Elspeth Tirel la Planeswalker ha una lunga storia. Una storia che nella lore di Magic: the Gathering ha avuto un nuovo capitolo in Strade di Nuova Capenna. La sua specialità sono le magie di comunione e protezione: incantesimi in grado di radunare armate devastanti.
Vuole trovare un luogo da chiamare casa per non viaggiare più attraverso il Multiverso. La sua ricerca sembrò finire su Theros dove divenne la campionessa del dio Eliod. Compì numerose imprese e uccise il falso dio Xenagos salvando la sua nuova casa, ma alla fine venne tradita e uccisa dalla sua stessa divinità.
Finì nell’Ade, ma a causa di Ashiok, si destò dal suo sonno e dopo diverse avventure riuscì a fuggire tornando nel mondo dei vivi. Grazie ad Ajani giunse nella città di Nuova Capenna, sul suo mondo natio, dove impedì a Ob Nixilis di prendere il controllo della metropoli e scoprendo anche come la città sopravvisse all’invasione dei phyrexiani. Ripercorriamo insieme le vicissitudini di questa Planeswalker dal mana bianco!
La ricerca di Elspeth di un luogo che possa essere casa sua
La nascita di Elspeth e la sua infanzia sono state molto difficili, al punto da farle odiare il posto in cui è nata: il Piano di Capenna. Elspeth è nata infatti in una prigione phyrexiana, molto lontano dalla grande città. Crebbe senza sapere cosa ci fosse fuori dalla prigione.
I prigionieri subivano continue torture dai phyxeriani, ma proprio quel piccolo mondo di terrore permise a Elspeth di diventare Planeswalker. Durante una delle tante ronde di tortura da parte dei carcerieri, Elspeth rispose d’istinto lanciando un incantesimo contro uno di loro.
Così Elspeth a soli tredici anni si ritrovò nella Cieca Eternità: era nata Elspeth Tirel la Planeswalker! Da quel giorno, e per molti anni, vagò per vari Piani, alla ricerca di un posto in cui fermarsi che potesse diventare casa sua. Fino a raggiungere Theros, una decina d’anni prima degli eventi narrati nel Blocco di Theros.
Qui Elspeth assistette alla battaglia tra gli dei Eliod e Purforos, inoltre entrò in possesso della Nemesi degli Dei, la spada di Porforus che cadde di mano al Dio durante la battaglia, finendo nel mondo dei mortali. Il vagare di Elspeth sembrò giunto al termine quando lei arrivò sul frammento di Bant.
L’arrivo tra i Frammenti di Alara
Nell’arco temporale della lore di Magic: the Gathering siamo arrivati ai fatti raccontati nel Blocco di Alara, di cui Frammenti di Alara è stata la prima di tre espansioni. Elspeth arrivò a Bant, uno dei cinque Frammenti di Alara. Si stabilì sulla regione costiera di Valeron, e per la prima volta si sentì in pace.
Qui iniziò l’addestramento, diventando cavaliere: la più giovane di tutta la regione. Intanto Elspeth non parlò mai delle sue capacità e del suo passato. Il suo equilibrio ebbe una prima rottura quando Elspeth trovò Ajani ferito vicino al proprio accampamento. Dopo averlo fatto curare, cercò di convincerlo a restare. Lui si rifiutò e mise in guardia la nuova amica: qualcosa di oscuro stava per arrivare.
Intimorita dall’avvertimento, andò a cercare informazioni al monastero rhox, trovandolo invaso da non-morti provenienti da Grixis, un altro dei Frammenti di Alara. Li sconfisse, e tornò col suo scudiero Aran verso Valeron per avvisare tutti.
Arrivarono giusto in tempo per unirsi alla battaglia: cavalieri e angeli di Bant contro non-morti e demoni di Grixis. Nello scontro l’esercito di Grixis sfondò le difese di Bant, e Aran venne ferito gravemente. Presa dall’agitazione, Elspeth usò la sua magia. Riportò in vita lo scudiero e polverizzò i nemici: la vittoria era conquistata.
