“Ho visto cose che voi umani non potete immaginare”. Partiamo subito in quarta con il narrarvi di cose che per chi effettivamente non ha mai visitato il Giappone sono difficili da immaginare e, credeteci, la vostra mente non sarà più la stessa dopo aver ammirato alle luci sgargianti dei distributori automatici giapponesi. Perché, vedete, se non le conoscete non potrete mai immaginarvi le meraviglie (o gli orrori) contenute all’interno; abituati alle tristi macchinette presenti negli uffici, nelle stazioni o nelle università italiane, sempre con le solite quattro monotone bevande, non c’è modo di immaginarsi la varietà presente sul suolo nipponico.
I distributori automatici giapponesi sono ovunque: se in Giappone non troverete un cestino per l’immondizia manco a pagarlo, invece troverete ad ogni angolo, anche nel più dimenticato, una macchinetta piena di bibite di ogni tipo, sia calde che fredde. Vista infatti la quasi non esistenza di bar e gli alti costi del caffè come lo intendiamo noi, troveremo caffè, caffè latte e anche tè vari (compreso tè con latte) in ogni distributore e, ovviamente, in lattina.
Altra bevanda molto famosa in Giappone è la Calpis, una bevanda ricca di calcio e fatta con il latte in polvere. Onestamente non è da consigliare perché il sapore è un mix violento di latte e bevanda gassata dolciastra con un pizzico di sapore acidulo simile a quello dello yogurt bianco.
Ma non è tutto oro quello che luccica.
Infatti fra le tante bevande che abbiamo avuto modo di assaggiare ne esistono infatti alcune molto pericolose. E’ stata creata una scala simile a quella Mercalli per capire il grado di rischio che si corre assaggiando certi liquidi misteriosi. La scala va da 1 a 5 e ogni livello ha un suo nome: si va dal livello 1 ovvero uova marce (il rischio di avvelenamento è basso al 5, che vuol dire vedere la morte in faccia e una sicura perdita quasi permanente del senso del gusto.
Prima vi abbiamo parlato della Fanta White. La Fanta White fu trovata dal sottoscritto confinata solamente in una macchinetta sperduta nella zona di Kamakura, dove esiste la statua del grande Buddha, probabilmente ce l’aveva sigillata lui per evitare che il male si diffondesse. Sfortunatamente avevamo con noi i 100 yen spezza sigillo e incoscientemente la liberammo. Premessa: la lattina è muccata, potete già immaginarvi cosa può essere…lo avete immaginato? Bene, perché non potete neanche lontanamente capire la sensazione provata nell’assaggiarla. Il modo migliore per descriverla è galatine sciolte dentro una bibita gasata. Non aggiungiamo altro se non che raggiunge il livello 3, equivalente allo Slurm. Altre bevande orripilanti coinvolgono la soda di tutti i tipi. La soda giapponese sa di Big Babol, gusto classico, sciolto e frizzante.
Infine arriviamo al disgusto supremo, qualcosa che non può essere stato concepito da mente umana ma deve provenire dalle profondità dell’Hel nordico, probabilmente la bevanda che, una volta diffusa, scatenerà il Ragnarok. Nonostante l’immagine della lattina sia abbastanza chiara, una mente razionale non può concepire una cosa tanto disgustosa e per questo la si assaggia, così come ha fatto il sottoscritto. Sulla lattina sono disegnati dei chicchi di mais: nella penombra della macchinetta da cui l’ho presa stentavamo a credere ai nostri occhi e con un guizzo di coraggio decisi di assaggiarla. Il disgusto non si può descrivere né scrivendolo e né a parole: quel liquido generato da chissà quale creatura lovecraftiana era brodo di mais caldo, con dentro chicchi di mais. L’inganno peggiore è che la lattina veniva camuffata fra una di caffè e una di tè proprio lì a fianco. In tutta la nostra esistenza mai bevanda più orribile fu assaggiata, l’orrore ancora ci fa svegliare urlando nel cuore della notte. Questa bevanda al mais raggiunge indubbiamente il livello 5 della scala, equivalente a bere un frullato di broccoli e cavolfiori durante una serata passata a guardare Dragon Ball Evolution ed Eragon, e pertanto viene incoronata “Regina del disgusto”.
Alla prossima bevuta, se il suddetto redattore sopravvive ai vari assaggi di nuove bevande misteriose.