Hail to the king, Godzilla è tornato! Dopo molti mesi di attesa, abbiamo finalmente visto il nuovissimo film del mostro radioattivo: dimenticate la brutta copia del 1998, questo è il vero erede di Godzilla.
Il nuovo lungometraggio dedicato al colossale lucertolone ha fatto centro e vi diciamo subito il perché. La cosa che più ci è piaciuta è la fedeltà e il rispetto per la versione originale giapponese, tanto per farvi capire la prima volta che il mostro viene nominato è chiamato Gojira, come è conosciuto sul suolo nipponico. Ma non si tratta solo di questo. Il nuovo aspetto di Godzilla è l’esempio perfetto per capire cosa intendiamo. Nonostante abbia un design più moderno, si mantiene fedele alla versione originale degli anni 50, risultando un evoluzione rispettosa del mostro autentico. Stessa storia per tutta la pellicola che si presenta come un film moderno su Godzilla, ma allo stesso tempo incarna perfettamente l’eredità spirituale dell’età d’oro giapponese, quando il vecchio Gojira combatteva contro altri mostri ed alieni pronti a distruggere la Terra. Quest’ultimo punto è un'altra cosa che abbiamo apprezzato. Questo film ha infatti come fulcro la lotta fra i Kaiju, abbandonando la trita e ritrita storia della creatura impazzita che distrugge tutto senza uno scopo. Qui i mostri hanno un obiettivo e non distruggono per il piacere di farlo, sebbene spesso lo facciano senza neanche accorgersene, soltanto camminando per una città, ignorando gli attacchi delle armi umane che per colossi del genere risultano fastidiose quanto una puntura di zanzara. L’idea di potenze della natura non controllabili dall'uomo si incarna bene nelle creature che popolano il film. Quando vedrete per la prima volta Godzilla contro l’antagonista del film, un essere chiamato MUTO (che sta per Massive Unidentified Terrestrial Organism), vi verranno i brividi nel vedere questi due titani scontrarsi. Altra chicca del film sono alcuni tipi di inquadrature, fatte apposta per ricordare le vecchie sequenze dei combattimenti fra mostri in mezzo alle città in pieno stile dei film sui Kaiju del passato.
Purtroppo questa pellicola non è tutta rose e fiori, e la colpa è degli uomini. La prima mezz'ora di film risulta un po’ lenta, anche se dopo si riprende alla grande, ma non mancheranno diverse scene dedicate ai personaggi umani tirate per le lunghe dove il vostro unico pensiero sarà:“vogliamo vedere i mostri combattere!”.
Il cast è di ottimo livello, troviamo infatti i futuri nuovi Avengers, Quicksilver e Scarlet Witch, rispettivamente Aaron Taylor Johnson e Elizabeth Olsen come coppia di protagonisti, Bryan Craston che tutti conoscerete per il suo ruolo di protagonista in Breaking Bad nei panni di un ingegnere nucleare padre del personaggio di Johnson, e un ottimo Watanabe Ken nei panni di un ricercatore che qui vediamo anche simbolicamente come il portavoce della leggenda di Gojira, date le sue conoscenze in materia.
Come dicevamo prima avremmo voluto più spazio per i mostri, ma una nota positiva è che a differenza di film come Transformers, dove i protagonisti umani rubano la scena ai robot, qui invece gli umani restano sempre spettatori che hanno come ruolo primario quello di farci vedere l’inarrestabile potenza della natura incarnata dai mostri con gli occhi di persone comuni; non sono eroi (anche se qualche piccola soddisfazione riescono ad averla) e non possono competere contro le enormi creature.
Gli effetti speciali del film sono davvero notevoli lasciando lo spettatore a bocca aperta in diverse scene.
Infine vogliamo approfondire un attimo la figura del vero eroe e protagonista del film, ovvero Godzilla.
Il film del regista Gareth Edwards colpisce nel segno con una storia godibile per tutti ma soprattutto per gli appassionati del re dei mostri che avranno finalmente una versione degna del passato.