Elspeth venne sommersa dalla gratitudine, e continuò a guidare l’esercito in diverse battaglie mentre stava avvenendo il Conflux, cioè la riunione dei Frammenti di Alara in un unico Piano. Proprio questa unione dei Frammenti cambiò qualcosa in Elspeth. Non si trovava più nel mondo paradisiaco che aveva trovato in Bant, ma in un altro mondo. Decise quindi di andare via.
Una nuova ricerca per Elspeth Tirel la Planeswalker: Cicatrici di Mirrodin
Elspeth si impose un esilio a Urborg, su Dominaria. Qui divenne una gladiatrice, sfruttando il suo addestramento per vincere facilmente. Un giorno arrivò a trovarla Ajani, che le chiese di tornare con lui su Alara per salvarla dai non-morti. Lei rispose che Alara non era più la sua casa, e rifiutò.
Ajani prima di andarsene però restituì all’amica la sua spada e l’armatura, che lei aveva lasciato su Bant. Quella notte Elspeth incontrò Koth, un Planeswalker originario di Mirrodin che si era scontrato con lei nell’arena. Le confidò che il suo Piano era stato conquistato da Phyrexia, e che lui doveva liberarlo.
I due iniziarono a cercare informazioni su come fermare i phyrexiani, arrivando allo studio di Venser, un umano Planeswalker abile nella creazione di artefatti. Costringendolo a seguirli, i tre arrivarono su Mirrodin. Qui videro il Mephidross, una palude di rifiuti chimici, immondizia e macchine rotte. E rimasero stupiti di come si stava allargando.
Alla fine raggiunsero la Torre di Ish Sah. Il loro obiettivo era distruggere i phyrexiani e trovare il golem Planeswalker Karn.
Una nuova speranza: trovare Karn
La Torre di Ish Sah era piena di phyrexiani, al punto che i tre dovettero fuggire.
Proseguirono le ricerche, spostandosi verso il nucleo di Mirrodin dove trovarono Tezzeret. Lui li portò in un luogo in cui diversi phyrexiani che facevano esperimenti sulle creature. Infuriata, Elspeth li distrusse tutti.
Liberò Melira, una reietta immune all’Olio Phyrexiano, l’olio creato per corrompere tutti i Piani con cui veniva a contatto. Seguono diversi combattimenti durante le esplorazioni successive, anche contro orde di phyrexiani di Tezzeret.
Alla fine trovarono Karn, contaminato dall’Olio Phyrexiano. Melira riuscì a purificare il suo corpo. Ma non poteva purificare il suo cuore, che era completamente corrotto dall’Olio. Ed ecco allora l’atto eroico di Venser: essendo malato e sapendo che non avrebbe avuto una vita molto lunga ancora, teletrasportò il suo cuore nel petto di Karn, sacrificandosi per curare il golem.
Karn ed Elspeth fecero il punto della situazione. Karn non poteva distruggere tutti i phyrexiani da solo, quindi chiese a Elspeth di organizzare una resistenza insieme a Melira. Obiettivo: purificare Mirrodin. Karn intanto avrebbe controllato altri Piani infettati dall’Olio. Elspeth e Koth continuarono a combattere i phyrexiani, ma vennero separati da Melira. Alla fine trovarono una bomba di mana, e la modificarono utilizzando gli appunti di Venser.
Volevano usarla per un attentato contro i Pretori, che si sarebbero radunati nella sala del trono per scegliere un nuovo Padre delle Macchine che sostituisse Karn. I due vennero però scoperti, Koth a quel punto andò avanti da solo. Impose a Elspeth di andarsene, e fece esplodere la bomba. Elspeth si ritrovò a vagare per la Cieca Eternità, e tornò a Theros.
Elspeth Tirel la Planeswalker ritorna su Theros
Arrivata su Theros ferita, Elspeth venne curata da alcuni sacerdoti. Questi le diedero un foglio, nelle loro intenzioni perché scrivesse una preghiera agli dei. Lei invece scrisse un lungo resoconto di quanto successo a Mirrodin, ormai diventato Nuova Phyrexia. Era destinato ad Ajani, ma sapendo che non avrebbe mai potuto farglielo leggere, lo infilò in una bottiglia che lanciò nella palude.
