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Doctor Who: un inizio col botto con il trio Capaldi – Lucas – Mackie

Finalmente è giunta la decima stagione dopo una lunga attesa che purtroppo è pesata nei cuori dei fan, ma fortunatamente i primi quattro episodi hanno soddisfatto le aspettative dei suoi spettatori e hanno intrattenuto quanto basta con nuove domande.
Vi avvertiamo che la recensione NON sarà spoiler-free, perciò non proseguite la lettura se non volete leggere anticipazioni sgradite.
Avevamo lasciato alle spalle un Dottore che stava metabolizzando il suo addio a River Song (ne abbiamo parlato nella nostra recensione sullo speciale di Natale) e probabilmente sono passati decenni. Usciamo da una fase deprimente per Twelve, alias l'apprezzatissimo Peter Capaldi, per entrare nella vita frizzante di Bill Potts, ma con quel tocco di malinconia che non guasta mai in questa serie. 
Siamo alla St. Luke University, nel presente. Il primo episodio introduce fin dai primi minuti Bill Potts, interpretata dalla brillante Pearl Mackie, giovane inserviente della mensa universitaria, che è stata invitata nello studio di un professore che insegna tutto ma non insegna nulla della propria materia, che insegna da cinquant'anni o forse settant'anni e di cui non si sa il nome. Ovviamente stiamo parlando del Dottore. Giusto per incuriosire i fans, l'inquadratura si sofferma sulla scrivania dove vi sono le foto incorniciate di Susan Forman, la nipote del Dottore, e River Song. Inoltre nello studio vivono molti cimeli delle precedenti reincarnazioni del Dottore, come i vari cacciaviti sonici (li riconoscete tutti?). Tutti dettagli che Bill analizza prima dell'arrivo del suo nuovo professore, che si offrirà di diventare il suo tutor e aiutarla a studiare proprio perché è colpito dalla sua curiosità e dal suo spirito di osservazione.
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Il personaggio di Bill spicca fin da subito: è brillante, curiosa, spiritosa e vivace, una nipote che tutti vorrebbero avere. Non abbiamo dunque una teenagers come si era previsto, ma una giovane donna che ha ancora molto da imparare dalla vita.
Piccola nota: la sua omosessualità dichiarata è stata molto discussa fra i fans (italiani e non) e, per toglierci qualsiasi dubbio, nel primo episodio la storia si sofferma sulla sua cotta con Heather, una ragazza con l'iride a forma di stella che sembra aver paura di una pozza d'acqua dietro il cortile dell'istituto. Alla fine dell'episodio lo spettatore si sente straziare il cuore, poiché Heather e Bill si dicono addio e forse non si incontreranno mai più. 
Comunque la polemica sarebbe nata in ogni caso, dato che era già successo anche con Madama Vastra, ma Bill è la prima companion apertamente LGBT e non si vuole discutere a riguardo. Un segno che la serie affronta sempre temi attuali. Ad ogni modo Pearl Mackie non è la sostituta di Amy Pond o di Clara Oswald, è una companion brillante che riesce a stare al passo con il Dottore e con quante l'hanno preceduta. 
Il secondo personaggio che ci viene mostrato nei primi minuti non è il Dottore, ma è il companion Nardole, interpretato da Matt Lucas; anche stavolta non ci viene spiegato il motivo della sua presenza, sebbene dalla vite caduta nel primo episodio comprendiamo che possa essere un cyborg. Dapprima aveva accompagnato River nello speciale natalizio di due anni fa, già nello speciale scorso lo avevamo visto al fianco del dodicesimo senza alcuna spiegazione al riguardo, ma ci va bene così perché notiamo che la sua presenza non è forzata. Nardole è un companion critico, un po' bacchettone, che vuol ricordare al Dottore i suoi doveri e le sue promesse fatte, anche se quest'ultimo non si sente obbligato a mantenerle. Il fatto che poi sia un companion alieno, il primo della nuova serie, incuriosisce i fans perché non si sa mai quali possono essere i suoi comportamenti. Qualcuno potrebbe pensare che Nardole sia simile a Rory Pond/Williams, dato che sono entrambi un po' fifoni e lamentosi, in realtà il mendoriano ha già mostrato nei due speciali natalizi che ragiona in maniera schematica e difficilmente si fa prendere dall'emotività. Nardole però ha senso dell'umorismo, con Twelve scherza ad esempio su quando Bill avrebbe fatto la tipica esclamazione che tutti fanno appena mettono piede nel Tardis.
