Sono quasi 200 i paesi al mondo che stanno cercando accordi per ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ma un recente rapporto delle Nazioni Unite avverte che ciò potrebbe non bastare per evitare imminenti catastrofi climatiche. Presto, dice il rapporto, potrebbe essere necessario estrarre CO2 direttamente dall’aria che respiriamo.
L’impianto parte da un “contattore d’aria”, una struttura grande quanto un tir con un enorme ventilatore sopra, che spinge l’aria in una griglia dove scorre una soluzione di idrossido di potassio capace di catturare l’anidride carbonica. Queste sostanze vengono in seguito trattate chimicamente per ottenere una specie di pellet composto al 50% da CO2.
Dall’aria al carburante.
Questo pellet potrebbe essere nuovamente concentrato per poi essere smaltito ma questo non porterebbe alcun profitto economico e di conseguenza una grande difficoltà a trovare finanziamenti. Per poter quindi finanziare il progetto la compagnia ha sintetizzato un nuovo combustibile dalla CO2 raccolta, che potrebbe essere raffinato per sostituire benzina, diesel o carburante per aerei. L’utilizzo di questi carburanti reimmetterebbe l’anidride carbonica nell’atmosfera, ma essendo più puri eviterebbero di immettervi altri residui come zolfo ed azoto. In ogni caso un riciclo di CO2 nell’atmosfera sarebbe un passo avanti rispetto al continuo aumento della stessa.
Difficoltà per i finanziamenti.
Grazie a vari investitori, tra cui anche Bill Gates, la Carbon Engineering ha già speso 30 milioni di dollari per perfezionare il progetto, ed intende costruire un impianto su larga scala, alimentato energia pulita, che potrebbe estrarre anidride carbonica con meno di 100$ per ogni tonnellata d’aria.
La riduzione delle emissioni rimane tutt’ora il modo più pratico ed efficiente per evitare che i cambiamenti climatici in atto si aggravino sempre di più, ma molti sperano che nuove tecnologie come questa possano concorrere a fermare le catastrofi dovute al riscaldamento ambientale.