Nel corso di Lucca Comics & Games 2021 come da tradizione è avvenuta l’assegnazione dei premi al Gioco dell’Anno e al Gioco di Ruolo dell’Anno. Due riconoscimenti molto importanti, che hanno celebrato altrettanti titoli che hanno saputo conquistare pubblico e soprattutto la giuria. Ma esattamente come funziona la scelta dei vincitori? E quali sono state le ragioni che hanno spinto a premiare quelli di quest’anno? Siamo stati a un incontro durante Lucca Comics & Games 2021 dedicato proprio a queste domande per saperne di più.
Il Gioco dell’Anno deve essere un “gateway”
Il mondo dei giochi da tavolo ha accolto tantissimi nuovi appassionati durante il 2020. La necessità di restare chiusi in casa a causa del lockdown ha spinto moltissime persone ad avvicinarsi con interesse rinnovato verso questo mondo, aprendosi a nuovi prodotti e generi. Di conseguenza anche l’offerta si è ampliata decisamente, con tanti titoli interessanti che hanno debuttato nel corso degli ultimi mesi.
Questa ‘riscoperta’ si sposa benissimo con l’approccio del premio Gioco dell’Anno. Lo spirito di questo riconoscimento è infatti celebrare i titoli che si rivolgono ai giocatori più casual, che fungano da punto d’ingresso (o “gateway” come più volte ripetuto durante l’incontro) per scoprire il settore più ampio.
Da un punto di vista tecnico, il processo di selezione parte dalle case editrici, che propongono i propri titoli migliori alla Giuria. Dopodiché i singoli membri hanno 80 giorni di tempo per fare i propri test e selezioni. L’obiettivo è scegliere una classifica degli otto titoli più meritevoli, assegnando dei punteggi a ciascuno. Dopodiché si mettono insieme le diverse liste, sommando i punteggi per scegliere i cinque finalisti.
Infine si tiene una grande riunione dei giurati in cui ci si confronta ‘partendo da zero’, senza più tenere conto necessariamente dei punteggi. Dopo discussioni e riflessioni arriva finalmente il momento di selezionare il vincitore.
I due Giochi dell’anno del 2021, o quasi
Quest’anno il vincitore effettivo del Gioco dell’Anno è stato My City. Si tratta di un titolo molto particolare, che segna una prima volta per il premio, perché si tratta di un gioco Legacy. Questi sono prodotti dove si interviene in maniera irreversibile sui materiali di gioco. Questo significa che si possono giocare solamente una volta o, come in questo caso, ciascuna partita si costruirà sulle basi della precedente.
In My City infatti si possono fare 24 partite che seguono un percorso continuo, legandosi direttamente alle scelte fatte in una sessione precedente. In realtà poi questo titolo offre anche la possibilità di una versione ‘eterna’ una volta arrivati alla conclusione, permettendo di rigiocare anche giunti alla conclusione, usando il retro del tabellone. Si tratta di un gioco che ha conquistato la Giuria proprio per la sua capacità di accogliere un pubblico generale, introducendolo al contempo a meccaniche più elaborate.
C’è però un’altra prima volta per il Gioco dell’Anno nel 2021. Oltre a My City infatti la Giuria ha voluto celebrare anche un secondo titolo con una menzione speciale. Si tratta di MicroMacro Crime City, un gioco incredibilmente semplice, caratterizzato da un’accessibilità estrema. Si tratta fondamentalmente di una versione da tavolo delle cacce al tesoro per immagini, alla Dov’è Wally?.
La Giuria ha scelto di premiarlo proprio per la sua facilità d’uso, che lo rende perfetto sotto quel criterio di “gateway” che citavamo più sopra. Tuttavia rientrando piuttosto al limite nella definizione di “gioco da tavolo” si è scelto di premiarlo a parte, senza includerlo nella corsa al premio vero e proprio.
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Il Gioco di Ruolo dell’Anno segue regole simili, ma non identiche
Anche per il Gioco di Ruolo dell’Anno il processo decisionale è molto simile, coinvolgendo una Giuria di esperti che valuta le proposte per poi elaborarle prima singolarmente e poi in gruppo. Al contrario del premio di cui sopra però, il criterio di accessibilità non è altrettanto fondamentale, sebbene sia comunque un fattore tenuto in conto dai giurati. Un’altra differenza è che i finalisti sono solamente tre di base, ma in caso di necessità si può allargare la lista. Quest’anno è andata proprio così, con ben cinque titoli in corsa per il riconoscimento.
In questo caso a portarsi a casa la vittoria è stato Broken Compass. La scelta è ricaduta su questo titolo non solo per la sua qualità effettiva, ma anche per la grande semplicità che lo caratterizza. Il Master può facilmente preparare un’avventura per i propri giocatori, che sono dotati di una scheda piuttosto agile da stilare e che facilita in maniera evidente l’immedesimazione nel proprio personaggio.
Come per il Gioco dell’Anno, anche in questo caso c’è stata una menzione speciale, per Kids & Legends. Questo titolo, come suggerisce il nome, è rivolto a un pubblico giovane ed è per questo eccezionale nell’avvicinare i piccoli (e i genitori) al mondo dei GDR. La scatola è ricca di materiale e tutto è progettato per immergersi piano piano divertendosi e scoprendo nuove meccaniche con il tempo. Non solo ma si tratta di un progetto estremamente accessibile a tutti i tipi di ragazzi e ragazze, tutti motivi per cui si è scelto di premiarlo.
Ora è tempo di girare la clessidra e fare ripartire il conteggio verso la prossima edizione del Gioco dell’Anno! E voi, concordate con le scelte della Giuria per il 2021?
- Sirignano, Riccardo (Autore)
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