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Everything Everywhere All at Once arriva al cinema in Italia

Il "film definitivo sul multiverso" debutterà a ottobre in Italia

I Wonder Pictures annuncia il poster e il trailer di quello che la stampa americana ha definito “il film definitivo sul Multiverso”. Everything Everywhere All at Once arriva in Italia al cinema il 6 ottobre, dopo aver sbancato il botteghino negli Stati Uniti (in tutte le possibili dimensioni e linee temporali).

Everything Everywhere All at Once arriva in Italia: ecco trailer e poster

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni. Ha una figlia adolescente cresciuta troppo in fretta, un padre con i primi segni di demenza, un matrimonio che sta per finire. Ma un semplice controllo fiscale la porta in un’avventura mozzafiato nel Multiverso. Dovrà sconfiggere un nemico formidabile, riunire la sua famiglia. E salvare gli universi.

Con questa premessa originale, Everything Everywhere All at Once ha incassato oltre 65 milioni di dollari negli Stati Uniti, il miglior incasso di A24 di sempre. Merito del successo senza dubbio va alla coppia di registi The Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert, già autori di Swiss Army Man, con i fratelli Russo (registi degli ultimi due Avengers) come produttori.

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Ma agli amanti del cinema basterà leggere il nome del cast per sapere che questo non è solo un film: è un evento. Protagonista infatti è Michelle Yeoh, leggenda del cinema orientale che di recente abbiamo rivisto in Shang-Chi. Insieme a lei torna al cinema dopo quarant’anni Ke Huy Quan, il Data de I Goonies e il compagno di Indiana Jones e il tempio maledetto. Ci sono poi James Hong, Stephanie Hsu e l’icona horror Jamie Lee Curtis.

I Wonder Pictures porta ora EEAAO in Italia per farlo diventare un instant classic come successo in America. Una storia che vuole raccontarci una storia in tutte le possibili dimensioni dello spazio, del tempo e dell’essere. Un film spettacolare e profondo, una commedia piena di arti marziali e un dramma familiare grande quanto il Multiverso. In altre parole, uno dei film più ambiziosi e attesi di quest’anno.

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Noi ci siamo già segnati la data sul calendario: il 6 ottobre 2022 arriva in Italia Everything Everywhere All at Once e noi non vediamo l’ora. Voi cosa ne pensate?

Bestseller No. 1
Police story 3: Supercop
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  • Jackie Chan, Michelle Yeoh, Maggie Cheung (Attori)
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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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Commenti

  1. Everything everywhere everyone : un film banale e confuso e mal riuscito. Visto al cinema in Belgio ieri sera, siamo usciti via dopo una quarantina di minuti.
    La storia pretende di essere originale e di creare un effetto di universi paralleli. Ma questo canovaccio è vecchio e logoro e l’abbiamo già visto nelle storie Marvel e nei romanzi di Murakami. Questo tipo di storia non impressiona più nessuno. Gli attori sono di grande squallore : Michelle Yeoh è sciatta e veste male con i capelli grigi e la vecchiaia che le lascia dei segni impietosi. Alcune donne invecchiando diventano più dignitose, mentre lei sembra una sguattera in pensione. La figlia , bruttina grassottella e complessata, fa parte del pezzo di mosaico del “politicamente corretto” che deve esserci in ogni film (è lesbica e deve nascondere la sua relazione omosessuale, che la imbarazza non poco ). Una irriconoscibile Jamie Lee Curtis , dilatata fisicamente, non convince neppure quando si muove come uno zombie. L’aria dei personaggi , nell’insieme del loro squallore e grigiore, pare un misto di “Brutti Sporchi e Cattivi” di Ettore Scola e “Dodeskaden” di Kurosawa. Ma in questi due film degli anni Settanta gli emarginati e perdenti non sfuggono al loro destino di vita di stenti . Qui invece nel 2022 il film Everything vuole che i perdenti della società cerchino rivincita e successo in altri universi paralleli . Un film da stroncare senza pietà e un guadagno di risparmio per il portafoglio di chi saggiamente decida di non andarlo a vedere. Purtroppo, dalla presentazione che ho appena letto su questo sito capisco solo che l’industria colonialista americana farà di tutto per imporlo al mercato cinematografico (del tipo il distributore italiano imporrà ad almeno una dozzina di cinema milanesi e rimani di proiettarlo contemporaneamente, segnale questo che indica l’ordine che il film “deve”essere visto. )

    1. Wow non ho mai letto tanta superficialità in un solo commento, e questo accanimento verso l’estetica delle donne poi da dove viene? “dilatata fisicamente”?? Lol. Perché per essere un attore devi invecchiare “dignitosamente” o essere magri? Siamo rimasti negli anni 90?
      Che poi parliamone, bruttina e grassottella magari per i tuoi standard, aggiungerei irrealistici e malati. Volevano rappresentare la teenager media, che non sono quelle che vedi su tikTok o instagram o visto l’aria vintage che ha il tuo commento, da qualche copertina di riviste di moda anni 2000 o le veline. Volevano rappresentare una famiglia normalissima, intrappolata nella loro routine, che cerca di superare i loro problemi interpersonali attraverso delle avventure metaforiche. Era l’intera trama del film che ovviamente avresti colto se l’avessi finito.
      Tra parentesi, se fossi rimasto per tutto il film, avresti capito ancora più chiaramente che il grigiore era una scelta stilistica perché in un altro universo Michelle Yeoh e la famiglia erano vestiti da attori stile red carpet ed erano favolosi tutti.
      Poi per il fatto che il multiverse sia un tema già visto va bene, ma cosa vuol dire, cosi è anche l’amore e altri diecimila temi. Non credo che si possa paragonare i vaghi tentativi della multi miliardaria Marvel, usciti abbastanza male, a questo film INDIE. Sono cose completamente diverse, in più questo era un tentativo riuscito, come poi si vede nella ultima parte del film.
      In pratica, non ascoltate questo Alex e andate a vederlo al cinema in lingua originale, VFX favolosi che con quei pochi artisti che avevano è già un achievement di per se, storia di un rapporto drammatico familiare fatta bene e delicatamente, scene di azione divertenti e non scontate, il tutto adornato da una cinematografia top notch.

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