma delle proprie parti, che riesce al contempo a unire tante influenze differenti, ma senza portarle in primo piano. Un racconto che accompagna il lettore in un mondo fantastico ma senza tenerlo troppo per mano. Insomma, è un titolo che anche se potrebbe non piacere a tutti, ha davvero tante caratteristiche affascinanti e che merita sicuramente una chance.
Nel frattempo, noi siamo già in attesa dei futuri sviluppi di questo universo narrativo, che promette di avere ancora tantissimo da svelare…
Il terzo volume di Haxa, saga scritta da Nicolò Pellizzon, è disponibile dallo scorso 25 febbraio pubblicato da BAO Publishing.
- Editore: Bao Publishing
- Autore: Nicolò Pellizzon
- Collana:
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2021
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