L’ex attrice di The Mandalorian Gina Carano, con il sostegno finanziario di Elon Musk, ha intentato una causa contro la Disney lo scorso febbraio, sostenendo di essere stata licenziata ingiustamente a causa delle sue opinioni politiche. Disney ha risposto presentando una mozione per archiviare la causa, certa di avere diritto di non lavorare con chi esprime idee “ripugnanti e inaccettabile”. Sui suoi social, Gina Carano risponde a Disney asserendo che la società licenzia chi non è d’accordo.
Gina Carano risponde a Disney, vogliono “controlla quello che dici”
Sui social media, Carano ha risposto alla mozione della Disney, accusando l’azienda di discriminazione arbitraria e di voler controllare ciò che i dipendenti dicono e pensano. L’attrice sostiene che il Primo Emendamento non consente alla Disney di agire in questo modo. Carano ha scritto sui propri social che “Disney ha confermato quello che già sapevo, ti licenziano se dici qualsiasi cosa con cui non sono d’accordo”.
L’attrice sostiene che l’azienda “prenderà qualsiasi misura per avere il controllo di quello che dici, quello che pensi, oppure tenteranno di distruggere la tua carriera”.
Nella denuncia presentata a febbraio, Carano afferma che Disney l’ha licenziata dopo una serie di post sui social che paragonavano la presunta discriminazione per idee politiche di destra con l’Olocausto nella Germania di Hitler. Queste dichiarazioni arrivarono dopo che l’attrice si era rifiutata di incontrare un rappresentante dell’Alleanza Gay e Lesbica contro la Discriminazione e di presentare scuse pubbliche per avere usato dei pronomi (“boop/bop/beep”). Carano definì “campi di rieducazione” gli incontri con la comunità LGBTQ+, un altro paragone con la dittatura che molti hanno trovato fuori luogo. Da lì, la contrapposizione fra Carano e Disney ha continuato a inasprirsi.
A di là del giudizio sulle parole di Carano, Disney argomenta che, in quanto entità privata, ha il diritto di terminare il rapporto di lavoro con Carano senza violare il Primo Emendamento. Secondo l’azienda, un’impresa di produzione creativa ha diritto ad ampia deferenza nel decidere quali interpreti impiegare per esprimere i propri messaggi artistici.
Il Primo Emendamento protegge entrambi (?)
La causa intentata da Gina Carano contro la Disney solleva importanti questioni riguardanti la libertà di parola e il diritto delle aziende private di licenziare i dipendenti a causa delle proprie dichiarazioni. Ma sembra difficile che un giudice possa imporre a Disney di riassumere Carano, come l’attrice vorrebbe. In questo caso, il Primo Emendamento dovrebbe consentire sia a Carano di esprimere le proprie opinioni che a Disney non assumere una persona che si esprime contrariamente ai valori aziendali.
Ma la giustizia americana non manca mai di sorprendersi. Vi terremo aggiornati.
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