Come sapete il Nerd è cultura, cultura nel senso ampio. L'utilizzo della ragione e del sentimento nell'arte, possiede la capacità di analizzare e comprendere a un livello profondo, ci auguriamo, più forme artistiche oltre a quelle più classiche alle quali comunemente è associato: come fumetti, film o videogames.
Per questo, come spesso ci capita, siamo stati a teatro.
Lo spettacolo è stato molto appagante, ma ci torniamo dopo, ci torniamo dopo perché siamo Nerd.
E, durante la performance, ci siamo posti una domanda. Una domanda pesante, di quelle che posso cambiare per sempre il modo di pensare di una persona.
Cosa succederebbe se, improvvisamente, il mondo applicasse alla realtà le regole del Musical?
Seguiteci: voi state camminando e vi cade il grondante gelato alla nocciola che stavate per addentare, è una tragedia, ma è tutto normale fino qui.
Ma se di colpo le persone, i vostri amici e lo stesso gelataio cominciassero a cantare un'orecchiabile canzone anni ottanta sull'accaduto con tanto di coreografia acrobatica voi che fareste?
Magari le prime sedici volte vi unireste all'esibizione canora, ma poi? Persone che mentre voi parlate vi interrompo per cantare! Code infinite ovunque perché i camerieri o i commessi stanno finendo di ballare, case completamente inzaccherate di colori perché gli imbianchi non stanno fermi. La chirurgia tornerebbe al medioevo, nessuno potrebbe più fare castelli di carte, le biblioteche chiuderebbero per il troppo rumore, il caos.
Immaginatevi i film horror o gli action, completamente rovinati. Mercenari 2, il musical.
Quali potrebbero essere invece i lati positivi di un mondo dove la musica si ode indipendentemente dai lettori mp3 e tutti quanti hanno dei polpacci in grado di sgusciare un paguro?
Tenendo la regola fissa che in un modo come quello tutti “adorerebbero” i Musical, ci sarebbero più facce felici in giro e le batterie al litio dei lettori MP3 durerebbero molto di più.
Avremmo tutti una voce melodiosa e probabilmente i classici della Disney guadagnerebbero dieci volte di più. Non costa niente sognare.
Conosciamo tutti il capolavoro sentimentale per eccellenza Ghost: il film del 1990 diretto da Jerry Zucker e interpretato dallo scomparso Patrick Swayze e dall'avvenente Demi Moore, bene.
Noi siamo stati alla sua trasposizione teatrale, a Milano, al Barclays Teatro Nazionale, l'opera verrà riproposta fino al 22 Dicembre per poi spostarsi a Torino e, successivamente, a Roma.
Ma cosa ne pensiamo?
Ne siamo rimasti affascinati, in particolare per le soluzioni registiche ( il “colpevole” è Stefano Genovese) e le scenografie (Matteo Piedi), veramente impressionanti, per non parlare poi del poster di Star Wars!
La trama di Ghost, che conosciamo tutti, è ricalcata fedelmente. Le tragiche vicende di Sam Wheat e Molly Jensen sulle note di Unchained Melody sono le medesime che ci hanno fatto innamorare oltre vent'anni fa e forse, grazie anche questo, lo spettatore riesce a soffermarsi sui particolari che compongono l'esibizione andando oltre la storia.
Sam (interpretato da Salvatore Palumbi) e Molly (Ilaria Deangelis) formano un'alchimia rara sul palco, la coppia di attori riesce a trasmettere la passione con la quale i due innamorati vivono il loro dramma.
Ma non dimentichiamoci di Oda Mae Brown (Loretta Grace) ruolo che fu di Whoopy Goldberg e che qui viene trasposto in maniera esplosiva, unica e luminosa.
Menzione speciale però va a Carl Bruner, il malvagio, (Cristian Ruiz) che ci ha particolarmente convinto, emozionato e, perché no, anche divertito.
A lui è dato il felice compito di interpretare la melodia più orecchiabile, quella che continuerai a sentire una volta fuori dal teatro insomma.
Non possiamo quindi che consigliarvi di montare in auto, imparare una coreografia e piroettare verso il teatro alla ricerca di Ghost!
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