E Twelve? Probabilmente sono passati quasi cento anni dal suo addio a Clara e a River Song, un tempo effimero per lui per metabolizzare il suo lutto interiore. Capaldi si mostra in una nuova veste; lo troviamo più malleabile rispetto all'ottava e alla nona stagione e lo si nota già per come si rapporta con i suoi nuovi companion. Rimane di fondo un po' burbero, ma finalmente ha accettato il suo ruolo messo in crisi nella nona stagione ed è tornato il Dottore di sempre. Lo si nota nel suo rapporto scherzoso con Nardole, è palese che adora aggirare i divieti imposti dall'assistente e lo voglia prendere in giro. Per la prima volta, inoltre, Twelve/Capaldi si rapporta con una nuova companion. Bill gli fa centinaia di domande, alcune poste già in passato, altre nuove che fanno sorridere un Dottore leggermente più ammorbidito che pazientemente le risponde, anche se il più delle volte elude le sue domande. 
Il nuovo terzetto funziona perché è una ventata d'aria fresca che ci viene offerta dai tempi di Donna Nobles. Un rapporto di semplice amicizia fra tre persone diverse tra di loro, tre specie diverse addirittura, senza che nessuno le costringa a stare insieme. 
Analizziamo adesso i primi quattro episodi.
Il primo episodio "Pilota" ci aiuta a conoscere la situazione attuale. Ci viene presentata Bill, ci fa comprendere che il Dottore è bloccato da oltre settant'anni in questo luogo perché deve sorvegliare qualcosa (ma probabilmente qualcuno) di indefinito che ancora non viene mostrato allo spettatore e che "teoricamente" non dovrebbe mai lasciare l'università né viaggiare nello spazio. Ve lo anticipiamo, probabilmente questo frammento di trama di questa decima stagione potrebbe essere largamente ispirata a Shada, il racconto incompleto di Douglas Adams che vedeva come protagonista il quarto. 
Gli episodi successivi ci aiutano a capire le sfaccettature dei due protagonisti. Nel secondo e nel terzo episodio, ambientati dapprima in un futuro lontano e in seguito in un passato poco distante, Bill ha reazioni umane nell'affrontare il tema della morte e del pericolo sia quando vede inghiottire persone nel Tamigi sia quando scopre scheletri di persone usati come concime, ma si stupisce di come reagisce il suo accompagnatore perché ancora non comprende la natura del Dottore di voler aiutare chiunque sia in difficoltà; rispetto a Clara notiamo che stavolta Twelve si mostra saggio e le lascia il tempo di metabolizzare tutte le situazioni che sta vivendo anche quando la rimprovera per la sua troppa emotività. Con Nardole invece è un rapporto diverso, vissuto, per cui se nel primo episodio l'alieno si prende i suoi spazi, spiegando agli spettatori il motivo per cui lui e il Dottore sono fermi alla St. Luke University, è presente nella storia addirittura facendosi largo fra i Daleks per aiutare i due compagni, nei successivi tre episodi viene messo momentaneamente da parte per permetterci di conoscere meglio la giovane Bill.
Vogliamo riportare una frase estrapolata in un'intervista a Steven Moffat riguardo l'introduzione di Bill Potts:
"Quando un nuovo personaggio comincia a conoscere il Dottore, percorre il periodo più entusiasmante della sua vita; ogni volta che conosci un nuovo companion si rivisita questa grande fase di scoperta. All'inizio pensi a quanto sia noiosa la tua vita, giorno dopo giorno mentre servi delle patatine; dopo cadi in questa sorta di “trappola”, dove tutto diventa magico e ricco di mistero. È completamente diverso dalla mondanità della normale esistenza"
Questa sorta d'incantesimo si comincia già ad infrangere nel quarto episodio, dove Bill comincia ad aver paura che la presenza del Dottore a volte significhi che ci sia qualcosa di pericoloso, anche in una casa dove convivono sei amici. Ammettiamo però che nel quarto episodio, quello ambientato nel presente, vi è un momento di fiacchezza. Si, ha una situazione di pericolo, un mistero, dell'horror ma un finale piuttosto prevedibile. Ecco però che alla fine dell'episodio veniamo a conoscenza che dietro alla porta chiusa a chiave c'è "qualcuno" che suona un pianoforte e che il Dottore tratta amichevolmente affermando che sia un prigioniero proprio come lui. 
Di chi si tratta? Abbiamo qualche teoria a riguardo, vedremo se nei prossimi episodi ci verrà confermata.
Cosa abbiamo visto nei trailer d'introduzione della decima stagione pubblicati sul canale ufficiale? Come al solito i filmati non permettono di far capire quale sarà il filone di questa stagione, ma introduce vecchi e nuovi personaggi. Mark Gatiss aveva già annunciato che torneranno i Guerrieri del Ghiaccio e nel trailer viene mostrato che tornerà il Maestro, anzi torneranno il Maestro e Missy, interpretati rispettivamente da John Simm e Michelle Gomez, suscitando la curiosità. Addirittura è stato mostrato un frammento della scena in cui avverrà la rigenerazione di Twelve, confermando a tutti che la decima stagione sarà l'ultima stagione di Capaldi. 
Troppi dettagli che fanno lambiccare il cervello senza però portare ad una vera e propria conclusione, per cui godiamoci la visione dei prossimi quattro episodi, dove torneremo a parlare della serie.

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