Spoiler Alert! Quando il regista, il soggetto e la sceneggiatura sono tutti e tre opera di Neill Blomkamp si ha l'assicurazione di trovarsi dinanzi un film di un certo livello e con un forte messaggio sociale. In fondo Blomkamp è stato il padre di District 9, che è in assoluto uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi dieci anni.
Difatti Elysium è un film registicamente impeccabile, pulito, dove la CG non è invasiva anche se presente. Non c'è mai un'esplosione di troppo o un Androide messo lì unicamente per far vedere come sono bravi i modellatori 3D. Questo si unisce a un ottimo lavoro di montaggio, che rende quasi tutte le scene concitate facilmente comprensibili, e tiene sempre alta l'attenzione dello spettatore, che non si annoia mai, dal primo all'ultimo fotogramma. E poi ragazzi, è ricco di citazioni, forse non tutte volute, ma sicuramente piacevoli per un occhio attento. Andiamo per ordine e spieghiamo un po' la trama.
Il mondo è ormai diviso: i poveri, sovraffollati, senza mezzi e in condizioni sanitarie al limite dell'umano vivono sulla Terra, mentre i ricchi e facoltosi, un piccolo gruppo elitario, vivono su Elysium, una stazione spaziale dove la tecnologia è così avanzata che tutti possono curarsi da qualunque malattia stendendosi in capsule mediche miracolose simili al sarcofago rigenerativo di “Stargate”.
Max (Matt Damon), ex ladro di macchine, dopo una massiccia intossicazione da radiazioni dovuta a un incidente sul lavoro, subisce un collasso degli organi interni e vede un abbassamento dell'aspettativa di vita a meno di cinque giorni. Su Elysium si guarisce anche dalle malattie terminali, per questo Max tenta di convincere Spider, il capo della mala di Los Angeles, a dargli un “biglietto”per una delle astronavi che tentano di portare, illegalmente, gli ammalati su Elysium. Tale Spider vive e lavora in un complesso fatiscente tappezzato da grandissimi schermi che ricordano la base nella zona Lo-tech dei ribelli di “Johnny Mnemonic”, ma senza le luci elettroniche da discoteca anni '90 e il delfino. Spider propone a Max un “lavoretto” per pagarsi il viaggio: prendere un ricco cittadino di Elysium che fa da pendolare sulla Terra e rubare tutti i dati immagazzinati nel suo impianto celebrale di memoria. Per fare questo gli impiantano un hard disk nel cervello (ancora più “Johnny Mnemonic”) e visto che è debilitato dalle radiazioni, in una sorta di "tre per due", gli avvitano sulle ossa un sistema di servo-scheletro idraulico che gli potenzia la forza. La vittima designata e scelta dallo stesso Max è il proprietario della fabbrica dove lavora: un magnate dell'informatica e della produzione di androidi che è in combutta con il Segretario di Stato Rhodes (Jodie Foster) nell'intento di riprogrammare il computer centrale di Elysium, cambiando i parametri del sistema e prendere di conseguenza il potere.
Il Segretario Rhodes metterà immediatamente alle calcagna di Max un suo agente infiltrato sulla Terra, tale Kruger, che equipaggiato con un sacco di giocattolini tecnologici, tra cui una specie di scudo-plasma-antri proiettile, tipo quelli di Halo (Blomkamp ha diretto i tre corti live action di Halo), e una katana che sembra piacevolmente uscita da un racconto cyberpunk di Gibson. Il tutto sembra promettere bene, ma in realtà più si avvicina al finale, più ci si rende conto che la trama, che all'inizio sembra solida e convincente, inizia a perdere colpi. Ci sono incongruenze sul funzionamento delle capsule mediche, che addirittura in una scena sembra riescano a resuscitare Kruger che ha letteralmente “ingoiato una granata”, ma nonostante questo pare che non ci sia speranza per tutti gli altri che muoiono negli scontri finali, e inoltre non si capisce come sette persone, divise in tre gruppi che si uccidono tra loro riescano a mettere a soqquadro l'intero palazzo del governo di Elysium e a far collassare tutto il sistema senza che un'orda di androidi da battaglia intervenga per difendere lo status quo.
Alla fine si conclude con il protagonista che muore per salvare il mondo riuscendo a cambiare i parametri del computer centrale e facendo diventare cittadini di Elysium tutti gli abitanti della Terra, in una scena senza patos, mentre la polizia, con tanto di Presidente di Elysium di fianco, fa irruzione nella sala del computer aprendo le porte blindate con una fiamma ossidrica, proprio come in "Alien 2". Alla fine, con una conclusione piena di buonismo, dove tutti vincono grazie al sacrificio dell'eroe e il cattivo, o meglio i cattivi, muoiono inevitabilmente, tutta la popolazione terrestre avrà la possibilità di curarsi con le capsule mediche miracolose dei ricchi della stazione spaziale.
Elysium si dimostra molto distante da District 9, il regista e autore pare che si sia allontanato dalla fantascienza di denuncia con cui lo avevamo conosciuto con la sua precedente pellicola, per ripresentarsi con un film “facile”, indubbiamente ben girato, montato e sicuramente entusiasmante, ma molto, troppo, vicino a qualunque altro film d'azione a sfondo fantascientifico e con l'unico pregio di essere qualitativamente migliore di tanti altri. Rimane l'amarezza di un Neil Blomkamp che delude le aspettative e che forse non ha avuto il coraggio di portare al cinema un altro film di ottima fantascienza e di denuncia come District 9.