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Dragon Ball FighterZ: We Gotta Power

Finalmente dopo tanta attesa ci siamo, Habemus Dragon Ball FighterZ. Sin dallo scorso E3, da quel fatidico primo trailer, il nuovo picchiaduro dedicato a uno dei pilastri dello shonen manga ci ha conquistati, soprattutto perché dietro c’è un nome che già da solo è garanzia di qualità, ossia Arc System Works. Questi sviluppatori sono infatti i creatori di saghe di picchiaduro 2D come Guilty Gear e Blazblue, che forse non hanno la fama che meritano in Occidente, ma che, con il loro mix di hard rock, personaggi in stile anime e gameplay adrenalinico, hanno dimostrato che questo team è senza ombra di dubbio fra i migliori sviluppatori di Fighting Games in circolazione al momento e che non ha nulla da invidiare a capisaldi del genere come Street Fighter, Mortal Kombat o King of Fighters, anzi.
Dunque Bandai Namco non poteva fare scelta migliore nell’affidare il nuovo titolo dedicato allo shonen per eccellenza a loro e infatti è da mesi ormai che, fra una preview e un'altra, non vedevamo l’ora di mettere le mani sulla versione completa. Finalmente eccoci qui, a parlare di Dragon Ball FighterZ nella sua interezza, e so già che la domanda principale che vi ponete è “Dragon Ball FighterZ è davvero il miglior gioco mai realizzato di Dragon Ball?”; scopriamolo insieme.
All’avvio verrete catapultati in un Hub interattivo, infatti, sia che vogliate giocare online sia che preferiate l’offline, sarete comunque inseriti in questo spazio da cui potrete scegliere le varie modalità, sia single player che multiplayer. Qui potrete personalizzare il vostro avatar, tratto ovviamente dal manga, fra i vari personaggi che avrete sbloccato. Tramite il denaro acquisito durante gli scontri e le diverse attività potrete infatti comprare delle capsule: queste genereranno in maniera casuale degli oggetti estetici come personaggi, colori aggiuntivi, frasi e stickers. Fortunatamente non c’è la possibilità di spendere soldi reali, ma il tutto è gestito esclusivamente con la valuta in game, gli Zenny, come è giusto che sia. Nell’hub di gioco, piacevolmente ricreato in modo da esibire le aree più caratteristiche della serie, potrete anche incontrare altri giocatori, per un massimo di 64, come visto durante la beta pubblica.
1506118292 Dragon Ball Fighter Z Goku Kamehameha 1
La prima modalità su cui ci siamo “teletrasportati” è stata ovviamente lo Story Mode. Questo è suddiviso in tre saghe: Arco Super Guerrieri, in cui controlleremo Goku e i suoi amici; Arco Malvagi, in cui controlleremo Freezer, Cell e altri cattivi; Arco Androidi, dedicato ai personaggi cybernetici. Lo svolgimento della storia è molto semplice: questa è divisa in diversi capitoli e per superarne uno dovremo muoverci su una mappa con diverse caselle e percorsi fino ad arrivare al boss e sconfiggerlo. Avremo un tot di turni per finire la mappa e a ogni spostamento il numero decrescerà, ma in realtà è un problema secondario, dato che avremo sempre turni in abbondanza. Oltre al combattimento col boss di turno, avremo la possibilità di affrontare anche combattimenti casuali con “cloni” dei vari personaggi. In questa modalità, infatti, i nostri personaggi avranno un livello, come in un RPG, e con l’aumentare di questo aumenterà anche la salute e la potenza del nostro personaggio, dunque un po’ di grinding sarà consigliato per non arrivare impreparati alla fase finale. In realtà la differenza di livello non pesa in modo esagerato durante i combattimenti, facendosi sentire solo con decine di livelli di distacco; l’abilità del giocatore sarà la cosa che conterà di più. Oltre all’esperienza, i combattimenti secondari potranno sbloccare oggetti da equipaggiare (massimo tre) per potenziare le statistiche del nostro team o per avere bonus sull’esperienza o sui soldi guadagnati. Talvolta, inoltre, sarà possibile sbloccare personaggi secondari da aggiungere al nostro party. La storia proseguirà soprattutto durante e dopo le battaglie con i boss: questa è mostrata tramite delle cutscene animate con il bellissimo cel-shading del gioco. Potrete anche vedere delle scene extra durante i combattimenti generici, in base ai personaggi presenti nel vostro team, che daranno vita a dei siparietti divertenti.
