Se siete appassionati del genere Fantasy, in un modo o nell'altro avrete probabilmente già incontrato la parola "Edhel"; il termine proviene infatti dal Sindarin, una delle lingue elfiche create dallo scrittore J.R.R Tolkien, e può essere tradotto con la parola "Elfo".
Dopo circa 85 anni dalla sua prima apparizione, la parola Edhel ritorna come titolo del film debutto del regista Marco Renda.
Il film tutto italiano "Edhel" uscirà in Italia il 25 Gennaio ma ha già riscosso molto successo al Giffoni Film Festival arrivando secondo, al China International Children Film Festival e sopratutto al Los Angeles Film Awards dove è stato premiato come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Cast e Miglior Film Indipendente
Edhel è una ragazza di dodici anni (Gaia Forte) costretta a scontrarsi con le difficoltà e le ingiustizie della vita. Da poco orfana di padre dopo un incidente a cavallo, Edhel è vittima di bullismo a scuola a causa del suo comportamento solitario e dei suoi atteggiamenti che la vedono nascondersi costantemente la testa e il volto con un cappuccio. Il motivo di questo comportamento sono le sue orecchie a punta risultato, sembra, di una malformazione.
A peggiorare la situazione c'è anche il rapporto con la madre Ginevra (Roberta Mattei), rapporto molto conflittuale ricco di incomprensioni e discussioni.
La vita di Edhel subisce una svolta quando incontra Silvano (Nicolò Ernesto Alaimo), il bidello della sua scuola, appassionato di Fantasy e di Dungeons & Dragons, che la convince del fatto che le sue orecchie sono il simbolo di una sua appartenenza al misterioso mondo degli elfi che può essere raggiunto dal mondo umano attraverso dei magici portali.
Sempre in bilico tra realtà e fantasia, la trama, scritta dallo stesso regista, si dimostra efficace sia da un punto di vista narrativo che creativo che ci fa ben sperare di una ripresa del genere Fantasy all'interno del panorama italiano.
Interessantissime le scelte di regia e fotografia che ci fanno quasi dimenticare di essere in presenza di un film low Budget o che sia stato girato in appena 18 giorni.
Nota dolente del film è il cast che se da un lato si avvale di una recitazione eccellente ed emotiva di Roberta Mattei, la madre di Edhel, e Mariano Rigillo, nel ruolo del proprietario del maneggio, dall'altro lato viene indebolito da Nicolò Ernesto Alaimo o dalla stessa Gaia Forte che fanno fatica a donarci una recitazione credibile.
Altra nota dolente che non possiamo ignorare è l'immagine più che stereotipata del Nerd che ci viene data con il personaggio di Silvano: il Nerd che gioca a D&D nella cantina buia di una fumetteria, dissociato dalla realtà che mena fendenti all'aria per allenarsi a combattere, con tanto di cotta di maglia, elmo ed erbe magiche (?). Un'idea diventata ormai caricatura di se stessa che ancora una volta, nel 2018, torna a rafforzare uno stereotipo che speravamo di aver abbattuto.
Edhel non sfiderà sicuramente i grandi Kolossal internazionali del genere e non sarà il primo flm Fantasy a cui farete riferimento, ma il dialogo tra un mondo fantastico con quello psicologico ed emotivo di una normale ragazza di dodici anni ha portato alla nascita di una idea nuova e ammirevole.