Sta facendo molto discutere, negli Stati Uniti, un libro autobiografico di Leslie Jones, nella quale l’attrice e comica ha rivelato alcune controversie in merito al suo ruolo nel reboot tutto al femminile di Ghostbusters del 2016.
Disparità salariale e hating e razzismo online
Il libro, chiamato Leslie F*cking Jones, parla di disparità salariale, presunto razzismo e anche hating online:
“Durante la lavorazione mi è stato detto chiaramente che ero fortunata a partecipare a quel film, ma onestamente pensavo: ‘non sono obbligata a partecipare a questo film’, soprattutto perché sono stata pagata molto meno di Melissa McCarthy e Kristen Wiig“, si legge nell’autobiografia. “Senza offesa per loro, ma la mia prima offerta era di fare quel film per 67.000 dollari. Ho dovuto lottare per ottenere di più (alla fine ho ottenuto 150.000 dollari), ma il messaggio era chiaro: ‘Questo film ti farà esplodere, dopo questo ti conosceranno tutti’, tutte queste stron*ate. Come se non avessi già decenni di carriera di successo alle spalle”.
Secondo l’Hollywood Reporter, il reboot di Ghostbusters avrebbe avuto un budget di 154 milioni di dollari, di cui 14 milioni sarebbero andati alla sola Melissa McCarthy, mentre il regista Paul Feig avrebbe guadagnato oltre 10 milioni di dollari. Ma la disparità salariale, come dicevamo, non è l’unico fattore che ha infastidito Leslie Jones.
L’attrice ha rivelato che dopo l’uscita del film ha dovuto eliminare il suo account Twitter a causa di continui insulti razzisti e tentativi di hackeraggio, al punto che dovette intervenire Jack Dorsey, l’allora CEO di Twitter.
“Ho cercato di reagire, ero una comica, ero abituata a essere disturbata da qualcuno, quindi per ogni stron*ata su Twitter avevo una risposta. Non posso credere che qualcuno faccia queste stron*ate a qualcuno, a chiunque, per lavorare. È terribile. Sono in un film. Minacce di morte per una cosa così piccola?”, si legge nel libro.
Leslie Jones contro Jason Reitman, regista di Ghostbusters: Legacy
L’autobiografia di Leslie Jones ha criticato anche il reboot Ghostbusters: Legacy (uscito negli USA col nome di Ghostbusters: Afterlife). In particolare l’attrice non ha gradito le parole del regista Jason Reitman. Questi aveva promosso la pellicola come “una lettera d’amore agli acchiappafantasmi, per restituire ai fan il franchise”. Jones ha definito la dichiarazione di Reitman come “imperdonabile”, in quanto ritenuta un tentativo di sminuire il lavoro fatto nel 2016.
Sebbene Reitman abbia cercato di fare chiarezza sulle buone intenzioni della sua dichiarazione nel 2016, Jones ritiene che “oramai il danno era stato fatto”.
“L’idea di restituire il film ‘ai fan’ è stato un chiaro grido a tutti quei perdenti che ci hanno perseguitato per aver realizzato un film interamente al femminile”, si legge nel libro.
- Jones, Leslie (Autore)
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