Greta Gerwig parla di Barbie ai Golden Globe e dei timori su Le Cronache di Narnia per Netflix

Greta Gerwig potrebbe aver concluso un anno da record per lei, con il successo al botteghino di Barbie, eppure la sceneggiatrice e regista ha rivelato di sentirsi intimidita dal suo prossimo progetto, l’adattamento per Netflix del classico per bambini di C.S. Lewis, Le Cronache di Narnia.

Greta Gerwig su Le Cronache di Narnia

“Sono leggermente nel panico perché ho davvero un grande rispetto per Narnia”, ha dichiarato Greta Gerwig qualche giorno fa su Le Cronache di Narnia “Amavo così tanto Narnia da bambina. Da adulta, C.S. Lewis è un pensatore e uno scrittore. Sono intimidita dal fare questo. È qualcosa che sembra un motivo valido per sentirsi intimiditi.”

“Come persona, da Inglese quale sono, provo un particolare desiderio di farlo correttamente… è come quando gli americani recitano Shakespeare. C’è una leggera sensazione di riverenza e come se forse dovessimo trattarlo con cura extra.”

Gerwig aveva già espresso la sua paura nel realizzare la serie Netflix su Le Cornache di Narnia a luglio, si era espressa così:

Ne ho davvero paura, il che sembra un buon punto di partenza. Penso che quando ho paura, è sempre un buon segno. Forse quando smetterò di avere paura, vorrà dire ‘Okay. Forse non dovrei farlo.’ No, ne sono terrorizzata. 

Greta Gerwig

I Golden Globes 2024

Gerwig stava parlando di Le Cronache di Narnia appena tre giorni dopo che Barbie ha vinto il premio Cinematic and Box Office Achievement ai Golden Globes per il suo eccezionale incasso globale di $1,442 miliardi nel 2023.

“È stato molto meraviglioso ed emozionante poter salire sul palco con il gruppo che ha realizzato il film”, ha detto riguardo alle premiazioni al Golden Globes 2024 per gli incassi ottenuti dal film al botteghino.

“Ciò che volevamo soprattutto era connetterci con le persone, e far sì che le persone condividessero un’esperienza nelle sale cinematografiche. Anche se questo è un premio completamente nuovo, sembrava che fosse il premio giusto per onorare questo, che è sempre stato quello che volevamo fare.”

La battuta di Jo Koy su Barbie

Il comico ospite dei Golden Globes, Jo Koy, è stato criticato per una battuta domenica sera in cui ha paragonato Barbie a Oppenheimer dicendo che quest’ultimo film “si basa su un libro di 721 pagine vincitore del Premio Pulitzer sul Manhattan Project, e Barbie è una bambola di plastica con grandi tette.”

Interrogata sui suoi pensieri riguardo alla frecciata, Gerwig è rimasta impassibile.

“Bè, non ha torto. Lei è la prima bambola prodotta in serie con il seno, quindi aveva ragione. E sai, penso che gran parte del progetto del film fosse improbabile perché parla di una bambola di plastica… La bambola Barbie dalla sua commercializzazione non ha personaggio, nessuna storia, è lì per essere proiettata su di lei”, ha detto.

“L’illuminazione che [la creatrice di Barbie] Ruth Handler ha avuto quando guardava sua figlia giocare con le bambole, è stata rendersi conto, ‘Mia figlia non vuole fingere di essere una madre. Vuole fingere di essere una donna adulta. Barbie è nata intorno dal 1959. E’ stata una cattiva ed è stata un’eroina. Ma sembrava che in un certo senso, anche se sembra così superficiale, fosse un luogo così ricco da cui partire.”.