Vagò per Theros, alla ricerca di un posto dove conoscere gli dei del Piano e capirne le capacità. Iniziò dalla città di Aknos, dove si unì a un gruppo di mercenari. Qui la trovò Eliod, che cercò di ucciderla per riprendere la propria spada. Ma la magia di Elspeth lo respinse. Lui allora trasformò la spada in una lancia, che prese il nome di Nemesi degli Dei. Ordinò poi alla ragazza di farsi strada al suo Tempio a Meletis.
Il viaggio fu difficile: molti degli Dei del Piano erano stati corrotti da Xenagos, un satiro Planeswlaker, e ora volevano per se stessi la lancia di Elspeth. Nonostante ciò, lei arrivò al Tempio. Qui trovò l’idra Polikranos, che sconfisse. Questa vittoria le garantì un posto nel Tempio come Campionessa del Sole.
Qui per alcuni mesi imparò ciò che Eliod e i suoi sacerdoti potevano insegnarle. Divenne molto amica dell’oracolo Daxos.
Contro le creature dell’inferno
L’oracolo venne avvertito che creature del regno di Nyx, la casa degli Dei, stavano attaccando l’umanità. I due allora partirono alla ricerca di Medomai, un’antica sfinge, per chiederle consiglio. Questa mostrò loro una visione di Akros sotto attacco in quel momento. I due si misero a cavallo per dare supporto alla città sotto assedio. Incontrarono Cimede, la Regina di Akros, che disse a Elspeth che aveva catturato un satirio, che chiedeva di parlare con lei.
Il satiro era Xenagos, che le diede consigli su come abbattere il muro dei minotauri. Lei, ignara che quel satiro fosse la mente dietro a tutto quello che stava accadendo a lei e agli umani, lo ascoltò.Il piano era di far sollevare il fiume che attraversava Akros e farlo abbattere sugli avversari. Il piano funzionò, e re Anax diede una festa per celebrare la vittoria.
Dopo la festa Xenagos avvicinò Elspeth, mentre dormiva vicino Daxos. Con la magia le fece ricordare quando era prigioniera dei Phyrexiani. Lei attaccò uno di loro nel sogno, ma nella realtà attaccò Daxos, che morì. Elspeth dovette fuggire nel deserto, mentre tutti, compreso il Dio Eliot, la consideravano una traditrice coinvolta nei piano di Xenagos.
Alla fine della fuga, trovò degli alleati nei Leonid, e raggiunse l’accampamento Tethmos, dove si ricongiunse con Ajani.
Elspeth Tirel la Planeswalker e Ajany il Leonid Planeswalker verso Nyx
I due cercarono di raggiungere Nyx. Per farlo usarono una nave leggendaria, che però era guidata da Kiora, la quale stava tendendo loro una trappola. Salvati dalla dea Thassa, lei li portò sulla soglia della casa degli dei, ma Elspeth poteva entrare solo superando la prova di una divinità a sua scelta. Lei scelse la prova di Erebos, Dio dei Morti.
Il Dio le mostrò una proiezione della vita che avrebbe potuto vivere: un marito, figli, una casa,… Lei superò la prova, ma rimase turbata dall’immagine della vita che non aveva mai vissuto. Trovarono Xenagos, asceso come Dio della dissolutezza. Elspeth riuscì a ucciderlo con la Nemesi degli Dei, ma lui la ferì a morte. Lei chiese allora al Dio Erebos di prendere la sua vita e in cambio riportare in vita Daxos. Il Dio accettò, Ma li trovò il Dio Eliod, che usò l’arma spezzata di Elspeth per colpirla mortalmente.
La morte di Elspeth Tirel la Planeswalker, la fuga dall’inferno e il ritorno a Nuova Capenna.
Delle vicissitudini seguirono Elspeth anche nell’Ilysia: la parte dell’Ade di Theros destinata agli eroi morti ingiustamente. I suoi incubi, la sua fuga dal regno dei morti ed il ritorno in vita sono già descritti nell’articolo dedicato alla lore di Nuova Capenna.
Già, alla fine Elspeth tornò nel suo Piano d’origine, che però trovò molto cambiato da come ricordava. E con questa ultima parte finisce, per ora, la storia di Elspeth. Vedremo cosa ci riserveranno le prossime espansioni!
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