La settima stagione di Il Trono di Spade si è conclusa da diverse settimane ma continua ad essere uno tra gli argomenti più caldi del web. Indipendentemente dai pareri contrastanti che possono suscitare trama ed avvenimenti di questa penultima stagione, è uno solo l’argomento, potenzialmente marginale, che infiamma gli animi della maggior parte degli appassionati del Trono. Si tratta dei corvi super-veloci utilizzati come “posta celere” in tutta Westeros. E’ inutile nasconderlo, la rapidità con cui è stato recapitato il messaggio da Forte Orientale a Roccia del Drago, con il conseguente tempestivo intervento della “cavalleria alata sputafuoco”, ha dato fastidio a molti. D'altronde questo sesto episodio aveva tutte le carte in regola per essere all'altezza delle aspettative costruite intorno all'incontro fuoco-ghiaccio negli anni: non morti, estranei, freddo, sette tra i personaggi principali riuniti in una sola scena, draghi. Ma ecco che una nota stonata, un piccolo dettaglio come un messaggio recapitato troppo velocemente, rischia di rendere tutto vano. Non c’è da stupirsi quindi che il web sia in fermento, con teorie e calcoli che cercano di ovviare al gap temporale o ridicolizzarlo ulteriormente. Abbiamo deciso quindi di fare chiarezza su tutto quello che circola, calcolando, nel modo più scientifico possibile, velocità, distanza e tempo realmente impiegato dal corvo di episodio sei per giungere alla Regina dei draghi. Abbiamo davvero a che fare con una nuova magica specie supersonica? Forse no.
Da dove cominciare? Rispolverando i problemi di fisica di base ci possiamo facilmente accorgere come questo nostro dilemma sia assolutamente simile ad alcuni dei problemi che vengono propinati a scuola a ripetizione. Quelli del tipo: “Il treno viaggia da Bologna a Salerno a velocità costante per tot ore..” Ve li ricordate? Ecco il principio è lo stesso.
Per ottenere la velocità a cui si muove il treno (il corvo nel nostro caso) si divide la distanza percorsa per il tempo impiegato. Similarmente, per ottenere il tempo, bisogna dividere la distanza per la velocità.
La prima cosa da fare quindi è andare a calcolare, con esattezza, il chilometraggio che questo ha volato per giungere a Roccia del Drago, dove si trovava Daenerys, partendo da Forte Orientale. La serie TV, purtroppo, non ha mai rilasciato mappe ufficiali ed è spesso stata confusionaria sulle distanze tra località di Il Trono si Spade, quindi abbiamo deciso di basarci su mappe in scala e riferimenti presi dai libri.
Partendo da un’affermazione del buon Samwell Tarly infatti, sappiamo con quasi assoluta certezza, che la barriera attraversa Westeros da parte a parte per 300 miglia, 483 Km approssimando. E’ bastato quindi settare questa lunghezza come riferimento da utilizzare in un programma di analisi di immagine (Image J) per ottenere la distanza, in linea d’aria, tra il forte dei Guardiani della notte e il castello dei Targaryen. Approssimando per difetto, il corvo deve aver percorso la bellezza di circa 3.000 Km prima di giungere alla meta.
Ora, visto che non è in alcun modo possibile ricavare dall'episodio l’effettiva durata del volo del corvo fino a Roccia del Drago, almeno non in modo scientificamente accurato, dobbiamo fronteggiare il problema da un’altra prospettiva. Vogliamo realismo e lo avremo!
Non siamo a conoscenza del tempo di volo, ma possiamo far riferimento alla velocità massima mai registrata da un corvo addestrato, ovvero circa 72 Km/h.
Applicando la formula sopra descritta otteniamo che, se a Westeros avessero i nostri stessi corvi, questi impiegherebbero 42 ore di volo per la tratta Forte Orientale- Roccia di Drago, mantenendo la velocità costantemente al massimo per tutto il viaggio. Anche se presupponessimo la superiorità dei corvi di Westeros rispetto ai nostri, in grado quindi di reggere veramente questi ritmi di volo, il risultato sembrerebbe comunque non conciliarsi alle tempistiche della serie.
Basandoci sulla luce nel cielo durante l’episodio da schermo sembrano passate poco meno di 24 ore da quando Gendry ha comunicato le necessità di spedire un corvo all'arrivo di Daenerys.
Molte meno delle 42 necessarie al nostro corvo per recapitare il messaggio, a cui vanno aggiunte ulteriori ore di volo in groppa ai draghi e vari tempi morti (come quello utilizzato da Dany per indossare il bel cappotto di pelliccia).
Non dobbiamo però farci ingannare perché il tempo trascorso prima dell’arrivo dei draghi potrebbe essere più lungo. Prima di tutto non possiamo escludere che sia passata più di una notte, anche se non mostrata in video. In secondo luogo, dobbiamo considerare che le ore di giorno e di notte potrebbero essere molto più lunghe di quelle a cui siamo abituati. Non sappiamo l’esatta posizione di Westeros nel mondo o la durata delle giornate a seconda delle stagioni, ma le 24 ore prima dell’intervento di Dany potrebbero essere molte di più, (pensate alle giornate lungo i nostri Poli).
A supporto di tutto ciò considerare la velocità di congelamento del lago che ha bloccato l’avanzata dei non-morti. Poniamo che la temperatura media (tra giorno e notte) oltre la Barriera sia stata di circa – 34 °C, limite di sopravvivenza per un uomo ben coperto in condizioni di assenza di vento. Sappiamo anche che il ghiaccio del lago in questione doveva già essere spesso almeno 10 cm per sopportare il peso di Jon e compagni, ma meno di 30 cm per lasciar affondare l’armata di morti, il cui peso può essere paragonabile a quello di una macchina. Secondo svariati articoli, alla temperatura presente oltre la barriera, per far inspessire il ghiaccio di quei 20 cm mancanti per permettere l’avanzata dei non morti, sono necessari un minimo di 2 giorni. Esatto, dovrebbero servire un minimo di 48 ore per inspessire il ghiaccio a sufficienza per permettere il passaggio dell’orda zombie scalcianti. Cosa che se aggiunta alle considerazioni precedenti, rende quasi probabili la tempistiche del volo del famoso corvo (ormai non più) supersonico.
Ovviamente tutta questa speculazione è basata su dati ipotizzati, data la mancanza di misurazioni effettive, ma può essere usata come palliativo.
Insomma, se quel piccolo buco di trama creato per ragioni di sceneggiatura, vi infastidisce tanto da non farvi apprezzare la storia, non preoccupatevi!
Potrebbe essere meno surreale di quello che credevate, basta vederlo da prospettive più “scientifiche”.