Intrattenimento

Hannibal: aspettiamo il dessert?

Spoiler per chi non ha visto la terza stagione di Hannibal. L’ultima stagione di una serie cancellata è un po’ come l’ultima fetta di pizza: particolarmente succulenta ma con quel retrogusto di amarezza, e la sensazione che voglia fare colpo su di te più delle altre fette. In questo caso al posto delle patatine ci sono dita umane. 
No, non è una metafora sul fatto che la pizza non ci è piaciuta, bensì crediamo che Hannibal la preferirebbe così. Questa serie più unica che rara è arrivata ad uno stop, potrebbe venire comprata da Netflix o da altri, e proseguire, oppure potrebbe fermarsi qui. E Bryan Fuller, creatore della serie, si è tenuto aperte entrambe le porte in grande stile.
Nessuno si aspettava un successo di questa portata quando Hannibal è nata, nel 2013. Lo scopo non era quello di farne una serie popolare, e si capisce subito dalla scelta degli attori, eccezionali ma non popolari, e non americani. Al confine fra il raffinato ed il macabro, questa serie si è presentata diversa da ogni altra cosa sin dalla prima stagione. Può disgustare e far innamorare di sé, anche contemporaneamente. Fuller ha sempre detto che quel tocco eccessivo che porta al grottesco è voluto, che la serie vuole in questo modo anche divertire, a modo suo. 
La terza stagione ha portato al culmine il rapporto fra Graham e Lecter, da sempre il fulcro centrale della narrazione. Per la prima volta ci è stata data la possibilità di vedere qualche sfaccettatura nascosta dello psichiatra cannibale, qualche eco del suo passato e qualche segno di debolezza. Parallelamente abbiamo seguito Will nel suo percorso dapprima alla ricerca di risposte dopo l’accoltellamento a casa di Lecter, poi nel suo fallimentare tentativo di dimenticare il rapporto morboso con lo psichiatra e mettere su una famiglia normale e, infine, nell’oblio.  Lo stesso Bryan Fuller ha definito Hannibal “una vera e propria storia d’amore”, un amore che non si può negare ma che pur sempre esiste nella concezione di Hannibal (basta considerare la sua concezione di cena per temere di scoprire quale sia la sua concezione di amore). Alla base di questo sentimento c’è il presupposto che Hannibal Lecter non è alienato dagli altri personaggi, c’è molto di lui in Will Graham, apparentemente la persona più angelica del pianeta, e Graham vive in un continuo tentativo di provare a se stesso che lui non è come Lecter, che non è soggetto alla sua attrazione gravitazionale.
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In questo gioioso quadretto di sane relazioni si inserisce Francis Dolarhyde (Richard Armitage, in un' interpretazione a nostro avviso meravigliosa), una sorta di ammiratore che, ovviamente, perseguita e tenta di uccidere. Non è il primo pseudo-ammiratore o imitatore di Hannibal nella serie, e non è il primo di loro che vorrebbe farlo fuori.  La differenza sta nell’incredibile dettaglio con cui questo personaggio viene sviluppato, a partire dalla sua relazione con Reba McClane, che permette di narrare ogni aspetto del Red Dragon e dell’uomo problematico che lo ospita. 
Nel season finale, Dolarhyde stesso diventa lo strumento con cui la relazione fra Graham e Lecter viene conclusa, o comunque portata ad un nuovo livello. La fotografia è sempre stata uno dei punti di forza di questa serie, con uno stile veramente particolare. Nella scena finale questa caratteristica viene sfruttata al meglio. Lo scontro fra i due e il Red Dragon ha esattamente il sapore di una caccia di gruppo, sembra di vedere un documentario o una danza ancestrale in cui Will e Hannibal si omaggiano continuamente a vicenda (ad esempio Will morde il collo di Dolarhyde), abbattendo la preda
La serie si conclude con una presa di consapevolezza di Will. Egli realizza che non potrà mai reprimere il legame empatico che lo lega ad Hannibal e li rende così simili, né sembra più volerlo fare, ma si rende conto che tutto questo non è un bene per nessuno, e deve finire. La caduta dalla scogliera, che si tratti di un duplice suicidio o di un omicidio-suicidio, aspetto non da poco, mette la parola fine alla serie. 
Oppure no. Infatti, nella scena dopo i titoli di coda, vediamo Bedelia seduta ad un tavolo imbastito la cui principale portata è la sua stessa gamba. Il tavolo è apparecchiato per altre due persone, che siano Will e Hannibal? In che momento della narrazione avviene quella scena? Lo scopriremo soltanto se qualcuno salverà questa serie. 

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Giada Rossi

Laureata in Astronomia, aspirante Astrofisica. Curiosa di natura. Scrivo soprattutto di scienza, ma preferisco parlare di cani buffi.

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