Riuscire a trovare spunti interessanti per un film di fantascienza al giorno d’oggi è difficile, c’è sempre il rischio di cadere nei soliti cliché del genere o di risultare troppo approssimativi nella realizzazione della storia. Il regista Doug Liman con Edge of Tomorrow è riuscito a realizzare un film di fantascienza appassionante e con una certa dose di originalità.
La storia è tratta dalla light novel giapponese All You Need is Kill scritta da Hiroshi Sakurazaka nel 2004. Recentemente ne è stato tratto anche un manga iniziato a gennaio e conclusosi proprio in questi giorni, che vede ai disegni Takeshi Obata, famoso per Death Note e Bakuman. Per chi fosse interessato, Panini Comics pubblicherà l’originale light novel proprio in concomitanza con l’uscita del film, mentre il primo numero del manga sarà disponibile a giugno.
Edge of Tomorrow narra di un’invasione aliena ai danni della Terra, da parte dei Mimic esseri tecnologici dalle fattezze tentacolari; nessuno conosce il loro scopo ma la cosa che più sorprende è che essi riescono sempre ad anticipare le mosse degli eserciti umani. Sullo sfondo di questa guerra compare il nostro protagonista, il Maggiore Bill Cage (Tom Cruise), un militare di facciata che non ha mai combattuto una battaglia in vita sua. Il Maggiore è mandato forzatamente sul campo, e come prevedibile viene ucciso dopo pochi minuti dall’inizio dello scontro facendosi saltare in aria insieme a uno dei Mimic. Inspiegabilmente invece di passare a miglior vita, Cage si risveglia nella sua base il giorno prima della battaglia. La guerra prosegue e ben presto il protagonista, battaglia dopo battaglia e morte dopo morte, si rende conto di essere finito in un loop temporale che sembra non avere mai fine, una specie di “Giorno della Marmotta” in chiave fantascientifica . Unica alleata in questo suo ciclo temporale infinito è Rita Vratasky (Emily Blunt), considerata da tutti come la miglior combattente dell’esercito, abilità che si scoprirà essere dovuta proprio ai loop temporali: anch’essa infatti ha goduto di questa sorta di “potere” dopo essere entrata in contatto col sangue di una delle unita di comando aliene, proprio come è successo a Cage, salvo poi perderlo dopo essere rimasta ferita e aver perso molto sangue. I due decidono allora di trarre vantaggio della situazione di Cage che, proprio come se fosse un videogioco, morte dopo morte acquisisce sempre più esperienza e conoscenza sulle tattiche del nemico, facendo un piccolo passo verso il trionfo a ogni nuovo tentativo.
Particolarmente riuscito è poi il rapporto fra i due protagonisti, grazie anche alla bravura e all’affiatamento in scena di Tom Cruise ed Emily Blunt. Il personaggio di Cruise, in particolare, ha una grande crescita personale durante la pellicola, partendo da inetto totale fino a diventare un uomo coraggioso e cosciente del proprio ruolo. La Blunt è perfetta nel ruolo di eroina forte e senza paura, benchè con un fragile lato nascosto. La coppia funziona bene, anche perchè la situazione che sono costretti a vivere porterà pian piano il maggiore ad affezionarsi alla sua mentore in questa folle missione, mentre lei, invece, ogni giorno ripetuto lo incontra letteralmente sempre per la prima volta. Le scene d’azione sono ben riuscite, spettacolari e caotiche al punto giusto e rendono bene l’idea di una violenta guerra per il destino del mondo. La figura degli alieni, dal design tentacoloso e meccanico, è lasciata volutamente enigmatica. Loro sono i nemici ma non sono il fulcro del film, servono solo come pretesto per innescare il racconto di questa storia giocata sui paradossi temporali.