La storia in sé ha bisogno del completamento di tutti e tre gli archi narrativi per essere compresa appieno. In breve, la trama vede Goku e compagni in difficoltà a causa di un macchinario che blocca i loro poteri, mentre il mondo è nel caos a causa del proliferare dei cloni dei vari personaggi. L’unico modo che resta ai guerrieri Z di combattere è tramite un’anima umana, inserita nel corpo di Goku col potere del Link, ossia una specie di possessione in grado di muovere il corpo dei nostri combattenti e con la capacità di scambiare il lottatore all’occorrenza. La sconosciuta anima umana sarà ovviamente il giocatore stesso, tanto che a volte potremo anche selezionare una linea di dialogo fra più risposte. Artefice di tutto questo caos è il personaggio inedito Androide 21, aiutato dal redivivo Androide 16. Il nostro obiettivo sarà dunque fermare il suo temibile piano. Per la curiosità dei fan più attenti, la storia è ambientata, visti alcuni riferimenti specifici, nel bel mezzo di Super, sicuramente dopo il torneo fra il sesto e settimo universo.
1516574353 Dragon Ball Fighter Z 21
La modalità storia ci ha convinti a metà: bella l’idea di giustificare parti del gameplay anche a livello narrativo, come lo scambio dei lottatori durante i match e il livellamento del potere grazie all’uso della “nostra” anima, cosa che a grandi linee rende tutti con la stessa potenza (solo così ha senso che Yamcha possa battere Freezer, ma state tranquilli, verrà preso in giro spesso per aver perso con un Saibaimen).  Ci sono piaciuti anche la storia dietro Androide 21, talmente pericoloso da risultare una minaccia anche per cattivi storici come Freezer e Cell, e il ritorno di Androide 16 e le sue motivazioni, che approfondiscono persino alcune parti della storia originale. Purtroppo molte spiegazioni sono date in modo sommario, e avremmo gradito maggiori approfondimenti su alcune parti che presentano delle lacune. Troviamo inoltre che la storia dei cloni dei personaggi stia diventando un po’ troppo abusata nei picchiaduro, ma possiamo capire che è spesso necessaria per garantire una buona quantità di combattimenti in questo tipo di modalità. Nello Story Mode passerete tantissimo tempo a combattere, infatti la longevità dipenderà molto dal vostro approccio. Se deciderete di affrontare ogni combattimento disponibile in ogni capitolo (come abbiamo fatto noi) ogni arco narrativo durerà in media sulle cinque ore, per un totale di ben quindici ore circa. Potrete però rushare verso il boss dell’area per proseguire più spediti e finire un arco nella metà del tempo. La modalità storia in definitiva risulta godibile e sicuramente è un ottimo allenamento prima di passare a modalità più impegnative e soprattutto all’online, grazie anche a dei combattimenti, presenti sin da subito, che fanno da tutorial.
Fra le altre modalità troviamo il classico Arcade, in cui potremo scegliere fra tre percorsi, che determineranno il numero degli scontri da sostenere. A seconda delle nostre performance in battaglia potremo accedere a un tragitto più difficile (o più facile, in caso di sconfitte) in cui affronteremo squadre avversarie sempre più potenti. Una volta completato, accederemo alla modalità difficile. L’allenamento è composto dal classico allenamento libero, da uno guidato, dove potremo imparare le basi del picchiaduro e da una modalità sfida, dove dovremo eseguire mosse e combo dei personaggi.
La modalità online, purtroppo, non siamo ancora riusciti a provarla, dato che i server non sono ancora attivi. Possiamo dirvi però che oltre alle classiche partite casuali e classificate (viste anche nella beta) è presente una nuova interessante alternativa chiamata Party Mode, in cui si potrà giocare in un 3vs3 dove ogni giocatore controlla un solo personaggio, e combatterà solo quando il suo combattente entrerà in campo; un’alternativa curiosa e divertente che ci permetterà di giocare in team con i nostri amici contro altri giocatori. Approfondiremo la parte online non appena i server saranno aperti. Conclude la carrellata una modalità dedicata agli scontri offline con i vostri amici, in cui sarà possibile organizzare anche dei tornei in stile Torneo Tenkaichi.
1506118457 Dragon Ball Fighterz2
Passiamo ora al cuore di FigherZ, il gameplay. Se siete spaventati dall’elevato tecnicismo del titolo non preoccupatevi: Arc System Works ha reso il titolo molto più accessibile rispetto ai vari Guilty Gear o Blazblue. Non avrete mai input troppo complessi e le mosse saranno eseguibili per un buon 90% con il classico quarto di giro di pad, alla Street Fighter, più un tasto, o due per le super mosse (eseguibili facilmente con R1 e R2). Sarà possibile, inoltre, realizzare delle semplici combo premendo semplicemente un tasto più volte. Quindi, miei cari smanettoni del pad, è un picchiaduro troppo semplice? Assolutamente no. La definizione perfetta, come spesso si suol dire in questi casi, è “Easy to learn, hard to master”. Le basi infatti saranno accessibili da chiunque, ma vi servirà parecchio allenamento per imparare a mettere insieme delle combo degne di questo nome, oppure per saper sfruttare le meccaniche più sottili, come lo Sparkling Blast, i cambi rapidi e le respinte. Per dirla in maniera concisa c’è un po’ di Guilty Gear e un po’ di Marvel VS Capcom, condite con la spettacolarità dei combattimenti di Dragon Ball nel titolo.
