Ci sono certi fenomeni mediatici che sempre, comunque, in ogni caso, faranno parlare di sé. Bene, e male. Lo abbiamo visto con Star Wars VII, con Lo Hobbit poco prima, e adesso è il turno di Harry Potter and The Cursed Child (Harry Potter e il Bambino Maledetto).
Come prima cosa è necessario precisare (Dopo al fatto che ci saranno Spoiler in realtà) che no, non si tratta di un nuovo film della saga teatralizzato. E no, non è neppure un nuovo libro da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale. È uno spettacolo teatrale, di cui a luglio verrà pubblicato il copione in cartaceo. Ma non sarà un romanzo, sarà un copione.
Questo deve aiutarci a mettere ogni critica ed ogni lode nella giusta prospettiva. Non solo perché è una cosa formalmente separata dalla saga, anche se chiaramente, utilizzando i noti e amati personaggi, è difficile non sentirla come un continuo, ma soprattutto perché è uno spettacolo, non un film, né un libro. Come tale va immaginato.
Di The Cursed Child si è parlato tantissimo, soprattutto dopo l’annuncio del cast, che aveva sollevato un polverone legato alla scarsa somiglianza degli attori scelti a quelli cinematografici, in particolare per quanto riguarda l’attrice che interpreta Hermione. Di nuovo ricordiamo che si tratta di teatro, un ambiente in cui questo tipo di questioni si pongono molto meno che al cinema, e queste polemiche finiscono per risultare molto sterili. Ma The Cursed Child è uno strano punto di incontro fra pellicola e palcoscenico, e c’era sicuramente da aspettarselo. In ogni caso, la questione è diventata pressoché insignificante nel momento in cui è stata pubblicata la trama dello spettacolo. Ora ci sono problemi più grossi.
J.K. Rowling ha provato ad invitare coloro che avrebbero assistito all’anteprima a non divulgare alcun dettaglio, ma alla fine non ci sperava nemmeno lei, e ogni singolo momento della trama è finito online.
Ora, noi potremmo riportarvi il papiro che potete trovare in ogni angolo di internet, ma probabilmente già lo avrete letto, e se non lo avete fatto è perché sapete di essere troppo deboli di cuore per certe cose, quindi opteremo per un riassunto, veloce ed indolore.
Avete presente quelle puntate di Doctor Who, attorno alla settima stagione, in cui ci sono talmente tanti wibbly wobbly nel tempo, mondi paralleli e discontinuità varie che alla fine vi fa male la testa, e non sapete se avete appena visto una cosa fotonica o una trashata inimmaginabile? Ecco, ci auguriamo che vi siano piaciute tanto, perché The Cursed Child è una versione molto, molto lunga e più fantasy di quelle puntate.
Il protagonista dello spettacolo è Albus Severus, figlio di Harry Potter, un giovane serpeverde poco socievole, impacciato, spesso in conflitto con il padre, molto legato al suo migliore (e unico) amico, Scorpius Malfoy, figlio di Draco, anche lui serpeverde naturalmente. C’è anche Rose, figlia di Ron ed Hermione, ma il suo ruolo nella storia sembra essere secondario. Fondamentale è invece la presenza dei noti ed amati personaggi: Harry, Ron, Hermione, Draco, Piton…
“Piton? Ma come Piton? Piton è morto.”
Ah già, come potevamo dimenticare, c’è anche Voldemort. Andiamo per gradi.
Come forse si può intuire, la chiave di tutto questo pandemonio sono i Giratempo. Potentissimi oggetti magici che qualcuno (forse Hermione stessa, in quanto Ministro della Magia), ad un certo punto, ha saggiamente deciso di rendere illegali. Ma ovviamente ne sono rimasti alcuni esemplari in circolazione, e grazie ad uno di essi Albus e Scorpius viaggiano nel tempo nel tentativo di salvare Cedric Diggory, dopo essersi lasciati convincere dalla cugina di Diggory. Come prevedibile, le cose non vanno come devono andare, i ragazzi si mettono nei guai e finiscono per viaggiare fra universi alternativi e mondi distopici in cui Voldemort è una specie di fuhrer, dai quali riescono a scampare grazie all’aiuto di Piton. Ma non è finita, perché la cugina di Diggory si rivela essere in realtà la figlia di Voldemort e Bellatrix, ed esterna tutta la sua esponenziale malvagità in un piano per riportare in vita l’Oscuro Signore, viaggiando nel tempo. Allora padri e figli devono allearsi e, come è ovvio che sia, salvare la situazione, con un finale di riconciliazione.
Se avete ancora qualche residua forza di spirito vi consigliamo di leggere in dettaglio questa trama, magari quando verrà pubblicata a luglio, perché riassumerla non rende assolutamente giustizia ad ogni intricato passaggio di questa linea temporale.
Per quanto questa sinossi ci abbia un po’ stupiti, e probabilmente ci metteremo qualche decennio a metabolizzarla, non ci sembra del tutto corretto giudicare uno spettacolo da una descrizione su internet. È un po’ come leggere la Divina Commedia e poi raccontarne la trama a qualcuno tramite selfie su Snapchat. Uno spettacolo teatrale è molto più di una trama, e ci sembra svilente ridurlo a ciò. Tuttavia possiamo farci un’idea, e quello che traspare è qualcosa di diverso dalla saga a cui siamo abituati (ma se ci pensate bene neanche così tanto). Comunque, e questo può applicarsi a tantissimi altri contesti, i vostri libri e i vostri DVD rimangono là, sul vostro scaffale, non sarà uno spettacolo teatrale (che con ogni probabilità non vedrete mai) a cancellarli.
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