Il governo del giappone ha riferito lunedì che sta valutando la possibilità di aumentare il numero massimo giornaliero di ingressi consentiti nel paese al di sopra degli attuali 20.000. Il nuovo massimo potrebbe arrivare a 50.000, a partire da settembre. per l’ingresso turistico in Giappone.
L’emittente pubblica NHK ha anche riferito che il governo inizierà ad accettare nuovamente i turisti senza guide di persona a settembre. Questa proposta eliminerebbe l’attuale obbligo per i turisti di essere in un gruppo di visite guidate, a condizione che continuino a organizzare il viaggio tramite le agenzie di viaggio. Le agenzie continuerebbero a gestire gli orari dei loro clienti, che riceverebbero linee guida per prevenire la diffusione del COVID-19.
Le decisioni del governo
Il governo ha anche riferito lunedì che sta valutando di non richiedere più un test COVID-19 negativo ai viaggiatori che hanno ricevuto almeno tre vaccinazioni COVID-19 (incluso un richiamo). Attualmente, i viaggiatori (compresi i cittadini giapponesi di ritorno e i residenti) devono presentare i risultati negativi di un test effettuato 72 ore prima della partenza su un volo per entrare in Giappone.
Il Giappone ha riportato 343 morti per COVID-19 martedì, il record di un giorno più alto per il paese durante la pandemia finora. Il Giappone ha iniziato ad allentare le restrizioni all’ingresso COVID-19 per studenti stranieri e viaggiatori d’affari (se hanno sponsor) il 1 marzo. Inoltre, il governo ha aumentato il numero di persone (giapponesi e stranieri insieme) che possono entrare da 3.500 a 5.000 al giorno e ha ridotto il periodo di quarantena COVID-19 da sette a tre giorni. Il governo ha quindi aumentato il limite giornaliero a 7.000 il 14 marzo e di nuovo a 10.000 il 10 aprile.
Il governo ha quindi aperto il turismo ai gruppi di visite guidate esclusivamente il 10 giugno e ha aumentato il numero massimo giornaliero consentito di ingressi nel Paese da 10.000 a 20.000 persone. La misura di controllo delle frontiere iniziata a fine novembre era in risposta alla diffusione globale della variante Omicron di COVID-19. Il governo giapponese aveva anche esteso a febbraio le restrizioni alle frontiere, ponendo un divieto ai nuovi entranti stranieri, al fine di arginare lo spread.