 
Il sistema si basa su quello classico dei titoli di Arc, ossia attacco leggero, medio e forte, con l’aggiunta del tasto per gli attacchi con il Ki. Avremo anche un tasto per una sorta di presa, che, se colpirà, farà un rush di attacchi mandando l’avversario in aria, da dove potrete proseguire con un’ulteriore combo. Un altro tasto servirà a caricare i nemici volandogli contro, mossa fondamentale per prendere di sorpresa gli avversari o per continuare una combo. Infine, abbiamo due tasti per cambiare personaggio, se tenuti premuti, o per farlo intervenire come assist con una leggera pressione. Premendo tutti e quattro i tasti avrete la possibilità di attivare lo Sparkling Blast, potere utilizzabile solo una volta per combattimento e che diventa più forte dopo ogni sconfitta da parte di un nostro guerriero. Questo ci garantirà danni potenziati, rigenerazione della parte in blu della salute (che normalmente si rigenera soltanto quando il personaggio non è in campo) e una ricarica della barra super molto più veloce. Grazie a questo potere potremo ribaltare situazioni di svantaggio, soprattutto quando saremo in minoranza numerica.
Ultima meccanica è quella delle Sfere del Drago. Mettendo a segno certe combinazioni di attacchi potrete raccogliere le sfere: una volta raccolte tutte, basterà eseguire un’ulteriore combo per evocare il drago Shenron e ottenere vantaggi come l’aumento della salute, dei danni o un nuovo utilizzo dello Sparkling Blast. Questa meccanica non sbilancia troppo i combattimenti perché è molto difficile da attivare in uno scontro.
Una volta presa la mano, sarete in grado di esibirvi in combo, contromosse e attacchi speciali che vi lasceranno a bocca aperta, e sentirete la sensazione che solo i migliori picchiaduro sanno dare: la libertà d’azione, limitata solo dalle vostre capacità. Più diventerete bravi e più potrete creare sequenze di colpi sempre più potenti e incredibili e, soprattutto, sarete in grado di reagire ad ogni situazione riuscendo a colpire con la mossa giusta al momento giusto. Lo spirito dei combattimenti di Dragon Ball rivive in ogni colpo, grazie anche alla possibilità di rievocare alcune illustri scene del manga\anime durante le battaglie. Ovviamente la pratica sarà obbligatoria per raggiungere tali livelli, ma d’altronde anche questo rientra nello spirito dell’opera di Akira Toriyama.
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Il titolo offre un roster davvero ampio, con ben 24 personaggi, presi principalmente dalla serie Z, con l’inserimento delle new entry da Dragon Ball Super, con la presenza di Hit, Beerus, Black Goku e le versioni Super Saiyan Blue di Goku e Vegeta (sbloccabili con l’accumulo di denaro in game), oltre all’inedito Androide 21, che ha un gameplay  perfettamente in linea con il resto dei guerrieri. Interessante la sua capacità di assorbire le mosse dei nemici per poterle usare poi a piacimento durante il resto del match.
Passando al lato tecnico, il gioco si presenta con un cel-shading di alto livello e la realizzazione dei personaggi e il finto 2D dei combattimenti superano di gran lunga le versioni animate per qualità. Arc System Works ha fatto un gran lavoro con l’Unreal Engine 4, riuscendo a muovere il tutto su 60 fps granitici. Come vi abbiamo già detto in quest’articolo, l’attenzione per i dettagli degli sviluppatori è qualcosa di incredibile, con riferimenti a scene e attacchi magari visti in una sola vignetta: per farvi capire, prima dell’inizio di ogni combattimento vedrete le pietre levitare intorno ai due combattenti per via dell’energia, scena di grande impatto visivo, vista più volte nella controparte animata. Gli effetti di luce e particellari delle mosse sono resi in maniera impeccabile, ostentando la potenza di una Kamehameha o di un Final Flash in tutto il loro splendore.
Anche il comparto sonoro è notevole, con un mix di suoni che ricordano i temi classici dell’anime di Dragon Ball, riarrangiati con lo stile hard rock/metal che è un classico dei titoli di Arc System Works. Chi ha prenotato la Ultimate Edition avrà anche la possibilità di avere il pacchetto con le canzoni classiche dell’anime (acquistabile anche separatamente) per rendere l’esperienza ancora più immersiva. Il doppiaggio è presente in giapponese e inglese, ottimo per chi è oramai abituato a sentire le voci nipponiche di Goku e compagni.
Dragon Ball FighterZ non è soltanto il miglior gioco mai realizzato ispirato al manga, ma è un signor picchiaduro in grado di competere con mostri sacri del genere indipendentemente dalla licenza su cui è basato. FighterZ è perfetto per chiunque volesse avvicinarsi al genere dei picchiaduro competitivi, ma è ancora troppo spaventato dai “fighting game” più tecnici e complessi. Inoltre la passione per l’opera di Toriyama è presente in ogni istante del gioco; se siete fan di Dragon Ball non potete assolutamente farvelo scappare.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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