Godzilla e Kong – Il nuovo impero: il ritorno del Re | Recensione

Nel 2021 Legendary è riuscita a portare al punto il suo MonsterVerse, con il tanto atteso film crossover Godzilla vs. Kong. Seguendo il modello base di un universo condiviso, ha presentato i due personaggi principali in film incentrati su di loro, per poi farli scontrare. E il risultato è stato piuttosto buono, nonostante la sfida titanica (nel senso di produzione). Naturalmente non ci si poteva fermare lì e quindi ora i due kaiju tornano in sala con Godzilla e Kong – Il nuovo impero, protagonista di questa recensione. Questo film deve raccogliere il testimone, regalare una grande esperienza cinematografica ai fan della serie e rilanciare il franchise. Ci sarà riuscito?

Godzilla e Kong – Il nuovo impero, di cosa parla questo nuovo film del MonsterVerse?

Dopo gli eventi del grande scontro tra i mostri, il mondo ha trovato un suo nuovo status quo. L’esistenza dei Titani è ormai parte della quotidianità, al punto che esistono assicurazioni contro i danni causati dalle loro incursioni. La Monarch studia tutti gli aspetti di questi fenomeni, esplorando nel frattempo la misteriosa Terra Cava e tutte le creature che la abitano.

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Recuperando quanto “deciso” dal film precedente, i due contendenti si sono divisi il pianeta in macro-territori. Godzilla ha scelto di restare sulla superficie, assumendo in tutto e per tutto il suo ruolo di protettore della Terra (anche se potrebbe fare più attenzione agli effetti collaterali del suo passaggio).

Kong è invece tornato nelle profondità del pianeta, alla ricerca infruttuosa di altri suoi simili. Ed è proprio dagli angoli più oscuri della Terra Cava che emergerà una nuova minaccia. Un Titano consegnato alla leggenda, che ha atteso tutta la vita una seconda occasione, accumulando potere. E ora è pronto.

Forse leggendo questo breve riassunto avrete notato che non abbiamo citato personaggi umani. Questo perché (qualcuno dirà “Finalmente“) Godzilla e Kong – Il nuovo impero sposta ancora più che in passato l’attenzione sui suoi Titani. Gli umani sono presenti e contribuiscono alla storia, ma anche a livello di minutaggio c’è davvero molto più spazio per i giganteschi mostri, anche rispetto alle ultime pellicole.

A guadagnarne da questa decisione è sicuramente Kong. Il primate prende un ruolo molto più centrale, diventando quasi il protagonista del film, con Godzilla a fare da comprimario di lusso. È lui il Re che ritorna del titolo di questa recensione di Godzilla e Kong – Il nuovo impero. Una piccola rivincita, visto che il capitolo precedente aveva una situazione opposta (e lo aveva decretato come sconfitto nello scontro). E questo si riflette anche nel villain, che è molto più legato a Kong che a Godzilla.

Preparatevi a dire “Sì, vabbè“

Si può tracciare una linea dai primi film di questa incarnazione dell’universo dei mostri fino a Godzilla e Kong – Il nuovo impero, che mostra una sempre più completa accettazione del genere. Se inizialmente sembrava esserci una sorta di “vergogna” nel fare un kaiju movie, nascondendosi dietro articolate trame umane, qui si arriva alla piena consapevolezza di quello che si vuole fare.

Parte del merito di questa svolta va ad Adam Wingard, regista degli ultimi due capitoli del MonsterVerse, che ha dimostrato un amore profondissimo per i personaggi e la loro storia. Sentimento che non fa altro che rinnovare con questo nuovo capitolo, allargandone la mitologia, aprendo ancora di più le porte del mondo che ha contribuito a sviluppare e scatenando davvero tutta la fantasia.

Di contro, ci troveremo tante volte a dire fra noi e noi “Sì, vabbè” con un necessario distacco ironico. Ci sono una lunga serie di soluzioni forzate, decisioni prese dai personaggi che sono necessarie alla trama ma che fanno tremare la sospensione d’incredulità (dal portare una ragazzina in una complessa operazione paramilitare in un territorio ostile alla logistica della Terra Cava, che non siamo sicuri di avere ancora capito benissimo).

Ma il punto è proprio questo, che Godzilla e Kong – Il nuovo impero non se ne preoccupa. L’obiettivo è creare una grande battaglia colorata e folle, aggiungendo tutto ciò che si può al mix. È probabilmente il film della saga con più mostri finora, anche più di Godzilla II – King of the Monsters. E a un certo punto vediamo proprio il Re dei Mostri fare una letterale mossa di wrestling a un altro kaiju. Possiamo davvero aggiungere altro?

Godzilla e Kong – Il nuovo impero però sembra temporeggiare

Questo film è quindi probabilmente il meno “intellettuale” della saga finora, che più abbraccia il divertimento puro, sebbene trovando una sua dimensione nell’omaggiare il passato di entrambi i giganteschi protagonisti. Senza contare una evidente influenza del primo Jurassic Park, quantomeno nella macrostruttura della pellicola.

L’eventuale giudizio quindi si rimette tutto alle aspettative dello spettatore (più del solito). Se la speranza è trovare un kaiju movie che racconti lo scontro tra l’uomo e la Natura o una delle diverse altre metafore che il genere ha assunto negli anni, come ad esempio è stato il recente Godzilla: Minus One, non è questo il film giusto. Ma se l’obiettivo è divertirsi assistendo a uno scontro di dimensioni – letteralmente – gigantesche, è assolutamente centrato.

Dove Godzilla e Kong – Il nuovo impero è carente è piuttosto nella (ri)costruzione del franchise. Come si diceva in apertura, il MonsterVerse è arrivato al punto con il film precedente, il traguardo che era nell’aria fin dal lancio della saga, dieci anni fa. Ora dovremmo essere in un momento di ripartenza, spinto da questa pellicola e da una serie TV che sta ricevendo buoni riscontri.

Godzilla e Kong – Il nuovo impero però non ci rimanda davvero al futuro. Allarga la mitologia sì, introduce nuovi personaggi, è vero, ma tutto è contenuto. È davvero difficile immaginare quale potrà essere il prosieguo di questa saga, ma siamo sicuri che i numeri aiuteranno a trovare la via.

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