Questa pellicola ha così tanti problemi a livello di sceneggiatura, montaggio, effetti, produzione e perfino distribuzione che davvero, non abbiamo idea da dove cominciare.
Forse conviene farlo da qualche settimana fa: Fantastic Four non era ancora uscito e nessuno poteva ancora giudicarlo, tuttavia i dettagli visti nei trailer e mostrati da mamma FOX non avevano convinto nessuno. L'inutile voce web di chi urlava “non giudicare se non hai visto il film” e che non voleva sforzarsi di capire che avere un'impressione basata su una presentazione non è giudicare un prodotto finito, risuonavano nel virtuale più forte che mai.
Ci sarà qualche spoiler su una storia vecchia di 50 anni.
Il giornalista che scrive colleziona gli albi dei Fantastici Quattro da sempre, perfino le Edizioni Corno degli anni 70 e l'orrida e mai dimenticata versione Ultimate e lasciatevi dire che per noi in redazione ogni notizia sulla pellicola è stata una coltellata nel petto.
Anche se la realizzazione della Cosa in CG poteva incuriosire vederla in movimento è stata un'altra di quelle famose coltellate.
Se chi urlava “non giudicare” ora urla ”ma i film non devono essere identici al fumetto” dobbiamo solo dirgli che ha ragione, ha ragione finché i film introducono cambiamenti rispettosi dell'opera originale o che almeno il “nuovo” contribuisca a fare intendere che tu regista abbia mai letto almeno uno dei fumetti.
Due sfumature che Josh Trank (il regista) e la Fox non devono aver giudicato come importanti. Fantastic Four sembra girato con lo specifico intento di fare un danno di immagine alla testata Marvel e ai suoi fan, uno dei pochi film “dolosi” della storia insieme al remake framebyframe di Psyco.
Se mai introdurranno il reato di “maltrattamento di opera originale” questa pellicola sarà il primo caso affrontato in corte suprema. E non parliamo dell'inutile polemica sull'etnia di Johnny Storm, ciò che non convince è la dinamica famigliare completamente annientata.
I Fantastici Quattro non sono super eroi, sono esploratori e prima ancora una famiglia, una famiglia con dei ruoli ben delineati, ruoli che non basta risvegliare nella mente dello spettatore con una gara di macchina, un colpo di baseball o dettagli simili già visti perfino nei flop precedenti.
Le dinamiche famigliari del quartetto sono ciò che lo rende unico, affascinante e complesso, profondamente differente dagli altri “super gruppi” e, anche questo, nella pellicola di Trank è del tutto ignorato.
E allora facciamoli tutti della stessa età, togliamo il rapporto intimo fra Reed e Susan, azzeriamo l'aspetto materno della donna, la gelosia di Ben, il rispetto che gli altri provano per Reed, il rapporto di odio/amore tra La cosa e Johnny, tutto questo non c'è e la trama non porta a crearlo.
Come non c'è una backstory per Victor Von Doom, come non c'è un carisma, una spiegazione dei suoi poteri e il suo odio, come non c'è il suo orgoglio (tanto da voler condividere il primo viaggio nella zona negativa con gli altri, addirittura con Ben conosciuto un attimo prima, e portando una bandiera americana), vi basta conoscere superficialmente Destino per capire che tutto questo è quanto più si allontana da tutto ciò che rappresenta.
Non c'è un viaggio per Susan, infatti la donna invisibile non andrà mai nella “Zona Negativa” ma si trasformerà per l'esplosione del viaggio di ritorno degli altri. Non c'è una trama, non ci sono i poteri di Reed, dettaglio che si può evincere dal trailer o dai poster, in nessuno di essi si vede Reed allungarsi. Sapete perché? Perché la FOX ha pensato fosse troppo incredibile, poco serio per il tono di qualità e credibilità che volevano conferire alla pellicola e anche nel film non li vedremo praticamente mai.
Così come non vedremo applicato il suo vero super potere, l'intelligenza (cosa che la faccia dell'attore non aiuta a far trasparire).
Un'altra mossa furba della FOX e Trank (poco importa che abbiamo litigato, la colpa è di entrambi) è non dare dei pantaloni a Ben: dettaglio centrale per un personaggio che lotta disperatamente per essere considerato ancora umano, non è un mostro, un animale, è un uomo ed è anche per questo che indossa vestiti, che vuole farlo.
Questa pellicola è nata senza rispetto e sapete da cosa si capiva più che dal cast e dai trailer? Dai fastfood. La prima volta che si è sentita la voce della Cosa è stato in uno spot per Wendy's , la prima volta che si è vista la Torcia Umana in fiamme era in poster di un ristorante messicano e Reed si è allungato la prima volta per tenere in mano una colazione.
E poi è uscito il film. Questa è la differenza.
È uscito un film con una trama già vista, che occupa i suoi primi tre quarti a presentare i personaggi senza approfondirli, che li fa incontrare per la prima volta a cinquanta minuti dopo l'inizio e tu guardi l'orologio pensando che non potrà terminare di lì a poco e in maniera soddisfacente, un film senza una morale e con uno dei combattimenti finali peggiori della storia del cinema.
Fantastic Four non è un film, è un insulto all'intelligenza dello spettatore medio e un tradimento per l'appassionato, un errore che mai sarebbe dovuto accadere, uno spreco di tempo per chi guarda e per chi ci ha lavorato, una scusa mal celata per mantenere i diritti di un'opera che dovrebbe tornare alla Marvel.
Definirlo in qualche modo collegato ai personaggi della testata Marvel è uno spergiuro ed è probabilmente questo il motivo per il quale la Fox non ha voluto coinvolgere Stan Lee nel progetto.
Non vi diciamo tutto questo ardenti di una fiamma Nerd, ma con un pacato e calcolato terrore che potrebbero fare un sequel.
Noi passeremo il resto della nostra vita cercando di dimenticarlo.